Come
ho avuto occasione di comunicarvi anche in un recente… passato, il
venerdì mattino, da ormai nove anni, mi reco in ospedale a Santorso
(prima ero al De Lellis di Schio) per il mio cosiddetto “turno di
servizio” come volontaria AVO; il “mio” reparto è la geriatria
polifunzionale.
Capita abbastanza spesso che mi intrattenga con
pazienti conosciuti oppure che , con sorpresa e gioia, riconosca
nelle sembianze o nel modo di parlare persone della mia terra, quindi
della Valdastico, e che con loro si intrecci uno scambio di ricordi,
di esperienze, di racconti di vita che diventano quello che io chiamo
“il mio pugnetto di gioia quotidiano”.
Stamane è stato giorno
particolarmente colmo e desidero nominare alcune persone della Valle
che attualmente sono ricoverate, non perché si vada a trovarle
(questo è sempre molto personale e chiede discrezione, oltre a
dipendere dalla conoscenza più o meno diretta e pure dai problemi
reali di salute), ma perché il pensarle, il rivolgere loro un
ricordo, è segno sempre di condivisione e, perché no, di affetto.
E
quindi penso ad “Olga” (zia di Lucia), a Rino da S. Pietro
Valdastico, a Giustina da Valpegara, e ci aggiungo, con l’occasione,
il parroco di Tonezza don Giuseppe Marcanzan. Tutto qui e… ciao!
Ada
Che contenti saranno GIustina, Don Giuseppe Marcazzan e gli altri ! Fai opera cristiana, Ada ! Grazie per tutti.
RispondiEliminaAndaloca Ada, .. e se putacaso ti capitassi per le mani e non mi riconoscessi? E se putacaso cominciassi a straparlare e rivelare le mie cose arcane, sapresti mantenere il segreto? E se putacaso fossi già capitato in quei pressi, ma l'avessi passata liscia?
RispondiEliminaNo sta malarte Don, co te vidi l' ora, trà zo a cana el vedoleto de cavalina bianca, e così sia!
Eliminacaro don, non sapendo chi sei , se non ti palesassi tu direttamente faticherei a riconoscerti, se non appunto per un certo accento e lineamenti che ora mi è abbastanza agevole identificare come provenienti da una certa zona, ma di più non riesco a fare. e stai pur tranquillo che, se mai dovesse capitare (ed è superfluo che ti auguri di no) qualsiasi chiamiamola confidenza non uscirebbe dalla stanza, questa è semplice etica, ci mancherebbe! e se per caso ci sei già stato e non ti sei fatto riconoscere, avremmo etrambi perso un'occasione di condivisione. Ciao! Ada
EliminaContraddizione in termini! ha appena violato la privacy altrui... protagonismo?
Eliminaah è così che la intendi don Sconcho??? mi pareva di essere stata ben chiara in quello che avevo scritto nel mini-articoletto, e ti, o le assicuro (meglio darle del lei, non vorrei mai si offendesse per la eccessiva familiarità) che l'essere ricordati in certi momenti è terapeutico. bisognerebbe...provare per credere per utilizzare una frase che si usa a proposito ed a sproposito. ma non tema, eviterò accuratamente future informazioni anche se limitate al solo nome..si vede che è una mia quasi utopia che la com-passione possa divenire valore da perseguire, se non da tutti, almeno da molti..altro "aspetto" chiarito. mi stia...bene. Ada
Eliminaanche lei
EliminaBrava Ada, sei un esempio..... tanti potrebbero fare qualcosa per gli altri e so che si riceve molto di più di ciò che si dà.... Lucia
RispondiEliminaCerte cose si fanno in silenzio, mia cara Lucia!
EliminaMa anche no, dipende ("da cosa depende?"). Mah, forse dall'intenzione che sta dietro.
EliminaLo dice Lucia, per ricevere più di quello che si dà; e poi bisogna che gli altri sappiano che siamo generosi, così riceviamo il doppio!
EliminaPenso che Ada abbia solo voluto comunicarci dei paesani/vallegiani che sono all'ospedale e dare così la possibilità a chi vuole di fare una visita. Non sempre si sa chi è ricoverato ed a qualcuno potrebbe anche far piacere saperlo per il motivo appena citato. Secondo me, in tale comunicazione non si viola nessuna privacy. Ada, tu fa quello che la tua coscienza ti detta poiché troverai sempre qualcuno che è pro o contro.
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