giovedì 6 novembre 2014

Letto qua e là

642 firme raccolte su circa 1100 abitanti. Tanti sono i no, nel comune di Valdastico al progetto sul calcificio, che sta mettendo in allarme gli abitanti della valle, in particolare quelli di Valdastico, che sembrano compatti nell'esprimere dissenso allo stabilimento di località Marogne.
'La nostra valle è troppo stretta per ospitare un 'colosso' del genere - si ribellano i valligiani, che se la prendono con l'amministrazione Guglielmi, che inizialmente sembrava aver sposato il progetto che prevede un investimento di oltre 20mila euro - il calcificio non lo vogliamo e le firme raccolte, tutte autenticate, sono la chiara espressione del volere popolare'

'A dire il vero non c'è il sì da parte nostra - ha spiegato il vicesindaco Stefano Stefani - in campagna elettorale e lo ribadiamo ancora, abbiamo promesso che per qualsiasi decisione saremmo passati dal parere dei cittadini e così sarà. Siamo solo rammaricati per non avere avuto il tempo di poter spiegare per bene cosa significa veramente il progetto della Fassa Bortolo. Per questo abbiamo scritto una lettera che è chiara sulla nostra posizione che non è affatto definitiva'.

Riportiamo integralmente il documento redatto dall'amministrazione comunale (tralascio perchè è identico a quello che è stato consegnato nelle nostre case)
(fonte Thiene on line)



 (fonte GdV del 6 novembre pag. 27)


06/11/2014

"Massima collaborazione, l'azienda sapeva", 

ora la valuzione completa

"ECCO PERCHÈ IL FORNO FASSA 

NON POTEVA ESSERE ACCETTATO"

La commissione Via ribadisce 

le lacune ambientali ed economiche


TREVISO - Non si placa la diatriba sulla costruzione di un nuovo forno da calce nello stabilimento di Spresiano della Fassa. L'industria trevigiana aveva accusato la Regione di non aver mai dato risposta definitiva alla procedura, avviata un anno fa, mettendo così a rischio un investimento da 20 milioni di euro e che, per il solo cantiere di realizzazione, occuperebbe un centinaio di persone.
Dopo una prima replica, ora la Commissione di Valutazione ambientale regionale precisa il proprio operato e le ragioni del diniego. Luigi Masia, Antonio Mantovani, Mirko Campagnaro e Roberto Morandi, componenti a vario livello dell'organismo, esprimono “sorpresa e disappunto” per le dichiarazioni dell'imprenditore Paolo Fassa. Sottolineano anzitutto che il gruppo Fassa aveva semplicemente presentato domanda di verifica di assoggettabilità Via. Ovvero, aveva richiesto una sorta di screening preventivo per capire se l'opera doveva o meno essere sottoposta alla valutazione. “Anche in caso di esito positivo, non ci sarebbe stata alcuna autorizzazione a costruire alcunchè”, spiegano i commissari.
Nonostante la massima collaborazione offerta dagli uffici regionali e dalla commissione e i molti incontri effettuati, il progetto presentava però varie lacune. La commissione, conferma il professor Mantovani, deve valutare tre aspetti, ambientale, economico e sociale. Se per quest'ultimo non ci sono stati problemi, sul piano ambientale non sono stati forniti dati sull'impatto sulla vicina area di tutela europea del Piave, a soli 300 metri dall'impianto. Quanto al terzo punto, è stata la stessa azienda nella sua relazione a definire il forno a metano antieconomico. Dunque il giudizio non poteva che essere negativo.
Del risultato, ribadiscono i commissari, l'industria era pienamente a conoscenza. Non solo, l'azienda si era di fatto già resa conto delle difficoltà, tanto che in due occasioni ha ritirato e ripresentato la documentazione. Finchè il 27 luglio scorso, prima dell'esito dell'istanza precedente, ha presentato un vero e studio di impatto ambientale, avviando di fatto la procedura per la Via. “Come forse avrebbero dovuto fare fin dall'inizio, facendo risparmiare tempo a loro e alla commissione”, sottolineano.
I componenti della commissione rilevano anche una contraddizione: da un lato la Fassa prospettava un nuovo forno a metano, dall'altro però chiedeva di aumentare le quantità totali di rifiuti legnosi bruciati anche nel secondo impianto attivo a Spresiano, dalle attuali 20mila a 25mila tonnellate annue, quanto basterebbe per scaldare per un anno 20mila abitazioni.
Ora dunque si procederà con la Via: la risposta verrà data entro 150 giorni (più 60 per eventuali integrazioni) dalla data di presentazione.
Paolo Fassa ha annunciato di voler querelare la Regione. “Attendiamo eventuali atti formali, poi valuteremo come procedere – chiosa Ezio Zanon, responsabile dell'avvocatura della Regione -. Di certo, se qualcuno dice cose imprecise, poi deve assumersene le conseguenze”. 



AUTORIZZAZIONE “VIA” A FASSA SRL: ALLE 14.30 A TREVISO CONFERENZA STAMPA DELLA COMMISSIONE “VIA” REGIONALE.

Comunicato stampa N° 2525 del 06/11/2014
(AVN) Venezia, 6 novembre 2014

Oggi alle 14.30, presso la sede della Sezione Bacino Idrografico Piave-Livenza (Ex Genio Civile), in Viale De Gasperi 1 a Treviso, la Commissione Regionale Valutazione Impatto Ambientale (VIA) terrà un’importante conferenza stampa in merito al procedimento riguardante l’Azienda Fassa Srl.

Saranno presenti il Direttore della Sezione Coordinamento Attività Operative del Settore Valutazione Impatto Ambientale della Regione, Avvocato Luigi Masia, il Professor Antonio Mantovani, Ordinario dell’Università di Padova, l’Ingegner Roberto Morandi, Dirigente del Settore Atmosfera della Regione, e l’Architetto Mirco Campagnolo, responsabile del Sottogruppo Istruttorio della Commissione VIA regionale.

La presenza degli organi d’informazione è particolarmente importante.

18 commenti:

  1. Avete notato come campeggia sul titoletto in breve il n. 40?!
    Ma...non avevano parlato di 20 non più venti assunzioni?
    Cosi l'opinione pubblica (soprattutto quella a sostegno degli industriali, come lo è il GdV), dirà: "PAZZI! a lasciarsi scappare l'opportunità di dar la voro a 40 persone!"
    Questa è l'informazione in Italia. Questa è veramente LIBERTA' DI STAMPA!

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    1. Sempre pronti a dire che si sono sbagliati, senza fare poi'' errata corrige''. Questo pregiudica la loro attendibilità nel popolo lettore. Alle lunghe , sono loro che ci rimettono , perdendo lettori..

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    2. ma 20+20 fà 40, non vedo il problema della libertà di stampa,è aritmetica ed è giusta.
      Vedete sempre il male ovunque sia di segno opposto,avete la stessa modalità di propulsione alla propaganda senza considerare che la faziosità sta da entrambe le parti.

      Poi, se eventualmente Carla mi spiega su che cogito decide di cancellare i commenti nei post, definendone il livello di attinenza,Mi solleva da un breve cruccio che non trova risposta.

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    3. Caro Mad Max forse tu che abiti a Milano non sai che, sia in sede di presentazione progetto a Forni, che sulle relazioni, che da quanto dichiarato dagli amministrazioni, i posti sono sempre stati 20 non di più. Pensare che per ogni operaio assunto ci sia un "indotto" di un altro operaio, un 1 a 1...mi pare un'assurdità!

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  2. Han sempre ragione loro. Se glielo fai notare ti rispondono che nell'articolo c'è scritto 20 e poi qualche fantasioso ha aggiunto i 20 dell'indotto. QUALI???
    Sempre il solito specchietto per le allodole. I giornali, i telegiornali ecc. sappiamo oramai tutti che sono perennemente a caccia di sensazionalismo per vendere di più.

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    1. indòtti o indótti? Dipende dell'accento. Indòtti per quelli che ci credono!

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  3. Oldoncàn, che rassa de petenéle ca sì tuti. Ma è chiaro come il sole, sono 20 che diventano 40 con l’indotto, e anche di più. Supponiamo che il gruista di Fassa sia da Pedescala e che vada a lavorare in auto. Putacaso che una mattina di buonora, medo insonacià, acchiappi sotto un cervo che gli attraversa la strad a disfi il motore. Allora dovrà portarlo in officina da Lorenzi, il quale gli ciuccerà una buona parte della paga che il povero camestoner percepisce dal Fassa (+2). Se invesse el kamestoner fusse sta in leto disocupato, no ghe saria sucesso gnente e Lorensi no garìa ciapà un pelegrìn (-2). Cussita funsiona l’indoto. In pratica el xe un moltiplicatore de stracaganasse.

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  4. E quando Paolo Fassa viene in visita va a mangiare dalla taverna Clara poi viene a bere il caffè al Maso e poi fa benzina dal Fabio e poi fa pure la spesa da Gastone, va a prendere 4 trote da Ninìn (ma che non lo sappia il vice) na pezza di formaggio dal sindaco ecc. ecc. ecc. è questo l'indotto vero?

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  5. Co tuti sti giovanoti de 1° e 2° pelo Rentolà, ghe volarà anca na casa del piasere Sora Gemma, come sti ani.
    20 + 20 fa 40, han, no parlemo de la dopieta!

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    1. Caro Follower (maschio o femmina?) non importa, sappi che hai postato il 10.000 esimo messaggio della storia del Blog! UN APPLAUSO!!! :-)))

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    2. thank you, thank you!

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  6. Allora ragazzi, dopo questa baraonda mediatica e in preparazione dell’Avvento, che ne dite di fare un po’ di bilanci e di sintesi politica? Io sono rimasto alla finestra, ma la mia rete del caffettino mi offre una discreta visione d’insieme. Direi che tutto sommato c’è di che essere soddisfatti, indipendentemente da come la si pensi. C’è una partecipazione civica e una verve che non si vedeva da tempo, un rinnovato interesse per il paese e per la qualità della vita, una sincera preoccupazione per il suo futuro. Bene direi, ci voleva proprio.
    Sono emerse figure nuove che si sono esposte, per difendere il proprio territorio, per organizzare il consenso, per promuovere le proprie visioni. Anche questo blog ha fatto la sua parte, dando pronta informazione ed ospitando umori e malumori che altrimenti non avrebbero trovato un così immediato mezzo di confronto e scontro.
    Io non mi sono certo annoiato ma quello che si è divertito di più è l’onnipresente Don, che sembra ringiovanito di 10 anni. Non riusciremo più a liberarcene!
    Anche il Toldo, mai domo come deve essere un buon politico, ha lucidato il suo smalto ossidato. Se se la gioca bene, forse la primavera prossima riusciremo finalmente a spedirlo a Roma sugli scudi. Il Guglielmi ha fatto un bagnetto di sano realismo politico. Inesperto ma non sprovveduto, dicono abbia fatto una novena al Santo Patrono che sembra avergli esteso la garanzia del “non praevalebunt” a condizione che rimaneggiasse l’edifico comunale. Consiglio prontamente applicato poggiando il timpano su robuste cariatidi. Pare le abbia reperite dalle parti della Val di Tognòn, sito sempre provvido di robusto materiale da costruzione, ancorché di foggia piuttosto rustica e poco idonea al rivestimento. L’ittico e guizzante vice, dovrà solo aspettare un po’ che le sulle vesciche delle bruciature gli cresca la coriacea e ispida peluria che già ornò l’ancor imberbe addome dell’ineguagliato Alberto. Gusto farà come il S.Ten. Drogo e custodirà ad oltranza la fortezza dei Sella. Le democratiche Sorelle, paghe del provvido cimento, coltiveranno ulteriori e più elevati pensieri. La Carla, che la novena deve averla fatta all’Addolorata, riuscirà forse a iniziare il digiuno penitenziale promesso. Del signor Fassa non ho purtroppo notizia, si sarà consolato con un prosecchino. Però non è detta l’ultima parola, mica per nulla loro sono nel business da ben 3 secoli.

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  7. Eh,..eh,.. non vi libererete no. Philo, ma ti sei fumato le foglie del philodendro che hai su per le scale? Chi vuoi che colga le tue dotte metaforiche dissertazioni classico- religiose sul tempietto greco? Su quali scudi dovrebbero portare l’emerito a Roma? Sul tuo vecchio bisunto che hai in granaro? Pensi veramente che Gusto abbia letto Buzzatti? Philo, vandi, dei,...meno cabernet e più internet….

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  8. Ma chi vuole liberarsi di Sponcio ? Scherziamo ? Sponcy è utile "cofà" una seduta di agopuntura ! Sappiamo tutti che l'agopuntura è una medicina alternativa. Per mezzo dell'agopuntura, si ristabilisce un flusso di energia equilibrato e il dolore o la malattia scompare. Viva il Don !
    Philo, il Suo commento è un analisi abbastanza positiva della situazione in Val d'Astico, ma, per me, si rivela sopratutto un'eccellente introduzione ad un sviluppo personale del tema.
    Per esempio, puo' in tutta logica, paragonare la contrà Sella al Deserto dei Tartari ?

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  9. Scusatemi, ma.... a Treviso con i soliti 20 milioni di investimenti.....100 posti di lavoro???
    E chi siamo noi? I figli della serva??

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    1. Stampa :
      "L'impresa ha spiegato di aver avanzato nel novembre dello scorso anno alla Regione un investimento da 20 milioni di euro per la demolizione di un vecchio forno per la produzione della calce e la sua sostituzione con un impianto da 200 tonnellate al giorno con migliori caratteristiche anche sotto il profilo ambientale. L'operazione, è stato detto, avrebbe consentito l'impiego di oltre 100 addetti di imprese locali dell'edilizia"
      Si potrebbe capire anche che questi 100 sono addetti alla demolizione e ricostruzione del nuovo forno, e che lavorano per imprese locali dell'edilizia.
      Adesso bisogna sapere quanti posti di lavoro per una produzione, a Treviso, di calce (o cemento?) di 200 tonnellate al giorno.
      Quante tonnellate di calce, alle Marogne, già, per 20 che lavorano?

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  10. Oggi telegiornale del veneto, speciale da Treviso, l'intervento della commissione VIA alle pretese del Fassa. Tema principale: forno e provenienza delle scorie di legno che vorrebbe impiegare per il funzionamento del forno... la gente non ne vuol sapere, perché prima guarda la salute.... in regione sono per l'ambiente... degli scarti del legno che vorrebbe usare non si sa ancora la provenienza, si teme che... stasera può darsi che ripetano il servizio, bisognerebbe registrarlo, anche col telefonino.
    Quello vuole forse fare funzionare il forno "gratis"??? capiscimiammè...

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  11. Consiglierei a tutti di leggere questa mirabolante Delibera di Giunta Comunale datata 16 Ottobre. CARLA PUBBLICALA COME POST AL PIU' PRESTO. Poi riflettiamo se smetterla di parlare per fede di parte o continuare a non fare i conti col voto sbagliato che pochi mesi fa abbiamo espresso.

    Delibera di Giunta Comunale n. 74 (pubblicata all'albo pretorio online del Comune di Valdastico oggi)

    LA GIUNTA COMUNALE
    PREMESSO che il gruppo di maggioranza consiliare “Amministriamo insieme, lista giovani”, nella
    campagna elettorale 2014 aveva espresso l’intento di eseguire la tinteggiatura del muro di cinta del
    cimitero di Valdastico prospiciente la S.P. n. 84 che versava in cattivo stato di manutenzione;
    CONSIDERATO che:
    a seguito di verifiche tecniche è emersa la necessità di eseguire il risanamento  dell’intonaco;
     l’asportazione dell’intonaco ammalorato è stata effettuata dagli operai comunali con
    l’ausilio dei lavoratori socialmente utili;
     trattasi di intervento di manutenzione ordinaria di un immobile facente parte del patrimonio
    pubblico indisponibile dell’ente;
    POSTO che la Ditta Fassa Bortolo Srl di Spresiano (TV) produttrice di prodotti per l’edilizia, si è
    resa disponibile a fornire gratuitamente il materiale necessario alla bonifica dell’intonaco del muro
    di cinta del cimitero, in quanto intervento di carattere sociale a favore della collettività indistinta;
    DATO ATTO che l’applicazione dei prodotti per il risanamento dell’intonaco è una lavorazione
    edilizia specialistica non eseguibile dagli operai comunali;
    CONSIDERATA la disponibilità di gruppo di maggioranza “Amministriamo insieme, lista giovani”
    di farsi carico dell’onere della lavorazione di applicazione dell’intonaco in modo da non gravare sul
    bilancio del comune;
    DATO ATTO che il presente atto di indirizzo non richiede l’espressione dei pareri di cui all'art. 49,
    comma 1, del D. Lgs. 267/2000;
    Con votazione unanime favorevole
    DELIBERA
    di dare il proprio nulla osta alla posa dei prodotti per il risanamento dell’intonaco del cimitero di
    Valdastico da parte del gruppo di maggioranza consiliare “Amministriamo insieme, lista giovani”;
    di dare atto che tale attività è resa a titolo gratuito;
    di inviare copia della presente all’Ufficio tecnico comunale.

    Tenete presente che nessun volontario ha mai lavorato al cimitero e il lavoro è stato svolto dalla ditta Basso di Roana, altro che giovani di Amministriamo Insieme!!

    Carla, pubblica me raccomando

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