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Visualizzazione dei post da agosto, 2025

La gentilezza

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Sai qual'è la cosa più difficile, oggi? Alzarsi la mattina e non diventare cattivi come il mondo. La gentilezza è un atto di resistenza quotidiana. Non è roba da educati, è roba da sopravvissuti. Perché chi è gentile lo è nonostante le ferite, nonostante la fatica, nonostante il disincanto. Quando sei sfiancato, quando non ce la fai, non ti serve una morale da quattro soldi. Ti serve qualcuno che ti guardi e ti dica: “ti vedo”. Ti serve un gesto che non chiede nulla, una mano che si tende, un tempo che si regala. La gentilezza non è una questione di buone maniere. È un modo di stare al mondo con coraggio, di restare umani anche quando conviene spegnersi. È l’arte di non diventare come chi ferisce, di non rispondere con lo stesso veleno. È un no urlato piano all’indifferenza che ci divora. Un no che dice: non mi fate smettere di sentire, non mi fate smettere di credere. E allora sì, quando vi sembra di affogare, quando pensate di non avere più nulla da dare, non fate gli indifferent...

E sempre dai giapponesi...

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I giapponesi hanno capito tutto della vita. Vi capita mai di non poterne più di certe persone, di certe situazioni? I giapponesi hanno una parola per gestire gli idioti e tutti quelli che anziché felicità portano malessere nella tua vita. «Shikata ga nai,» dicono, «impara a lasciar andare». Shikata ga nai non è soltanto una parola, ma una filosofia di vita: perché ci sono persone, ma soprattutto cose che ti avvelenano: «gli avrei dovuto,» gli «avrei potuto», i «se soltanto». Ma alle volte non è necessario lottare, ma lasciar andare.  «La conoscenza è imparare qualcosa ogni giorno. Ma la saggezza è lasciar andare qualcosa ogni giorno.» Shikata ga nai, dicono, sii come l’acqua che davanti a una diga non s'infuria, ma la aggira, che spegne il fuoco, dilava la terra, scava la pietra non con la forza, ma con la dolcezza. Sii come il mare (…). Siate come le onde, che sanno librarsi leggere perché sanno lasciar andare: la paura di non essere abbastanza e la voce di chi diceva che una gocc...

Cos'é il reflusso

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Il reflusso è come una pentola senza coperchio. La pentola è lo stomaco, il coperchio della pentola è la valvola dello stomaco. Se bolliamo il cibo senza coperchio, tutti i vapori salgono verso l'alto e irritano le corde vocali e il naso creando quei fastidiosi sintomi di notte o al mattino come tosse, naso tappato, amaro in bocca, nodo o mal di gola. Per gestire il disturbo serve come prima azione, mettere il coperchio alla pentola. Il coperchio per noi sono gli alginati (alghe gelatinose) e il glucomannano. Il glucomannano e gli alginati sono fibre vegetali che assorbendo acqua, galleggia sul cibo e crea un tappo sulla valvola dello stomaco che blocca la risalita di acidi o cibo. E' utile non mettere cibo nella pentola che trabocchi durante la cottura, come minestre, pasta, latte.  Meglio carne e verdura cotta in  pentola non a vapore. Se prendiamo un digestivo è come possedere un mestolo che muove il cibo finché cucina, ed evita che il cibo trabocchi o si attacchi. Sistemat...

Gli orizzonti della Poesia

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Dove volano i sogni  e le nuvole, quando il vento  placa i suoi tormenti, è lì che vorrei essere.  Non sapere nulla dei domani,  respirare il momento senza fretta, seguire il corso di un fiume, di un sentiero nel bosco,  avere il tempo nelle ossa e non pensarci, avere l'orizzonte nello sguardo e andare oltre. Dove cadono le nuvole  e gli aquiloni, e le stelle d'agosto  quando senti la malinconia sulla pelle  e ti struggi piacevolmente, è lì che vorrei essere. Francesca Stassi

Realtá odierne

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La vignetta

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L'importanza delle parole

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Spesso ci lasciamo affascinare dalle parole.  Alcune persone sanno dire esattamente ciò che vogliamo sentirci dire. Promettono, rassicurano, si dicono disponibili, presenti, attenti. Ma poi, quando arriva il momento di esserci davvero, spariscono o si mostrano incoerenti.  E tu resti lì, con un senso di confusione o di colpa, a chiederti se sei stato tu a capire male. La verità è che le parole raccontano intenzioni, ma i comportamenti raccontano la realtà. È per questo che, nel tuo percorso di ogni giorno, è importante non fermarti alle apparenze. Ascolta, ma osserva. Presta attenzione ai gesti quotidiani,  alle scelte reali, a come una persona si comporta quando non deve impressionarti. La coerenza è una forma di rispetto silenziosa. E quando c’è, non ha bisogno di spiegazioni. Non lasciarti illudere da promesse senza sostanza, da entusiasmi a parole che non trovano conferma nei fatti.  Smettila di aspettare che qualcuno cambi: guarda se lo sta già facendo.  E ...

Recuperare dopo le feste

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Estate fa rima con momento di festa. Festa perché si è al mare. Festa perché c'è un compleanno, una vittoria, o solamente voglia di stare assieme. Durante le feste in compagnia si mangia e si beve. È facile arrivare a mangiare un po' di più, cibi diversi dal solito o addirittura troppo o troppo tardi  Anche  bere può rientrare nella lista del: troppo. Che fare il giorno dopo per recuperare energia e dignità? Bere un infuso di Alloro. L'Alloro con le sue foglie aromatiche e ricche di molecole terapeutiche, aiuta recuperare salute e forza. È stato eseguito anche uno studio scientifico da un'università della Corea - Chuncheon e Seul che dimostra come un infuso di Alloro ( pianta mediterranea ) accelera  il metabolismo dell'alcool dal fegato. Quindi un infuso di Alloro migliora la risposta epatica e permette di limitare i danni da alcool. Semplice e potente la pianta di Alloro, da noi comune e resistente ê nn onore averla nelle nostre terre. Elettra Erboristeria  Corned...

Compra ora e paga dopo

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Viviamo in un’epoca in cui il debito non si presenta più con la faccia dura delle banche o con la vergogna delle cambiali. Oggi è elegante, facile, immediato. Si chiama “compra ora, paga dopo”. Ti sorride, ti fa sentire libero, ti convince che puoi avere tutto senza aspettare. Ma in realtà è una trappola silenziosa. Ogni acquisto diventa una piccola catena invisibile: non la senti subito, ma piano piano si accumula. Non ti accorgi di essere già circondato da interessi, rate e addebiti automatici. Non è più la povertà che ti schiaccia, è la povertà modernizzata, digitalizzata, resa comoda… e persino presentata come un favore. Il problema è che, mentre crediamo di avere più possibilità, stiamo solo consegnando la nostra libertà a chi sa benissimo che non restituiremo mai solo ciò che abbiamo preso. Restituiremo di più: tempo, serenità, futuro. La vera domanda è: vogliamo continuare a vivere inseguendo rate e debiti, o iniziare a costruire un modo diverso di gestire il denaro? web

Mercato agricolo locale Arsiero

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  🌱 Dalla nostra terra alla tua tavola, e dalla tua tavola... ai tuoi semi! 🥕🍎🧀 Questo Sabato 30 Agosto, oltre al nostro consueto Mercato Agricolo Locale in Piazza F. Rossi ad Arsiero (dalle 08:00 alle 13:00), ti aspettiamo per un evento speciale! Vieni a scoprire e sostenere "LA BIBLIOTECA DEI SEMI" presso la Biblioteca Comunale! 📚 Sarà un'occasione unica per conoscere questo fantastico progetto di scambio e conservazione della biodiversità locale. Porta i tuoi semi da scambiare e scopri come far parte di questa bellissima iniziativa. Non mancare! Ti aspettiamo con prodotti freschi e tante novità! 🗓 Quando: Tutti i sabati (da Luglio a Settembre) 📍 Dove: Piazza F. Rossi – Arsiero ⏰ Orario: 08.00–13.00 ➡️ Evento speciale "BIBLIOTECA DEI SEMI": 🗓 Quando: 30 Agosto 📍 Dove: Biblioteca Comunale #MercatoAgricoloLocale #Arsiero #ProdottiLocali #FilieraCorta #Biodiversità #BibliotecaDeiSemi #Sostenibilità #Agricoltura #EventiArsiero

Scrittori al Forte Corbin

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Il meteo non ci spaventa e continua la nostra lunga lista di eventi!!  Oggi con gli scrittori Malaguti e Giuriatti, domani con il giornalista Alessandro Lancellotti! Gli eventi si tengono al coperto quindi sono confermati anche in caso di pioggia!

La vignetta

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Pseudo-archeologia paesana

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【Gianni Spagnolo © 25H21】 Capita raramente di scoprire qualche vecchia vestigia del paese, essendo ormai ben rare le occasioni di rimaneggiamento dell'impianto abitativo. Gli attuali lavori in corso sulla piazza offrono tuttavia qualche piccolo scorcio su quella che era la sua situazione giusto un secolo fa. la rimozione dell'asfalto e del sottofondo della piazza, ha infatti portato alla luce, per chi li vuol vedere, alcuni segni indicatori delle dimensioni e dell'assetto precedente di questi luoghi. Ecco dunque affiorare, in primo piano, i due cordoli laterali in marmo biancone che delimitavano il saliso di accesso alla scalinata della chiesa, anch'esso ben visibile. Da li si dipartivano i gradoni in pietra che davano accesso al vecchio tempio, che occupava tutto quel promontorio roccioso fino all'altezza del campanile, posizionato in corrispondenza della sua abside.  Chiesa decisamente più piccolina dell'attuale e sul cui retro si sviluppava un borghetto di c...

Sti Giapponesi...

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  Fin da piccoli, i bambini giapponesi imparano una verità potente: il talento senza lavoro non vale nulla, e la vera genialità nasce dalla costanza.  Mentre in molti paesi si premia l’intelligenza con medaglie, in Giappone si premiano l’umiltà e lo sforzo costante. Laggiù, non è raro vedere un bambino di sei anni andare a scuola da solo, attraversare strade, prendere treni... perché fin da subito vengono educati a essere responsabili e autosufficienti.  Non si tratta di iperproteggerli, ma di prepararli alla vita. I genitori giapponesi non fanno i compiti al posto dei figli, non li giustificano... li guidano, ma insegnano loro che il cammino è il loro. Gli studenti giapponesi puliscono le loro aule, spazzano i corridoi, lavano i bagni. In molte scuole elementari non c’è personale di pulizia.  Perché?  Perché educare non significa solo riempire la mente di informazioni, ma formare il carattere, l’umiltà e il rispetto. E questo dà loro una forza unica. Vuoi un fi...

Anffas ringrazia

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Gli orizzonti della Poesia

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  I giorni hanno un'altra luce  e agosto, sembra congedarsi  con un po' d'autunno addosso  come gli addii dati con dolcezza. Mi emoziona l'alternarsi delle stagioni, i lenti cambiamenti, le sfumature, i dettagli  che uno di questi giorni saranno lampanti  come l'aria fredda, la pioggia, le nuvole scure, il cielo in caduta libera sulla fretta  tornata ad avere la meglio.  Ora è un dolce adattarsi  come gli amori importanti, seri, veri,  che pur nella consapevolezza della fine,  sono legati ancora ad un filo,  una molletta del bucato attaccata a due estremità  per non farsi troppo male. Ma si sa, la fine di un amore  non conosce la delicatezza di certi giorni, quel cambio di rotta quasi impercettibile  che ti porta a dire - quando è successo? -  Francesca Stassi

Ginnastica posturale

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La vignetta

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Le coincidenze, i fatti, le fatalità

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  Sono certa che spesso ci si trovi al momento giusto, nel posto giusto, con le giuste persone, perché qualcosa debba accadere; si chiamano fatalità che spesso, nel bene e nel male, possono cambiare il corso della vita o più semplicemente, possono dirci qualcosa o farci vedere i fatti da un’altra angolazione.  A volte, gli accadimenti della vita, ci fanno dire che è stato il fato, il destino o il caso, e che sono stati la causa determinante  per l’evolversi di una situazione, sia in positivo che in negativo.  Era una sera di luglio e avevo visto che ad Arsiero presentavano un libro di cui avevo sentito parlare, così per cambiare il corso della serata, mi sono recata in piazza dove, attorno alla fontana, erano posizionate le sedie e quello che serviva per l’evento. Ho acquistato il libro e mi sono seduta: c’era una bella arietta fresca, ma dai bar limitrofi musica e schiamazzi non mi davano il senso di mettermi all’ascolto e ho anche pensato di andare via… ma poi mi s...

Dialoghi vicentini

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 Venerdì 29 agosto alle ore 18:30 il Forte Corbin darà spazio a “Dialoghi Vicentini” con la straordinaria presenza di due miti indiscussi della letteratura di montagna: Loris Giuriatti e Paolo Malaguti! I due scrittori dialogheranno con il pubblico sul tema della montagna… un pomeriggio da non perdere che finirà con un aperitivo in compagnia! P.s.: Libri e autografi garantiti 🤣

Provare costa nulla

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  Mezzo cucchiaino di sale: la ricetta che sfida le farmacie moderne. Nelle cucine delle nonne italiane, questo gesto si ripeteva a ogni primo mal di gola. La proporzione è sempre stata la stessa: tre grammi di sale in un bicchiere d'acqua tiepida. Questa precisione non è casuale: il sale richiama l'acqua dalle membrane infiammate attraverso l'effetto osmotico, riducendo il gonfiore e creando un ambiente ostile ai batteri. La saggezza popolare aveva custodito una formula che funziona davvero. Già Scribonio Largo, medico dell'antica Roma, documentava ricette simili nei suoi trattati. In India, la pratica del kavalagraha prevede da millenni risciacqui orali con soluzioni saline per disinfettare bocca e gola. Mentre riempiamo carrelli di spray e pastiglie costose, la soluzione più efficace resta sul ripiano della cucina. Uno studio del 2025 conferma che gli otorinolaringoiatri continuano a consigliare i gargarismi salini come primo rimedio. La rapidità d'azione e l...

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Torneranno le rondini?

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  Da anni, a San Piero, non si vedono volare le rondini. Quand’ero ragazzo, sotto il cornicione di ogni tetto c’era un nido (o più) che, all’inizio della primavera, si ripopolava; le rondini garrivano disegnando traiettorie di festa nel cielo e si davano un gran daffare per rendere accogliente la culla dei piccoli che all’inizio dell’estate cinguettavano in attesa dell’imboccata. Una festa che terminava con il fresco dell’autunno, quando le famiglie salutavano il paese con un “arrivederci all’anno prossimo”. Scherzando con vecchi amici del paese, ho suggerito: “se el paese se svoda de persone, naturale che el se svoda anche dei animai”! Qualcuno ha obiettato: “mia vero! A ghemo i caprioi che pascola nei prè, la volpe la gà magnà le galine e i lupi le piegore e altro. I animai sta riocupando el nostro territorio, ormai abandonà e inselvadeghìo”.  Giusto, ma le rondini? Mio nonno, quand’ero un bambino, mi assicurava che le rondini, da sempre e sempre, sarebbero tornate al propri...

Mani d’oro

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  Son mani d’oro le tue son capolavori che parlano di vita, son tante, non solo due e parlano di storia infinita… Son mani che han lavorato, che si sono mosse in ogni maniera, che con impegno hanno imparato rendendo ogni cosa più leggera. Per tutta una vita hanno agito in ogni stagione dell’anno, per qualche ragione o invito e anche col tempo tiranno… E  ora quelle mani son affaticate, non hanno  più nulla da fare restano in grembo, spossate e sembra non possano servire… Invece, se guardiamo con attenzione ci sono ancora gesti da donare se le stringi, ti danno emozione se le metti giunte, puoi pregare... Son mani d’oro le tue, anche ora son capolavori che parlano di vita passata e fino a che puoi, muovile ancora perché parlano di te, in ogni giornata! Lucia Marangoni (Dàmari) 13/08/2025 Pensando e guardando le mani degli ospiti in casa di riposo…

"Aspettare"

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Il destino di una madre è aspettare. Aspetta mentre ti porta in grembo. Aspetta quando torni da scuola. Aspetta che rientri dopo una serata fuori. Aspetta mentre costruisci la tua vita. Aspetta che tu torni dal lavoro, sperando di cenare insieme. Aspetta con amore, con ansia, a volte anche con un po’ di frustrazione… ma le basta vederti per dimenticare tutto. Non farla aspettare ancora. Vai da lei. Amala. Abbraccia chi ti ha amato come nessun altro potrà mai fare. Lei ti aspetta. Sempre. Perché il corpo invecchia, ma il cuore di una madre resta giovane per sempre. Amala più che puoi. Nessuno ti amerà mai come lei. ❤️ web

Incontro con l'Autore

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Ricordarsi del cammino fatto

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Non perdere mai la consapevolezza del cammino che hai fatto. Nel tempo in cui tutto ci spinge a correre verso il “prossimo obiettivo”, è facile dimenticare da dove siamo partiti davvero. Ma senza quella memoria, non possiamo vedere con chiarezza quanto siamo cambiati, quanto ci siamo già trasformati. Ricordare il punto di partenza è un atto di attenzione verso il nostro percorso.  Non si può crescere davvero se si perde il contatto con il punto da cui si è cominciato. Chi eri? Cosa ti bloccava? Cosa  ti spaventava? Solo riconoscendo questo puoi renderti conto del valore dei tuoi passi. Siamo spesso severi, critici, impazienti. Ma non è utile continuare a vedere solo ciò che manca. Facciamo  il contrario: onoriamo il percorso, non solo il traguardo. Non dobbiamo aspettare di essere “arrivati” per meritarci rispetto. Abbiamo iniziato a cambiare? Abbiamo fatto anche un solo passo in più rispetto a ieri? Questo basta per dire: sto andando bene… È un invito alla gratitudine pe...

Le piante sentono?

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  Verrà un giorno in cui le piante saranno finalmente trattate come esseri viventi capaci di sentire. Se è vero che non posseggono un sistema nervoso centrale (un cervello) non si può più negare che abbiano capacità sensoriali come le nostre, e spesso migliori. Hanno il tatto (reagiscono al vento o al tocco), la vista (posseggono fotorecettori), l'udito (percepiscono le vibrazioni sonore), l'olfatto (comunicano fra loro tramite composti volatili), e il gusto (sanno "assaggiare" il terreno riconoscendo i nutrienti e le sostanze tossiche). Possedere una sorta di sistema nervoso diffuso è un grande vantaggio in termini di minore vulnerabilità. Se riceviamo un colpo d'ascia in testa siamo finiti: la pianta invece col tempo ingloberà l'ascia e la farà diventare parte della propria struttura.  Dobbiamo smettere di pensare che chi non ha occhi non veda, chi non ha bocca non parli, chi non ha orecchie non senta. Gli alberi si prendono cura di noi senza chiederci nulla...

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La gabbietta

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Un giorno bussò alla nostra porta uno strano tipo: un ometto buffo vi dico alto poco più di due fiammiferi. Aveva in spalla una borsa più grande di lui. – Ho qui delle macchine da vendere – disse. – Fate vedere – disse il babbo. – Ecco, questa è una macchina per fare i compiti. Si schiaccia il bottoncino rosso per fare i problemi, il bottoncino giallo per svolgere i temi, il bottoncino verde per imparare la geografia: la macchina fa tutto da sola in un minuto. – Compramela, babbo! – dissi io. – Va bene, quanto volete? – Non voglio denari – disse l’omino. – Ma non lavorerete mica per pigliar caldo! – No, ma in cambio della macchina voglio il cervello del vostro bambino. – Ma siete matto! – esclamò il babbo. – State a sentire, signore – disse l’omino, sorridendo - se i compiti glieli fa la macchina, a che cosa gli serve il cervello? – Comprami la macchina, babbo! – implorai – Che cosa ne faccio del cervello? Il babbo mi guardò un poco e poi disse: – Va bene, prendete il suo cervello. L’o...