venerdì 14 novembre 2014

A Cogollo torna ‘La Vaca Mora’. Una mostra riporta in vita il Trenino che portava ad Asiago

Da domenica torna in vita ‘La Vaca Mora’. La mostra ‘Cogollo del Cengio e il suo trenino 1910-1958’, che molti appassionati sognavano da tempo, sarà inaugurata dalle autorità locali e dal neo eletto Presidente della Provincia Achille Variati il 16 novembre alle 11.30 in Piazza Libertà quando il famoso trenino ‘Vaca Mora’ arriverà accompagnato dalla Banda Cittadina di Cogollo del Cengio.



Si tratta di un evento unico a livello territoriale perché la famosa ‘Vaca Mora’ rappresenta un punto fermo nella storia di questa parte del vicentino che anche grazie alle ‘scorribande’ del famoso trenino che correva fumando dalla città alle montagne, ha potuto svilupparsi creando unione tra la gente.
“E’ un evento a cui ci dedichiamo da oltre un anno – ha commentato Marco Zorzi, assessore alla Cultura – ed è una mostra importante perché tocca profondamente i ricordi della gente permettendo ai più giovani di conoscere una parte importante della loro storia”.
Infatti, chi non avesse mai percorso a piedi o in bicicletta la ‘Strada della ferrovia’ che da Piovene Rocchette porta ad Arsiero, o la ‘Strada della Vaca Mora’ che da Cesuna arriva in centro ad Asiago, dovrebbe prendersi due mezze giornate di tempo e vivere in prima persona il percorso che anni fa era una normale ferrovia.
“La mostra è organizzata in tutti i seminterrati della sede municipale – ha spiegato Zorzi – ed è ricchissima di fotografie e reperti trovati grazie ad un lavoro certosino di ricerca. Durante tutto il periodo di apertura della mostra saranno organizzate serate informative e teatrali e saranno creati appositi laboratori didattici tematici rivolti alle scuole. Siamo entusiasti di questo evento – ha concluso Zorzi – che è altamente rappresentativo della nostra storia e farà capire anche ai giovani com’era la struttura del loro territorio fino a qualche anno fa”.
L’esposizione sarà avallata da un video-trailer di presentazione e da una preziosa pubblicazione curata dal comitato di esperti e collezionisti coordinato da Diego Morlin, architetto e appassionato. Il tutto sarà presentato in anteprima sabato 15 novembre alle 20 al Teatro Cinema Parrocchiale di Cogollo del Cengio.
La mostra ‘Cogollo del Cengio e il suo trenino 1910-1958’, aperta e visitabile al Municipio di Cogollo fino al 15 gennaio 2015, è promossa dall’Amministrazione Comunale e dall’assessorato alla Cultura di Cogollo del Cengio con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Comunità Montana Alto Astico e Posina, Pro Loco di Cogollo, Pedemontana.Vi e Aipai.
(fonte Thiene on line A.B.)

8 commenti:

  1. No importa che la vaca sia mora o binda, basta che la fae la late. Ma tra la vaca mora e el toro de Cogòlo, ghe xelo qualche liason?

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    1. El toro xelo quelo chi ga porta su sul campanile na volta ? Sarà difisile chi porte su anca la vaca mora. Se ghe xe na rason, la sarà quela dei corni. I me ga contà, stista a Cesuna, chel treno gera quelo de i cornuti che portava su le moglie per na setimana in montagna. Mentre la sciava, luri i lavorava in pianura. Per materialisare sta situasion, i geva messo due pali in V davanti la locomotiva. Non so se xe vero, setù...

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  2. "Sti ani" dopo il funerale di una persona agiata,i famigliari si radunavano all'Apalto ,da Valente o
    dalla Mora per brindare in onore del morto e per convincersi che la vita continuava. Ma qui cosa
    festeggiano sulle spoglie di una locomotiva, senza le rotaie ,che loro stessi hanno distrutto !!!!
    La storia aveva consegnato loro un tesoro, un gioiello piu' unico che raro,una ferrovia a cremagliera,
    a scarto ridotto,che si inerpicava su, su per la montagna, incredibilmente piena di opere d'arti :
    il ponte in ferro sull 'Astico, numerose gallerie(ne posso testimoniare,le ho fatte a piedi !!)
    e altrettanto numerose opere murarie .Senza parlare delle stupende visioni sulla Valle , e sulla
    pianura padana che si presentavano all'uscita dalle gallerie. Tutto distrutto: demolito il ponte in ferro,
    sradicate le rotaie,traverse e bulloni,messe cancellate, costruito case e orti, riempita una galleria di
    detriti di calcestruzzo.... Erano gli anni sessanta....anni di inizio benessere....
    Chi ha permesso un simile scempio...l'ingordigia...l'avarizia... l'ignoranza e la bestialità della gente,
    solo??? O non sono forse le stesse persone che ora festeggiano su una povera locomotiva
    priva di rotaie!!! E vero che siamo in un paese dove si racconta che per eliminare un ciuffo di
    erba in cima a campanile "i ga tirasu ' el toro". e che per slargare la ciesa i ga messo le giachete
    longo el muro esteriore, dopo i se ga messo a urtare da dentro,quando che i se vegnu' fora le giachete ....
    sparie.

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    1. Sai Lino che non ho MAI saputo che tempo addietro le famiglie agiate si radunavano in qualche bar per brindare in onore del morto e per convincersi che la vita continuava? So che c'è questa usanza (anche di andare al ristorante) in parecchi Paesi europei.

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  3. Questa usanza la conosceva e l'ha mantenuta la Maria Pia Carraro dei Baise. Dopo la sepoltura
    di suo fratello Valentino,ha invitato tutti i suoi parenti da parte dei Bonifaci Baise e tutti i suoi parenti
    Carraro da Grantorto , -su ai Baise - nella casa paterna a commemorare la memoria del fratello.

    Qui perdura quell'idiozia del indovinare la parola per inviare il commento. E alquanto irritante....

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    1. Lino, devi farti un account Google, e tenerlo in pagina anche se non lo adoperi. Così non chiede la verifica!

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  4. Lino è già in GMAIL caro Botòn...
    Approfitto per ribadire ancora: quella VERIFICA IDIOTA che richiedono (che a loro qualcosa servirà di sicuro) NON siamo noi del Blog a richiederla, ma è del "sistema". A volte c'è, a volte non c'è. A chi è richiesta sullo smartphon, a chi sul PC, a chi ha GMAIL, ha chi ha altri gestori. A me sembra "periodica" e sinceramente NON comprendo nemmeno io. Mi dispiace, spero sia passeggera...

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    1. Sì, ma deve curare che sia sul desk, come per le risposte in automatico.

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