LP 11.34 Ma si può paragonare agricoltura e turismo di ieri (e di domani) con quelli di oggi? Le mentalità devono cambiare, anche, se si vuole progresso. Se guardiamo la Val Posina, il discorso è già diverso! Nel futuro c'è la bici ma anche la nordic walking e tante altre attività...(anony 13.26)
BINTARN28 novembre 2014 14:04 Parole e idee sacrosante no "BALLE". Potevano pensarci prima che i buoi scappassero dalla VALLE per fame e non aggiungo altro.
Anonymous28 novembre 2014 13:32
Si può paragonàre agricoltura e turismo di oggi (e di domani) a quello di ieri ?
ormai i treni son andati tutti..qua ci vogliono decenni per risollevarci..tante belle idee ci sono ma senza gente che mette capitali siamo quà a pettinare le marionette
Caro anonimo qui sopra,la paragono eccome l'agricoltura di ieri a quella di oggi,perchè caro mio,il terreno,il clima,la valle...sono sempre gli stessi,anzi,forse il clima è pure peggiore!quale terra...giara si,ma terra....massimo 10 cm e piena di sassi...
Abbiamo pensato a fine mese di togliere questa finestra dedicata al NO CALCIFICIO, fermo restando che se subentrassero delle novità, presto faremo a ripristinarla OK? Voi vigilate. Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che, a qualsiasi titolo, si sono prodigati per questa battaglia. Ringrazio anche tutti i Followers che han commentato nei 9 post con più di 400 messaggi.
Il futuro è il ritorno alla terra. Ce l'avete, trovate la produzione giusta in base al clima e alla terra e che possa rendere equamente (importante fare analizzare il tipo di terreno per vedere quale coltivazione sarebbe possibile), poi potete allargare al turismo enogastronomico e storico. Tutti sostengono che il futuro sono le produzioni agricole, magari di nicchia. Secondo me dovete cercare fra le cose che sapevate e che sapete fare bene legate alla terra. Da lì poi tutto è migliorabile, ma la base dovete trovarla nella tradizione. Non c'è un vitigno autoctono buono da provare a reimpiantarlo? Chi ha campi li dia in comodato d'uso e che il proprietario venga pagato con una percentuale dei prodotti coltivati, tipo le patate che vi assicuro sono buonissime ed apprezzate! Le patate che siamo costretti ad acquistare qui in città non hanno il benchè minimo paragone! Quando le preparo per le cenette con gli amici mi chiedono sempre: ma dove le prendi??? Semplice! A San Piero e dove sennò??? Forza ragazzi che forse col tempo...
infatti, sembra ridicolo, le patate di rotzo sono buone, ma le nostre non lo sono da meno. Anzi, le nostre terre sono riposate e quindi necessitano di un trattamento fertilizzante inferiore. Quest'anno le patate di Rotzo sono in vendita a € 1.60 al Kg, ( non poco direi ) . Infine, le patate che vengono dall'estero o dalla pianura sono immangiabili per una sapore disgustoso.
Fa piacere vedere che già qualcuno comincia a crederci! C'è la possibilità anche di creare un’impresa cooperativa. Per costituire una cooperativa occorrono almeno 3 persone. La cooperativa è una società senza fini di lucro e gli avanzi di gestione sono patrimonio sociale e possono essere destinati agli investimenti, allo sviluppo dell’attività d’impresa, all’istituzione di servizi comuni, alla formazione ed elevazione delle capacità professionali dei soci. La cooperativa è una società a responsabilità limitata. L’atto costitutivo avviene di fronte ad un Notaio. La quota sociale minima è di 25 euro per ciascun socio ma, nella pratica, questa cifra è più alta perché si devono coprire almeno le spese notarili. Confcooperative accoglie gratuitamente i gruppi che vogliono ricevere informazioni sulla società cooperativa. Per coloro che aderiranno, ovvero che arriveranno alla costituzione, il servizio di accompagnamento fornito da Confcooperative è gratuito fino dal Notaio. Si deve valutare qual è il tipo di cooperativa che conviene fare: una cooperativa sociale, una di produzione e lavoro, una di servizi piuttosto che un’ agricola o una forestale. Le prime spese da affrontare sono la costituzione presso un notaio che si aggira attorno ai 1500 euro. Pensare alla possibilità di finanziamento del sviluppo rurale dell'UE per 2014-2020. Come? Dove? Tutte piste da esplorare. Non è mai tempo perduto.
Peccato che siano partiti in una decina cercando di fare "cooperativa" nel senso di cooperare insieme e si siano subito divisi.... Difficile parlare di Cooperativa...soprattutto quando esiste la parola "senza scopo di lucro"... :-) In pochi lavorano la terra con senso di rispetto e per passione. In molti ci vedono solo il marketing e una risorsa da sfruttare...senza amarla.
Se andate in Trentino, vedete le masiere tutte ricostruite a nuovo, impianti di irrigazione automatica, e via con le coltivazioni di una volta: pomari, patate, fasui, visèle, eccetera. E nalltri, chi sémo?
Basta darsi da fare, muovere il culo dall'ufficio, da dove lo vediamo sorridente e stravaccato su Thiene on line, ed andare in Regione ad informarsi, a chiedere, a puntarsi...
Ecco qui l'esempio di noi veneti...Si vedono solo "i schei"! Convengo, beato "quello de Lavaròn" se tagliando i "nostri" prati, ottiene contributi. D'altronde lui vive nell'isola felice del Trentino! Nessuno però pensa che, coltivando ciascuno il proprio pezzo di terra solo per il gusto di render più bella la valle (un pò come lo si fa con la nostra casa...), il lavoro sarebbe già mezzo fatto. E da un puro e semplice "tegnèr neto" magari nascerebbero le idee per rilanciare la valle. Eh già...meglio stare comodamente sul divano, se non ci si vede un profitto nel togliere le "sgrèbane" dai nostri giardini o ex orti!
Anonymous28 novembre 2014 13:43
RispondiEliminaLP 11.34
Ma si può paragonare agricoltura e turismo di ieri (e di domani) con quelli di oggi? Le mentalità devono cambiare, anche, se si vuole progresso.
Se guardiamo la Val Posina, il discorso è già diverso!
Nel futuro c'è la bici ma anche la nordic walking e tante altre attività...(anony 13.26)
BINTARN28 novembre 2014 14:04
Parole e idee sacrosante no "BALLE". Potevano pensarci prima che i buoi scappassero dalla VALLE per fame e non aggiungo altro.
Anonymous28 novembre 2014 13:32
Si può paragonàre agricoltura e turismo di oggi (e di domani) a quello di ieri ?
ormai i treni son andati tutti..qua ci vogliono decenni per risollevarci..tante belle idee ci sono ma senza gente che mette capitali siamo quà a pettinare le marionette
EliminaCaro anonimo qui sopra,la paragono eccome l'agricoltura di ieri a quella di oggi,perchè caro mio,il terreno,il clima,la valle...sono sempre gli stessi,anzi,forse il clima è pure peggiore!quale terra...giara si,ma terra....massimo 10 cm e piena di sassi...
EliminaAbbiamo pensato a fine mese di togliere questa finestra dedicata al NO CALCIFICIO, fermo restando che se subentrassero delle novità, presto faremo a ripristinarla OK? Voi vigilate. Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che, a qualsiasi titolo, si sono prodigati per questa battaglia. Ringrazio anche tutti i Followers che han commentato nei 9 post con più di 400 messaggi.
RispondiEliminaIl futuro è il ritorno alla terra. Ce l'avete, trovate la produzione giusta in base al clima e alla terra e che possa rendere equamente (importante fare analizzare il tipo di terreno per vedere quale coltivazione sarebbe possibile), poi potete allargare al turismo enogastronomico e storico. Tutti sostengono che il futuro sono le produzioni agricole, magari di nicchia. Secondo me dovete cercare fra le cose che sapevate e che sapete fare bene legate alla terra. Da lì poi tutto è migliorabile, ma la base dovete trovarla nella tradizione. Non c'è un vitigno autoctono buono da provare a reimpiantarlo? Chi ha campi li dia in comodato d'uso e che il proprietario venga pagato con una percentuale dei prodotti coltivati, tipo le patate che vi assicuro sono buonissime ed apprezzate!
RispondiEliminaLe patate che siamo costretti ad acquistare qui in città non hanno il benchè minimo paragone! Quando le preparo per le cenette con gli amici mi chiedono sempre: ma dove le prendi??? Semplice! A San Piero e dove sennò??? Forza ragazzi che forse col tempo...
infatti, sembra ridicolo, le patate di rotzo sono buone, ma le nostre non lo sono da meno. Anzi, le nostre terre sono riposate e quindi necessitano di un trattamento fertilizzante inferiore. Quest'anno le patate di Rotzo sono in vendita a € 1.60 al Kg, ( non poco direi ) . Infine, le patate che vengono dall'estero o dalla pianura sono immangiabili per una sapore disgustoso.
EliminaFa piacere vedere che già qualcuno comincia a crederci!
EliminaC'è la possibilità anche di creare un’impresa cooperativa.
Per costituire una cooperativa occorrono almeno 3 persone. La cooperativa è una società senza fini di lucro e gli avanzi di gestione sono patrimonio sociale e possono essere destinati agli investimenti, allo sviluppo dell’attività d’impresa, all’istituzione di servizi comuni, alla formazione ed elevazione delle capacità professionali dei soci. La cooperativa è una società a responsabilità limitata. L’atto costitutivo avviene di fronte ad un Notaio. La quota sociale minima è di 25 euro per ciascun socio ma, nella pratica, questa cifra è più alta perché si devono coprire almeno le spese notarili. Confcooperative accoglie gratuitamente i gruppi che vogliono ricevere informazioni sulla società cooperativa. Per coloro che aderiranno, ovvero che arriveranno alla costituzione, il servizio di accompagnamento fornito da Confcooperative è gratuito fino dal Notaio.
Si deve valutare qual è il tipo di cooperativa che conviene fare: una cooperativa sociale, una di produzione e lavoro, una di servizi piuttosto che un’ agricola o una forestale. Le prime spese da affrontare sono la costituzione presso un notaio che si aggira attorno ai 1500 euro.
Pensare alla possibilità di finanziamento del sviluppo rurale dell'UE per 2014-2020. Come? Dove? Tutte piste da esplorare. Non è mai tempo perduto.
Peccato che siano partiti in una decina cercando di fare "cooperativa" nel senso di cooperare insieme e si siano subito divisi.... Difficile parlare di Cooperativa...soprattutto quando esiste la parola "senza scopo di lucro"... :-) In pochi lavorano la terra con senso di rispetto e per passione. In molti ci vedono solo il marketing e una risorsa da sfruttare...senza amarla.
EliminaSe andate in Trentino, vedete le masiere tutte ricostruite a nuovo, impianti di irrigazione automatica, e via con le coltivazioni di una volta: pomari, patate, fasui, visèle, eccetera. E nalltri, chi sémo?
RispondiEliminaSe te savessi che differenza de contributi che ghemo da noi altri a lori te capirisi tante cose
RispondiEliminaBasta darsi da fare, muovere il culo dall'ufficio, da dove lo vediamo sorridente e stravaccato su Thiene on line, ed andare in Regione ad informarsi, a chiedere, a puntarsi...
EliminaMona rca, nomen omen,
Eliminachi deve muovere il culo?
Un menarca come ti!
EliminaA saria un fenomeno, cuasi cuaranta ani e co la prostata, ah ah ah ah ah ah ah ah!
EliminaXelo sempre quelo de Lavaron che vien tajiare el fien in Valle ?
RispondiEliminaeh penso de si con tutto el lavoro che el gà fatto per netarse i prà dei forni e del sojo
EliminaSe vede che ghe convien a lu!
EliminaEcco qui l'esempio di noi veneti...Si vedono solo "i schei"!
EliminaConvengo, beato "quello de Lavaròn" se tagliando i "nostri" prati, ottiene contributi.
D'altronde lui vive nell'isola felice del Trentino!
Nessuno però pensa che, coltivando ciascuno il proprio pezzo di terra solo per il gusto di render più bella la valle (un pò come lo si fa con la nostra casa...), il lavoro sarebbe già mezzo fatto.
E da un puro e semplice "tegnèr neto" magari nascerebbero le idee per rilanciare la valle.
Eh già...meglio stare comodamente sul divano, se non ci si vede un profitto nel togliere le "sgrèbane" dai nostri giardini o ex orti!