martedì 25 novembre 2014

La vaca mora

A Cogollo del Cengio è tornata la “vaca mora”.

Proprio così, dopo più di 50 anni dal suo smantellamento, a Cogollo è tornata la “Vaca Mora”! In molti si sono ritrovati davanti al municipio del paese domenica mattina, proprio per assistere a questo ritorno. Dopo la pioggia dei giorni precedenti, il mattino era arrivato portando con sé , il sereno e quindi tante persone sono accorse per prendere parte a questo “evento”. 

All’ora stabilita, al suono della Banda cittadina di Cogollo, dalla strada che porta a Mosson, si è sentito un sibilo e un rumore dimenticato: tutti attenti! Arriva la vacca mora! I bambini vedendo avanzare il trenino con due carrozze piene di passeggeri, erano stupiti, i grandi rivivevano momenti passati, alcuni, delusi hanno esternato i loro pensieri: “Ma mì credevo che rivasse quela vera!!!” Ma dai! Come si poteva pensare una cosa simile? 
E' pur vero che sui cartelloni c’era scritto che sarebbe arrivata la vaca mora e non una ricostruzione della stessa… 
Comunque, applaudita da un’ala di folla, la locomotiva è arrivata davanti al municipio, dove
si è fermata: spento il fumo e fermato il rumore (tutto prodotto con la moderna tecnologia) i passeggeri sono scesi dai vagoni per ascoltare le parole del sindaco Riccardo Calgaro che ha ricordato episodi della sua fanciullezza, dove ancora era vivo il ricordo del treno che sbuffava. Ha spiegato la volontà di alcuni di allestire la mostra per ricordare quello che un tempo è stato un mezzo di trasporto per tante persone e ha auspicato che questa esposizione potesse diventare permanente.  
Presente anche il neo presidente della Provincia, Achille Variati che, nonostante una notte insonne per l’allerta Bacchiglione, ha voluto essere presente alla manifestazione e ha avuto parole di lode e di ringraziamento per tutti i Sindaci che svolgono un lavoro non facile, all’interno delle loro comunità. Ed è proprio quando si ha bisogno, ha continuato, come in questi giorni dove le piogge hanno messo a dura prova i
paesi, che dobbiamo aiutarci e restare uniti: niente campanili, né colori, né bandiere; il passato deve essere un insegnamento per guardare al futuro.
Come Provincia c’è l’impegno di concretizzare una rete metropolitana elettrica, una moderna “Vaca mora”, senza fumo né carbone. Il tratto Piovene –Asiago, è sopravissuto a due guerre, ma è stato smantellato per l’arrivo del trasporto su ruote, ha segnato la fine della miseria e l’arrivo del boom industriale: se questo non fosse successo, avremo qualcosa di esclusivo che altre comunità hanno avuto la fortuna di conservare. 
Dopo il taglio del nastro, la Banda ha allietato i presenti con alcuni brani, mentre è stata
aperta al pubblico la mostra allestita grazie all’appassionato lavoro degli AMICI DELLA FERROVIA.
“Cogollo Del Cengio e il suo Trenino 1910-1948” resterà aperta fino al 15 gennaio 2015, nella sala adiacente alla Biblioteca, dove sarà possibile acquistare il libro fotografico, che è veramente interessante. Con le tante foto, documenti, storia, ricordi, questo volume può far conoscere alle giovani generazioni una storia importante del nostro territorio così da comprendere l’importanza di salvaguardare tante cose che abbiamo la fortuna di possedere .
                                                          Lucia Marangoni

Per informazioni e prenotazioni visite guidate: 0445/805060 – 3356987465 - biblioteca@comune.cogollodelcengio.vi.it









4 commenti:

  1. Grazie per il tuo bello reportage, Lucia. La vera locomotiva non esiste più, sfortunatamente; è stata fusa, come mi hanno detto gli amici della ferrovia Rocchette Asiago. Esistono ancora due carrozze d'epoca, ma tutte due inutilizzabili. La vecchia locomotiva del Museo di Canove resterà senza compagne ?

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  2. Mi sembra di ricordare che anni fa sono andata in gita nei dintorni di Varese ed era compreso una visita al museo dei trasporti lì vicino, non ricordo bene la località. Ho visto la VACA MORA che ci spiegavano essere L'ORIGINALE. Poi alzo le mani.

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    1. Carla, trasformiamoci in Misses Marple, e conduciamo l'inchiesta !

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    2. Carla, le locomotive Rocchette-Asiago (erano 5) avevano un nome ciascuna : (Wiki)

      A. Rossi .......(numero di identificazione F.N.V. N° 1)
      Asiago .........(numero di identificazione F.N.V. N° 2)
      Roana ..........(numero di identificazione F.N.V. N° 3)
      Rocchette .....(numero di identificazione F.N.V. N° 4)
      Lupa, aggiunta durante la Prima guerra mondiale nel 1915, F.N.V. Nº 110, di rodiggio 0-3-0. Era così chiamata per il suo fischio simile a un ululato e utilizzata principalmente per il traino dei convogli merci e del carro spartineve.

      Fine avvenuta :
      Le locomotive con sistema a cremagliera sono state demolite nel 1964 con la fiamma ossidrica, nel luogo della stazione compreso fra il Magazzino Merci (che disponeva di paranco per il carico/scarico dei blocchi di marmo provenienti dalle cave dell'Altipiano di Asiago) e la Casa Cantoniera o Casa del Guardiano.

      Del complesso ferroviario del Nord-Vicentino, nel territorio del Comune di Piovene Rocchette (unica località ferroviaria ad avere 2 stazioni), resta solo il Fabbricato Viaggiatori, costruito nel 1885, della Stazione di Piovene detto della Carosseta, che serviva da fermata per il centro abitato, trasformato in deposito privato (ora dismesso) di un'impresa subaffittuaria dell'ENEL.

      Ma proprio finite tutte ? L'inchiesta continua.............................e se non bastano le Misses Marple, domanderemo al Commissario Montalbano !

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