Il mio primo grande amore venne nella primavera del 1912. Io ero in casa
della signora Adele e improvvisamente apparve colui che mi doveva
accompagnare per tutta la vita. Domandò alla signora Adele un permesso
di cinque minuti, un permesso che valse a legarmi per sempre a colui che
sin dalla prima volta che lo vidi non potei più dimenticare e nel 1913
fui la sua felice sposa. Inutile ripetere qui i momenti di gioia e la
vita felice che abbiamo sempre trascorso insieme. il giorno 6 Febbraio
1913 ore 10 nella Parroccha di San Pietro in Sala a Milano Angelo e
Felicita sposi. La gioia più grande che ho provato al mondo è diventare
madre, il primo vagito dei miei cari figli mi ha riempito il cuore di
una grande gioia quando li nutrivo del latte del mio seno quanto amore,
pregavo molto e poi li adagiavo nel loro lettino ed essi si
addormentavano placidamente. Quando li accompagnavo nei primi passi gli
sorridevo e stringevo le loro manine nelle mie con un atto di vero
amore, suo padre era lì ad aspettarli con le braccia aperte e con gioia
infinita; che bei momenti allora...
la vita era un po' più tranquilla e si passava qualche oretta felice e gioconda e la vita rifioriva come un albero a primavera. Quando poi frequentavano la scuola suo padre la mattina li accompagnava, aspettava che salivano i gradini dell'ingresso, mandava loro un bacio, un saluto e poi ritornava tutto giulivo, all'ora di pranzo; ritornavano ed era pronto o risotto o polenta o pastasciutta e per loro tutto era buono e mangiavano sempre con appetito formidabile terminato il pranzo andavano nella loro stanzetta, si levavano gli abitini puliti li piegavano, li mettevano sulla sedia dietro il lettino pronti per la mattina seguente, poi indossavano quelli più "andanti"
per andare a giocare un po' non appena terminati i compiti, erano bravi poverini e anche studiosi. Nelle vacanze scolastiche si recavano alla Colonia Pirelli di Andora o Albisola dove se la godevano un mondo e ritornavano bei paffuti e coloriti. Durante l'anno frequentavano l'Oratorio di Don Carlo Gnocchi per prepararsi alla Santa Cresima e Comunione e quando veniva il grande giorno gli zii dopo la cerimonia li portavano a Como in treno per una passeggiata lungo il lago e per la fotografia ricordo e loro tornavano a casa contenti e soddisfatti.
la vita era un po' più tranquilla e si passava qualche oretta felice e gioconda e la vita rifioriva come un albero a primavera. Quando poi frequentavano la scuola suo padre la mattina li accompagnava, aspettava che salivano i gradini dell'ingresso, mandava loro un bacio, un saluto e poi ritornava tutto giulivo, all'ora di pranzo; ritornavano ed era pronto o risotto o polenta o pastasciutta e per loro tutto era buono e mangiavano sempre con appetito formidabile terminato il pranzo andavano nella loro stanzetta, si levavano gli abitini puliti li piegavano, li mettevano sulla sedia dietro il lettino pronti per la mattina seguente, poi indossavano quelli più "andanti"
per andare a giocare un po' non appena terminati i compiti, erano bravi poverini e anche studiosi. Nelle vacanze scolastiche si recavano alla Colonia Pirelli di Andora o Albisola dove se la godevano un mondo e ritornavano bei paffuti e coloriti. Durante l'anno frequentavano l'Oratorio di Don Carlo Gnocchi per prepararsi alla Santa Cresima e Comunione e quando veniva il grande giorno gli zii dopo la cerimonia li portavano a Como in treno per una passeggiata lungo il lago e per la fotografia ricordo e loro tornavano a casa contenti e soddisfatti.
Floriana Ferrarini
Nei racconti di Floriana, la vita è un lungo fiume tranquillo. Grazie Floriana per questi momenti di pace e semplice felicità.
RispondiEliminaSemplice e bello questo racconto. Rispolvera ricordi passati che non tornano più. Fa venir voglia di ritornare a quei tempi quando i valori erano ben altri... Grazie Floriana
RispondiEliminaBrava Floriana,almeno tu hai dei bei ricordi del tempo passato.
RispondiEliminaContinua a raccontarci........