Valdastico-Pedemonte:
Il calcificio Fassa Bortolo diventa realtà,
ma porta scompiglio nella Valle
Primo vero scontro con l’opinione pubblica a
Valdastico in relazione alla tormentata questione del nuovo calcificio
che dovrà essere costruito nei pressi di contrà Sella, sul sito della
cava Marogna. La ditta Fassa Bortolo ha ufficialmente presentato il
progetto martedì 23 settembre nella saletta ex elementari di Forni alla
popolazione di Valdastico e Pedemonte, comuni interessati dalla
controversa questione delle emissioni inquinanti e dai rumori molesti.
L’iter formale per la realizzazione dello stabilimento è quindi ormai
avviato, visto che la Fassa ha infatti già presentato il progetto in
Regione e sembrerebbe che non ci siano al momento ostacoli alla sua
messa in opera.
Il futuro calcificio di Valdastico sarebbe il 13° stabilimento in
Italia della Fassa Bortolo che ha sede a Spresiano (TV) e vanta una
storia di prestigio nel campo della produzione di calce. Nata nel 1710 e
in ininterrotta attività fino ad oggi, la Fassa ha attualmente alle sue
dipendenze 900 persone, esclusa la rete commerciale, ben dislocata
anche in Europa.
Il progetto, che dovrebbe impegnare la Fassa sul terreno per 30 anni,
è stato presentato solo il 18 settembre, ma in Valle se ne parla ormai
da un anno, e non a caso. Le valutazioni preliminari sono infatti
iniziate da un bel po’ con tutti gli Enti che hanno potere decisionale
riguardo la costruzione del nuovo stabilimento, tra cui l’ufficio
tecnico di Valdastico, la Provincia, la Regione, la Società autostrade e
la Sovrintendenza beni architettonici e paesaggistici. La scelta del
sito di contrà Sella è stata valutata e definita perché vicina alla cava
e alla Provinciale, bocciando altri siti giudicati meno idonei nelle
frazioni di San Pietro e Pedescala. La struttura interesserà 27.000
metri quadrati complessivi, considerando edificio produttivo coperto,
zone di manovra e parcheggi.
Il calcificio, una volta a regime, prevede che siano prelevate
giornalmente 600 tonnellate di materiale dalla cava di Marogne, con le
quali si produrranno 300 tonnellate di calce, che servirà soprattutto a
rifornire acciaierie e industrie farmaceutiche. È facile quindi
prevedere 20 camion che porteranno ghiaia per la lavorazione e 10 che
usciranno con la calce ogni giorno, e sempre ogni giorno saranno
necessarie 60 tonnellate di segatura pura non trattata con agenti
chimici per il processo di combustione, che avviene a 1.100 gradi
centigradi all’interno del forno. Un unico silos conterrà le scorte di
segatura e verrà costruito un unico camino per l’emissione dei fumi di
combustione alto 37 metri. Per la pulitura dei sassi saranno utilizzate
le acque meteoriche, raccolte in trincee drenanti riempite di ghiaione, e
dopo l'uso l'acqua sarà chiarificata e riutilizzata, senza nessun
scarico idrico.
Ma cosa ne guadagnerà Valdastico? Chi non vuole il calcificio
sottocasa ha l'impressione che un pezzo di vallata sia stato venduto per
un piatto di lenticchie, e i 20 posti di lavoro previsti dal progetto
(operatori vari, elettricisti e custode), sembrano ben misera cosa
rispetto al possibile fastidio derivato da polveri e rumori. Tuttavia
gli oneri di urbanizzazione che il comune incasserebbe grazie alla nuova
struttura, per un piccolo paese come Valdastico possono senza ombra di
dubbio rivoluzionare il bilancio, e ovviamente non sono da buttar via
nemmeno le imposte municipali che se ne ricaveranno annualmente, senza
contare infine (ma solo ipotetico) l'indotto economico relativo
all’utilizzo di imprese di costruzioni locali e il tornaconto per le
attività commerciali della zona.
“Gli impatti ambientali”, hanno provato ad assicurare i tecnici della
Fassa, “sono stati valutati dai tecnici competenti degli Enti preposti
per legge, così l'impatto acustico e le emissioni lo saranno a cadenza
regolare". Anche per quanto riguarda la ben nota fragilità idrogeologica
del territorio gli esperti hanno garantito che sono state fatte le
valutazioni del caso e controlli a cadenza mensile saranno fatti per prevedere i movimenti del versante che potrebbero causare frane. Per
il pericolo di caduta massi è stata invece pensata una contropendenza
della cava che fermerebbe i sassi prima della caduta a valle. Il
titolare stesso Paolo Fassa ha invitato la popolazione a non
preoccuparsi e come controprova a contattare i 12 sindaci dei paesi dove
hanno sede gli altri calcifici: “Ho visto passare molte
amministrazioni, ma vi assicuro che mai nessuna ha reclamato perché il
nostro calcificio non funzionava bene o inquinava. A Valdastico stiamo
investendo 22 milioni di euro. Questa cifra vi deve dire tutto
sull’altissima tecnologia usata per l’impianto, che è migliore anche di
quelli tedeschi. Sono abituato che a questi incontri venga la
popolazione contraria all’insediamento, ma ci tengo a precisare: io non
faccio barricate. Se i cittadini di Valdastico e Pedemonte vogliono la
Fassa, bene, altrimenti andrò a produrre da un’altra parte.”
Ma la paura di dover respirare ancora la polvere, i fumi della
combustione e subire il rimbombo dei camion che caricano e scaricano ha
reso scettici i quasi 200 cittadini di Valdastico e Pedemonte presenti
all'incontro e a poco sembrano valere al momento le rassicurazioni dei
tecnici della Fassa e dei sindaci dei due comuni presenti, e verso
questi ultimi si sono riversati i malumori, colpevoli, prima di tutto,
di non aver mantenuto quanto promesso prima delle elezioni. Chiamato in
causa, Stefano Stefani, vicesindaco di Valdastico, ha spiegato ai
presenti: “In campagna elettorale non ci siamo volutamente esposti
poiché non avendo visto il progetto non eravamo in grado di fare una
valutazione adeguata. Quelli che ci accusano di essere dei voltafaccia
parlano perché non sono sufficientemente informati. Da sempre abbiamo
detto che avremmo ascoltato il parere della popolazione sul calcificio, e
lo faremo con un sondaggio o con una inchiesta a campione. Ma
permettetemi una osservazione. In questi tempi di crisi, 20 posti di
lavoro non mi sembra il caso di rifiutarli a priori”.
Anche Roberto Carotta, sindaco di Pedemonte, non ci sta a farsi dare
del voltagabbana dai suoi cittadini e nel suo intervento ha giocato a
carte scoperte: “Prima delle elezioni non potevamo sapere se il
progetto, visto che non esisteva, fosse conveniente o no per noi. Solo
dopo la visita allo stabilimento di Montichiari del 15 settembre mi sono
convinto che la ditta Fassa è una ditta seria, e che erano assurde le
chiacchiere da bar che prevedevano che la valle sarebbe diventata tutta
bianca a causa delle polveri del calcificio”.
Alberto
Toldo, ex sindaco di Valdastico e attuale consigliere di
minoranza, sotto la cui amministrazione è iniziata l'acquisizione delle
informazioni per trovare il sito idoneo al calcificio, non si lascia
scappare la stoccata finale alla nuova amministrazione, e l'ha accusata
di aver "cavalcato il dissenso senza conoscere il progetto, solo per
ottenere dei voti facili". E ha concluso: "La decisione vincolante per
l'inizio lavori spetta a loro, e attendo quel momento con estrema
curiosità. Il progetto è infatti incompatibile con gli attuali vincoli
urbanistici. Se il calcificio si farà, sarà solo con il benestare
dell'amministrazione Guglielmi".
3 giorni di forte vento
e i suoi meravigliosi giri di walzer...
ARTICOLO APPARSO SU "THIENE ON LINE" IL PRIMO NOVEMBRE:
Si
stanno mobilitando i cittadini della vallata allo slogan ‘No
calcificio’. Da qualche giorno è infatti in corso una raccolta firme
promossa dagli abitanti di contrà Sella, frazione di Valdastico, per
sensibilizzare tutti gli abitanti di Pedemonte, Lastebasse e la stessa
Valdastico, il paese dove è prevista la costruzione del 13° calcificio
della ditta Fassa Bortolo di Spresiano (Tv), nell’area di interesse
anche del prolungamento dell’autostrada A31 che dovrebbe collegare
Piovene Rocchette con Trento.
Il
progetto ufficiale, consegnato in Regione lo scorso 18 settembre, è
stato presentato alla cittadinanza il 23 settembre dai tecnici della
Fassa durante una riunione pubblica piuttosto animata in cui i
valligiani hanno manifestato le loro perplessità sul nuovo impianto
produttivo che andrà ad occupare 27.300 metri quadrati in località
Marogna. Stando al progetto il calcificio movimenterà giornalmente 600
tonnellate di sassi dalla vicina cava e brucerà 60 tonnellate, sempre
giornaliere, di segatura di legno. Una decina di camion si immetteranno
nella provinciale tutti i giorni trasportando in totale 300 tonnellate
di calce appena prodotta.
Le
firme raccolte in pochi giorni sono ormai più di 300, e considerando
che i votanti effettivi a Valdastico sono circa 1.100, il dato non è
proprio da prendere sottogamba. I residenti di contrà Sella hanno
accompagnato alla raccolta firme una lettera aperta alla cittadinanza e
ai sindaci dei tre comuni dove hanno spiegato le loro ragioni, che
nell’ottica del ‘no’ dovrebbero essere in realtà le ragioni dell’intera
vallata. Il calcificio, definito dagli abitanti ‘anomalo’ poiché si
trova in una valle ‘lunga, stretta e ventosa’, ‘avrà ripercussioni sul
territorio e gli abitanti, per secoli a venire’.
‘Le
polveri sottili prodotte dalla combustione di segatura’, recita la
lettera, ‘sono spesso causa di malattie inguaribili, senza contare le
piogge acide. Questo non è valorizzare il territorio, anzi, ne
anticipiamo il declino’. A chi li accusa di immobilismo ribattono che la
valle deve essere sfruttata per le sue caratteristiche principali, cioè
l’aria e l’acqua pulite. Quindi vanno bene gli insediamenti industriali
e artigianali, ma compatibili col territorio, sull’esempio della Val
Posina e degli altipiani di Rotzo e Lavarone.
Giuseppe
Sentelli, residente a Pedemonte e da sempre contrario alla
costruzione del ‘mostro di acciaio e cemento’, lo ha definito nel suo
documento a sostegno della raccolta firme ‘incompatibile con l’armonia
della valle e rumoroso, costruito in una zona dove la montagna è
notoriamente friabile’. Sentelli è particolarmente perplesso e
amareggiato perché non capisce che posizione abbia intenzione di
prendere l’amministrazione Guglielmi, che ricordiamo ha la possibilità
di bloccare l’inizio lavori perché è necessaria al nulla osta
l’approvazione in consiglio della variante urbanistica.
‘L’amministrazione tace – si è rammaricato Sentelli -, ma sono stati
votati proprio perché professavano la trasparenza, ed è di quella e di
chiarezza che noi abbiamo bisogno. Non si può liquidare il problema con
un semplice e opaco sondaggio, come dicono di avere in programma di
fare’.
Marta Boriero Thiene on line
'A dire il vero non c'è il sì da parte nostra - ha spiegato il vicesindaco Stefano Stefani - in campagna elettorale e lo ribadiamo ancora, abbiamo promesso che per qualsiasi decisione saremmo passati dal parere dei cittadini e così sarà. Siamo solo rammaricati per non avere avuto il tempo di poter spiegare per bene cosa significa veramente il progetto della Fassa Bortolo. Per questo abbiamo scritto una lettera che è chiara sulla nostra posizione che non è affatto definitiva'.
Riportiamo integralmente il documento redatto dall'amministrazione comunale (tralascio perchè è identico a quello che è stato consegnato nelle nostre case)
(fonte Thiene on line 6.11.14)
***§§§***
LUNEDI' 3 NOVEMBRE 2014
DEPOSITATO IN COMUNE
LE FIRME RACCOLTE
CONTRO IL CALCIFICIO:
642 NEL COMUNE DI VALDASTICO
DI ELETTORI RESIDENTI,
45 QUELLE DEI NON RESIDENTI,
MA CON ABITAZIONE NEL COMUNE.
6 novembre 2014
(GdV del 6 novembre pag. 27)
642 firme raccolte su circa 1100 abitanti. Tanti
sono i no, nel comune di Valdastico al progetto sul calcificio, che sta
mettendo in allarme gli abitanti della valle, in particolare quelli di
Valdastico, che sembrano compatti nell'esprimere dissenso allo
stabilimento di località Marogne.
'La nostra valle è troppo stretta
per ospitare un 'colosso' del genere - si ribellano i valligiani, che se
la prendono con l'amministrazione Guglielmi, che inizialmente sembrava
aver sposato il progetto che prevede un investimento di oltre 20mila
euro - il calcificio non lo vogliamo e le firme raccolte, tutte
autenticate, sono la chiara espressione del volere popolare'
'A dire il vero non c'è il sì da parte nostra - ha spiegato il vicesindaco Stefano Stefani - in campagna elettorale e lo ribadiamo ancora, abbiamo promesso che per qualsiasi decisione saremmo passati dal parere dei cittadini e così sarà. Siamo solo rammaricati per non avere avuto il tempo di poter spiegare per bene cosa significa veramente il progetto della Fassa Bortolo. Per questo abbiamo scritto una lettera che è chiara sulla nostra posizione che non è affatto definitiva'.
Riportiamo integralmente il documento redatto dall'amministrazione comunale (tralascio perchè è identico a quello che è stato consegnato nelle nostre case)
8 novembre 2014
Sindaco Guglielmi, vicesindaco Stefani, assessori e consiglieri di maggioranza e minoranza, se ci siete, battete un colpo perchè la stragrande maggioranza dei residenti stabili in Valdastico ha votato contro la costruzione di questo "mostro" della Bortolo Fassa.
RispondiEliminaIn campagna elettorale avevate promesso che se il cinquanta più uno era contrario anche l'amministrazione comunale si adeguava alla volontà degli elettori.
Questa è l'occasione di mantenere fede a questa promessa.
Sarebbe opportuno sapere quanti consiglieri di maggioranza o minoranza hanno firmato....
RispondiEliminaUn consigliere di minoranza ha firmato.
EliminaE basta??
EliminaMa allora vorrebbe dire che la minoranza della minoranza rappresenta la stragrande maggioranza!!
Buona questa, e ci credo.
EliminaPoi c'è chi ama la "sua terra" nella maggioranza, e che non firma!?
Grazie a chi si è impegnato in questa raccolta, è un segnale di speranza per la valle, possiamo dire che la valle non è morta
RispondiEliminaVuol dire che sa mobilitarsi per le cause importanti, e questo fa piacere!
EliminaPronto a scommettere che non si chiama ne Toldo ne Serafini.
EliminaIl primo per ovvi motivi, la seconda per i motivi del primo.
Vediamo se vinco. Stasera chiamo l'interessato per vedere se è stato lui a firmare. Poi vi saprò dire .
Bisogna dare atto che i residenti della Contrada Sella, visto che da loro è partita l'iniziativa di protesta, sono riusciti a far emergere democraticamente la VOLONTA' della popolazione che a MAGGIORANZA si è espressa CONTRO IL CALCIFICIO.
EliminaGrazie a loro e a tutti quelli che hanno collaborato !!
La contrà Sella è un esempio di vera democrazia. Ad altri questa parola fa paura, purtroppo.
EliminaViva Gusto!
EliminaDicono abbia firmato Toldo Alberto.
RispondiEliminaBoh, sarà vero?
Se ha firmato il Toldo, ma non ci credo, sarà solo per fare confusione e creare scompiglio nella maggioranza, come da manuale.
RispondiEliminae stavolta sarebbe un bene!
EliminaNo, no, vi sbagliate la firma l'ha messa Sartori Claudio detto Sessi.
RispondiEliminaUsando il cervello, avrà pensato alla sua giovane famiglia.Bravo Claudio.
Gli altri amministratori si sentono super esperti in mega inceneritori e si fanno abbindolare da imprenditori che hanno come unico obbiettivo l'espansione della propria attività con relativi profitti.
Quanti ne abbiamo visto in Valle che sbandieravano posti di lavoro e benessere per tutti ed alle prime difficoltà abbandonare tutto e fare fagotto?
Questi, forse troppo, giovani amministratori non l'hanno ancora compreso ed allora glielo diciamo noi; vi abbiamo eletti, dandovi una inattesa profusione di voti, per fare il bene della nostra collettività e solo per questo motivo.
Non dissipate queste tante speranze che, in tanti, vi abbiamo affidato.
Se Claudio Sessi ha firmato stai sicuro che l'ha fatto in accordo con Toldo e Serafini.. Date troppo per scontato come la pensano i consiglieri... Poi se vi siete affidati a questi giovani, non avete beccato una firma e ancora siete felici, contenti voi...
EliminaNon c'è un corrispondente del Giornale di Vicenza nella Val d'Astico ?
RispondiEliminaFilosofo
EliminaNell'articolo di testa di Thiene on line, la giornalista scrive che verrà usata segatura non trattata con agenti chimici. Io ne dubito !! Trattasi di scarti di ogni genere e provenienza. Permettetemi se mi preoccupo,all'idea che la materia prima cioè il legno, provenga anche dai paesi dell'Est ,magari da foreste ancora contaminate dalle particelle radioattive di Cernobyl : basta un solo carico, magari di notte, ricevuto in buona fede dai dipendenti della ditta. Nel dubbio, lascio a voi ogni considerazione .
RispondiEliminaPoi per i 20 posti di lavoro che la Fassa promette, sono convinto che ben pochi sono disposti a svolgere certe mansioni. Certamente è più salubre, allevare trote.
Siamo talmente abituati ed assuefatti ad ogni "sorte de tramaci" che partiamo sempre prevenuti. Non fatecene una colpa. Quando ci si scotta con l'acqua calda poi si teme pure quella fredda. Purtroppo non sono casi isolati, tutti i giorni ne sentiamo troppe, dunque... a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
RispondiEliminaCome i Deputati, anche il Sindaco non ha l'obbligo di mandato, ma piena autonomia politica e quindi può legittimamente sostenere e promuovere anche tesi e azioni che siano diverse da quelle di una maggioranza apparente di cittadini. Ovvio che se ne assume la relativa responsabilità politica. Se l'attuale Amministrazione ha ragioni per ritenere che il calcifico rappresenti una opportunità per il comune da cogliere e autorizzare, anche contro l'opinione maggioritaria che manifestano i cittadini, non deve fare altro che esporre queste sue valutazioni, perorarle e difenderle. Possibilmente alla luce del sole e con pubblici contraddittori, altrimenti ingenera il sospetto che queste ragioni non siano così proprio così evidenti e/o presentabili, salvo poi lamentarsene. Ma è mai possibile che i processi politici in questo paese debbano essere così contorti, opachi, involuti e sempre soggetti a sospetti di camarile? Cosa ci vorrà mai ad operare con più trasparenza e rispetto del cittadino?
RispondiEliminaAvresti anche ragione, ma: in campagna elettorale ha chiaramente detto che voleva il parere dei cittadini, e lo ha ribadito ai Forni (sondaggio…. Chi l’ha visto?) Per cui qui non si parla della legittima libertà di mandato, ma di una palese presa in giro….
RispondiEliminaPoi certo, poteva quantomeno organizzare incontri pubblici, contraddittori e vattelappesca… lo ha fatto? No! Forse lo farà adesso perché costretto (ma non è detto…quando uno tocca il fondo può anche iniziare a scavare..) L’unica cosa che mi sembra chiara è che ha scambiato il ruolo di sindaco con quello di un “padrone” di una fabbrica che fa ciò che vuole…
Sarei curioso di sapere cosa ne pensano i consiglieri di maggioranza.
“Bisogna diffidare di due categorie di persone: quelle che non hanno personalità, e quelle che ne hanno più d'una.”
EliminaMariangela Melato
Ma secondo voi perchè non hanno organizzato incontri pubblici? Perchè vogliono farci restare nell'ignoranza, perchè cosi non possono essere contraddetti pubblicamente e continuare a lavorare sotto banco calando poi il progetto dall'alto perchè "loro lo avevano presentato alla gente" in quella serata di Forni dove già si era avuto il sentore che le cose prendevano una piega contraria.
EliminaSe veramente il signor Guglielmi di THIENE, avrà il coraggio di portare avanti il progetto CONTRO la volontà della maggioranza della popolazione, la democrazia, anche nei nostri piccoli paesi, è finita.
Si passerà alla protesta.
beh, mi pare che sia sparita da un bel po' sotto tutti i paralleli, meridiani, carri e buoi. Ma fidarsi di un da Thiene poi è stata infelice proprio! Ma fidarsi dei paesani che lo sostengono chiusi a corte, è stato un tradimento. Questo è incomprensibile, che non si esprimano, che non parlino, che non leghino con i paesani, prima che con gli elettori! Questi sarebbero il futuro?... va ben, dai, due dovrebbero essere maturi... ma un di Thiene, come detto, e l'altro??? il fratello di quella che si sbraca a vantarsi di quanto ama la sua terra? ma dai, ipocrisia mia fatti capanna!
EliminaDai gente, non attacchiamoci al fatto che è da Thiene, non è che prima con i sampieroti sia andata di lusso. Indifferentemente dalla provenienza di un amministratore quello che conta è che faccia bene e rappresenti bene gli interessi del paese. Questo può farlo anche uno da Thiene, anzi, forse anche di più dato che deve superare anche questa nostra innata diffidenza verso i foresti. Forse finora sono stati fatti dei passi falsi per inesperienza (almeno è da augurarsi che sia così), ma questo non esclude che si possa migliorare e riprendere un dialogo più costruttivo con i cittadini.
Eliminaanonymous delle 16.24 io personalmente non mi fido molto dei CITTADINI da Thiene o di qualsiasi altra città che vorrebbero venir qui ad amministrarci o a calarci progetti dall'alto come l'attuale sindaco,il signor Fassa,i vari sostenitori dell'autostrada.
EliminaPenso che per prendere decisioni importanti, in un ambito montano come il nostro, solo persone che conoscono gli abitanti,la natura e i problemi della nostra amata valle possono avere le giuste conoscenze per fare scelte oculate e sensate.Pensaci bene credo che chiunque di noi avrebbe grosse difficoltà ad amministrare una città,non vedo perché uno di città creda di essere in grado di venire ad amministrare noi!I risultati infatti li stiamo vedendo in ogni ambito.....
I nostri vecchi avevano un detto che diceva "per fare uno stupido di montagna ci vogliono sette furbi di campagna"......meditate gente.....meditate
Mi piace il sano ottimismo dell'Anonymous delle 16.24 4-11... bicchiere mezzo pieno vedo. E aperto alle novità. Pui aver ragione. Non è detto che uno di città non sappia fare meglio e portare una ventata di energia positiva. Dipende sempre da come si pone e dalla voglia che ha di conoscere la realtà dei nostri paesi, volontà che non mi sembra di aver colto nei vostri commenti verso il Sindaco.
EliminaChi meglio di uno vissuto da sempre nella nostra valle può conoscerne le peculiarità e le esigenze?
Ok, volevate il cambiamento e lo avete avuto. Ora valutate forti del detto: "Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia, non sa quel che trova" Sembra che in questi mesi la nuova amministrazione non abbia seminato molto bene. Per inesperienza o scelte oculate Anonymous delle 16.24? Non posso che quotare quanto detto dall'Anonymous del 5-11 ore 13.38. C'è della saggezza...
Sens'altro DXE, ma non sempre.
EliminaLe nostre abitudini ci rassicurano. Anche le nostre cattive abitudini ci rassicurano perché ci permettono un beneficio secondario, un guadagno incosciente legato a questa cattiva abitudine.
Ma gli stessi avvenimenti provocano sempre gli stessi risultati, se si ripetono dello stesso modo.
Se la democrazia è nostro scopo, diamoci da fare per ottenerla, chiunque sia al governo. La democrazia è una lotta di ogni giorno.
Almeno la penso cosi e non pretendo avere la scienza infusa.
Grazie per la Lectio Magistralis, Philo, ma guarda che anche le coccinelle non scherzano mica, sai. Infatti “ …A dispetto dell'apparente inoffensività e dell'aspetto simpatico, quasi tutti i Coccinellidi sono in realtà attivi predatori dotati di una notevole voracità al punto che sono frequenti i casi di cannibalismo e comportamenti predatori alquanto sofisticati. Per questi motivi sono tra i più interessanti predatori impiegati nella lotta biologica..”. Però mi sa che devono stare attente alla tendenza al cannibalismo. In zona purtroppamente sembra essere prassi secolare.
RispondiEliminaMa in effetti la cosa non dovrebbe essere poi così complicata. Sono assolutamente legittime tutte le posizioni, sia a favore che contro l'installazione del calcificio in valle. L'importante è poterne discutere, valutare la cosa nei suoi diversi aspetti. Alcuni poi possono avere anche idee pregiudiziali, ci sta anche questo, ma di fronte a una valutazione seria di costo/beneficio molte persone dubbiose possono anche cambiare idea. Perché questa paura dell'opinione pubblica? Guardate che è la stessa che andate a cercare e sollelticare quando volete i voti. Sono gli stessi intelligentoni di quando danno il voto, che poi diventano chissà perché dei sudditi incapaci d'intendere e volere quando non approvano le scelte dell'amministrazione.
RispondiEliminaANONIMO DELLE 11,41 FIRMATI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaperche' ho voglia di pagarti una pizza per quel che hai scritto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Perché questa paura dell'opinione pubblica? Guardate che è la stessa che andate a cercare e sollelticare quando volete i voti. Sono gli stessi intelligentoni di quando danno il voto, che poi diventano chissà perché dei sudditi incapaci d'intendere e volere quando non approvano le scelte dell'amministrazione.
ma le tabelle parlano di percentuali di inquinamento del 3 o 4% rispetto al limite di legge. quindi qualcuno può spiegare alla gente, in modo pseudo tecnico quali sono i reali rischi per la salute? io ho firmato come il resto della mia famiglia, perchè ritengo che il calcificio è brutto da vedere e troppo grande per una zona come quella, però sono dubbioso sulla verità di ciò che viene detto a riguardo delle emissioni in atmosfera. Mi è stato detto che equivale a 9000 stufe, però potevano anche dirmi che ci vogliono 20 o 30 calcifici per raggiungere i limiti di legge. e i limiti di legge? a che cosa si riferiscono? e una stufa di casa che emissioni ha senza i filtri? e l'amministrazione introita qualcosa? per me è brutto e firmerei nuovamente, ma prima di creare allarmismi tra la gente andrei cauto e valuterei tutti gli aspetti. Comunque speriamo che il Comune dica no a scanso di equivoci
RispondiEliminaCondivido pienamente la tua analisi !
RispondiEliminaE l'aumento dei camion sulla SP(calce e segature)? Quanto CO2 o particolato fine dobbiamo respirare, in più ?
RispondiEliminaPoco spazio ha l'inquinamento ambientale, in relazione per esempio al numero dei veicoli pesanti che circolano in Italia. Ogni giorno, infatti, solcano le nostre autostrade quasi 5 milioni di camion (4 milioni e 900 mila per l'esattezza). Un numero impressionante da cui deriva la cifra ancora più incredibile di 44.100.000 tonnellate di CO2 emesse giornalmente.camion
Gli automezzi pesanti sono responsabili del 40-50% dell'inquinamento da ossido di azoto (NOx) dei paesi europei.
E' bene essere perplessi dall'una e dall'altra parte ma signori!!
RispondiEliminaChi si è letto il progetto ha notato una cosa: loro parlano di MODELLI MATEMATICI in base ai quali, inseriti i dati di riferimento, il calcificio sembra rispettare tutti i LIMITI DI LEGGE.
SEMBRA.
Perchè... Bada ben bada ben bada ben
Sia per quanto riguarda l'impatto acustico che per quanto riguarda le acque di ruscellamento (ricordate la foto??), parlano di PREVISIONI e che il tutto verrà effettivamente verificato A IMPIANTO ESEGUITO!
Da Relazione Valutazione Impatto Ambientale: "questa valutazione rappresenta una previsione (sottolineato da loro), che dovrà essere verificata anche attraverso ulteriori campagne di misurazione, da effettuarsi quando l’insediamento in oggetto, in particolare i reparti produttivi entreranno in esercizio. Rilievi che dovranno oltre che validare i modelli previsionali qui utilizzati, accertare anche l’effettivo rispetto dei limiti di legge e, se necessario, programmare eventuali opere di bonifica acustica."
Quindi qui non si tratta di dire NO perchè la struttura è mastodontica ed esteticamente brutta. Si tratta del fatto che questi vogliono farci credere che tutto rispetta i limiti di legge, ma di fatto raccoglieranno i dati quando l'impianto sarà fatto e no si potrà più tornare indietro.
Ecco perchè le AMMINISTRAZIONI non hanno ritenuto opportuno aprire un tavolo di dibattito con la popolazione, CHE SA.
To DXE...perchè vedono che si sono sbagliati di orientazione, o che non hanno argomenti a favore del calcificio, a parte i 20 posti di lavoro promessi. Ma quante sono, esattamente, le domande di lavoro in Valdastico?
EliminaQualcuno di quelli che sono andati in gita premio e ingozzati di torta dovrebbe saper riferire sulla tipologia di addetti che richiede un calcificio ed essersi fatta una idea sulla rispondenza di questi alle professionalità inoccupate eventualmente esistenti in valle. Anche qui non credo sia impresa titanica dire semplicemente: il calcificio occuperà n. xx operai generici, N. xx tecnici, N. xx impiegati amministrativi, N. xx addetti alle pulizie, N. xx carrellisti, ecc. ecc. Così, tanto per farsi un'idea, dato che immagino si sapranno bene le risorse necessarie a regime. Perché questi semplici dati, che dovrei poter leggere on-line sul sito web del comune, insieme a tanti altri qualificanti il progetto, devono essere così misteriosi e a disposizione solo degli iniziati?
EliminaAnonimo delle 14.14... non saprei quanta crisi ci sia in valle. Ho visto che chi è rimasto senza lavoro si è rimboccato le maniche e ha trovato dell'altro..
EliminaChi non lavora, anche tra giovani, è perchè preferisce l'ozio piuttosto che alzare le chiappe dal divano e muovere il culo.
Altro aspetto di fondamentale importanza è appunto valutare quanti dei 20 posti di lavoro potrebbero essere effettivamente occupati dalla NOSTRA gente. Già pensiamo al 20-1, dato che il dirigente sarà sicuramente un "Fassabortoliano".
Io ho raccolto firme di chi, riflettendo ha chiesto: e quanti posti di lavoro garantirebbe una cosa del genere? "20" "Allora dammi che firmo. Se fossero stati 100 avrei anche potuto sacrificare salute e qualità della vita, ma cosi no".
To DXE : è, anche, il mio sentimento.
EliminaSon ben che curioso come andrà a finire. Super deluso per aver riposto fiducia nel partito del rinnovamento e della trasparenza. Dalla padella alla brace. O stavamo meglio quando stavamo peggio. Vedete voi.
RispondiEliminaAnonymous04 novembre 2014 14:14
RispondiEliminaE' per questo che abbiamo bisogno di una buona autostrada! Così il calcificio diventa innocuo, al confronto... dai, aggiungiamo anche dell'altro... su ai Tambulinari, per esempio, si potrebbe piantare una forgia... o un cementificio... una fonderia... sai quanti lavoratori? e tutti extra...?? così faranno la fine che fanno i tarantini, da non confondere coi trentini, che loro questi problemi cercano di risolverli senza avvelenarsi
Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta firme contro il NO al calcificio; in particolare gli abitanti del comune di Valdastico, che con le loro firme hanno espresso un sentimento di forte preoccupazione per questo scellerato progetto. Oggi, dopo la consegna delle firme, abbiamo avuto un breve colloquio con il sindaco Guglielmi. Non sappiamo se dobbiamo buttarla in vacca, o cos'altro... sta di fatto che ci è sembrato d'essere al banco di un qualsiasi mercato e trattare se prendere una cassa di pomi, anzichè qualche chilo. Un colloquio di basso profilo, in cui nonostante il nostro primo cittadino sia stato incalzato con argomenti duri e specifici, divagava come se niente fosse. Le 642 firme raccolte non hanno minimamente scalfito il suo orgoglio, anzi, a suo dire, vuole sentire anche i cittadini che la pensano come lui, illustrando i lati positivi del progetto. E' assurdo che un amministratore di un Comune con i suoi consiglieri, da poco eletti sulla base di una campagna elettorale imperniata sulla chiarezza e trasparenza, si comporti in modo così ambiguo, tanto da prenderci tutti per tonti. Ci vuole un bel coraggio a non considerare 642 firme, come se i firmatari fossero inesistenti. Pazientiamo ancora un po', per concedere al nostro egregio Signor Sindaco e ai suoi consiglieri una pausa di riflessione, sperando in una presa di posizione definitiva. Qualora perdurasse l'ambiguità, bisognerà attrezzarci per una lunga vertenza.
RispondiEliminaai promotori dell'iniziativa NO CALCIFICIO e a tutti coloro che hanno attivamente partecipato, un GRAZIE sincero , anche per l'impegno economico che hanno dovuto sostenere.
EliminaDa come mi sembra di aver capito, è determinante anche il PARERE della AMMINISTRAZIONE DI PEDEMONTE. A riguardo, qualcuno ne sa qualcosa?
il parere di Pedemonte non è assolutamente vincolante, e non è determinante. l'unica possibilità di mettere un veto assoluto ce l'ha il consiglio di Valdastico con l'approvazione della variante urbanistica.
EliminaPerò l'amico di mio cuggino dice che adesso i piani urbanistici si fanno a livello intercomunale per evitare evidenti castroni... per cui non so se per una eventuale variante Pedemonte non avrà voce in capitolo..
EliminaBisogna organizzarsi per ottenere il cosiddetto CONTRATTO di FIUME, in Francia funzionano da tempo, e da tempo l'Europa ci sollecita in questo senso. Il CONTRATTO di FIUME è il "piano regolatore" nato dal basso, dal popolo, non calato dall'alto. La Valle nostra, per esempio, sarebbe
Eliminasoggetto attivo nel pianificare tutto, e quando dico tutto è proprio tutto, con l'intervento anche dei bambini, non solo degli adulti. I risultati che emergono dalle esigenze, dai sondaggi, dalle tradizioni, dalle esperienze, dalle speranze espresse dai cittadini, messi in chiaro e sottoscritti dalle varie comunità, diventano condizionanti sui PRG. Si chiamano CONTRATTI di FIUME, questi strumenti, perché è il corso d'acqua, col suo bacino, a determinare l'area di pertinenza ed efficacia delle norme
che così si vengono a condividere.
Al fine di fugare ogni possibile dubbio, informiamo che i sottoscritti non hanno preso nessun impegno con il Sindaco Guglielmi per una visita ad altri siti della Fassa Bortolo.
RispondiEliminaBene bene bene era la domanda che volevo giusto farvi, mi avete anticipato di 10 secondi!
EliminaSiché Gusto el sindaco dixe el falso, giusto? Ah benon.. Votelo, votelo... e lu ne ciava!
Elimina