Come da richiesta, pubblico il n. 48 dello Statuto del Comune di Valdastico che regolamenta il REFERENDUM.
Per l'intero statuto cliccate più sotto.
Tutti sappiamo cosa sia un referendum, ma rileggere queste due righe sotto, forse ci serve a tenerlo ancor più in considerazione.
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Tutti sappiamo cosa sia un referendum, ma rileggere queste due righe sotto, forse ci serve a tenerlo ancor più in considerazione.
Strumento di democrazia diretta, il referendum si definisce come consultazione popolare
su questioni di interesse nazionale. Mezzo decisionale estremamente
potente, il referendum ha il potere di mutare la fisionomia politica,
sociale ed economica di un paese attraverso la scelta operata dai suoi
cittadini.
E' proprio con i referendum, infatti, che si è
costruita parte della storia d'Italia: nel corso degli anni gli italiani
sono stati chiamati più volte a operare una scelta, le cui
ripercussioni sono state sempre importanti. Basti pensare alla
consultazione popolare avvenuta all'indomani della seconda guerra
mondiale quando, il 2 giugno 1946, attraverso il primo
referendum istituzionale gli italiani furono chiamati a decidere le
sorti della fisionomia politica del paese, scegliendo tra repubblica e
monarchia.
Espressione e specchio delle tendenze di pensiero dominanti, il referendum è regolato dalla costituzione italiana, benché le norme su di esso sono contenute nella legge n. 352 del 25 maggio 1970. Ma quanti tipi di referendum esistono e come si possono classificare? Il referendum può essere di tre tipi ma può essere classificato anche in base allo scopo per il quale viene utilizzato.
La costituzione italiana, infatti, afferma che il referendum può essere abrogativo (art. 75), costituzionale (art. 138) o per la modificazione territoriale delle regioni (art. 132).
Tuttavia, allo stesso tempo, gli scopi con i quali viene istituita una consultazione popolare possono essere svariati: un referendum può infatti servire per abrogare, totalmente o parzialmente, una legge o un atto; può essere consultivo, ovvero utilizzato per sondare il parere popolare su una determinata questione politica; il referendum può essere, infine, confermativo, ovvero utilizzato per richiedere il consenso popolare affinché una legge entri in vigore (un esempio lo ritroviamo nel referendum sul federalismo del 7 ottobre 2001).
Strumento di esercizio della sovranità popolare, il risultato di un referendum è vincolante per ogni legislatore che, dati alla mano, si impegna a rispettare la volontà del popolo all'indomani della scelta operata.
Tutte queste caratteristiche fanno del referendum un segnale di maturità politica all'interno del diritto dei paesi che ne contemplano la presenza, presenza che deve essere avvalorata e onorata dal dovere civico dei cittadini che, chiamati a esprimere la propria opinione, non devono mancare l'appuntamento col voto.
Espressione e specchio delle tendenze di pensiero dominanti, il referendum è regolato dalla costituzione italiana, benché le norme su di esso sono contenute nella legge n. 352 del 25 maggio 1970. Ma quanti tipi di referendum esistono e come si possono classificare? Il referendum può essere di tre tipi ma può essere classificato anche in base allo scopo per il quale viene utilizzato.
La costituzione italiana, infatti, afferma che il referendum può essere abrogativo (art. 75), costituzionale (art. 138) o per la modificazione territoriale delle regioni (art. 132).
Tuttavia, allo stesso tempo, gli scopi con i quali viene istituita una consultazione popolare possono essere svariati: un referendum può infatti servire per abrogare, totalmente o parzialmente, una legge o un atto; può essere consultivo, ovvero utilizzato per sondare il parere popolare su una determinata questione politica; il referendum può essere, infine, confermativo, ovvero utilizzato per richiedere il consenso popolare affinché una legge entri in vigore (un esempio lo ritroviamo nel referendum sul federalismo del 7 ottobre 2001).
Strumento di esercizio della sovranità popolare, il risultato di un referendum è vincolante per ogni legislatore che, dati alla mano, si impegna a rispettare la volontà del popolo all'indomani della scelta operata.
Tutte queste caratteristiche fanno del referendum un segnale di maturità politica all'interno del diritto dei paesi che ne contemplano la presenza, presenza che deve essere avvalorata e onorata dal dovere civico dei cittadini che, chiamati a esprimere la propria opinione, non devono mancare l'appuntamento col voto.
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Brava Carla, grassie.
RispondiElimina(Mi permetto di spostare un intervento dall'altra discussione a questa visto il tema, se i moderatori non ritengono corretto cancellino pure il post scritto a commento articolo thiene on line.)
RispondiEliminaCredo che un referendum su questo tema sia molto importante.
Personalmente però l'amministrazione avrebbe tutto il diritto di decidere;
quello che non può fare è prendere in giro la gente, specialmente se la loro bandiera era la trasparenza.
Un sondaggio va bene per decidere il gusto delle caramelle o temi di analogo ..rilevante...interesse.
Nascondersi dietro un anonimo sondaggio per non avere il legittimo coraggio di dire "si siamo favorevoli" è patetico, triste e pericoloso.
E' un evidente offesa alla democrazia.. a sto punto aboliamo le elezioni e facciamo decidere agli istituti di sondaggio.
A Pedemonte non serve: il suo parere è si importante, ma ovviamente non rilevante come quello di Valdastico.
E poi qui sono state fatte promesse chiare: nel programma elettorale è scritto: "....riteniamo che un impianto produttivo deve essere ubicato in una zona già urbanisticamente preposta per accogliere questo impianto".
e questo programma, era di "tutto il comune".
fate attenzione alla maggioranza assoluta. ossia su tutti gli aventi diritto di voto.la risultante deve essere maggiore della somma di tutti gli aventi diritto la voto. su 1000 abitanti devono votare in blocco almeno 501 abitanti verso la medesima scelta,in questo Caso NO al Calcificio.
Eliminain più,con un filo di sano maligno.attenzione a come viene formulata la domanda.
ad esempio "sei tu non favorevole alla costruzione del Calcificio presso la cava Marogne" qui devi dire SI
opposto è " sei tu favorevole alla costruzione del Calcificio presso la cava Marogne" qui di deve dire NO.
forza e coraggio.
Sulle percentuali non ci troviamo.. io la leggo così: perchè il referendum sia valido deve votare il 50% +1 dei votanti e in questo caso vince la maggioranza che però non è vincolante per il consiglio
Eliminache se non si adegua deve motivare la scelta (percorso quindi lecito ma non seguirebbero il volere della maggioranza dei votanti).
Se invece il si (o il no) è la maggioranza assoluta allora diventa vincolante.
Gonti dito giusto?
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
EliminaUn referendum deve essere fatto sia nel comune di Pedemonte che in quel di Valdastico, ma stiamo scherzando!
RispondiEliminaPaladino doc per Casotto il Signor Sentelli Giuseppe..
Per Valdastico il Signor Augusto Sella.
Personalmente mi piace fare ciò che ha una concreta utilità.
EliminaImpegnarsi per un referendum che a Pedemonte ha obbiettivamente poco valore mi sembra serva a poco.
Il sindaco ha assunto degli impegni prima delle votazioni; si limiti a fare quello che ha detto, non è nulla di sovversivo, e lo faccia con impegno. Non li si chiede altro.
Preferisco darmi da fare studiando il progetto e sperando di fare delle valide osservazioni.
Spero che si rendano conto che quella non è assolutamente una zona adatta per fare alcunché.
Ma se il signor Pannella ha voglia di organizzare un referendum a Pedemonte, anche se non è il suo comune, non sarò certo io ad oppormi :-)
Sentelli Giuseppe
Non è ammesso referendum in materia di PRG... imparate a leggere...
RispondiEliminaPuò essere che tu abbia ragione, ma non è detto perchè il passaggio del PRG è successivo, ed al momento la decisione è assolutamente politica.
EliminaQui mi fermo... ci vuole un parere competente.. senza conclusioni affrettate.
Truta, valà, studia de più parchè te te si ciapà un pocheto in ritardo
EliminaArt 48 comma 2 punto c).
EliminaLa decisione "politica" già c'è e per cambiarla non serve referendum, il referendum servirebbe solo a prender tempo e... nel frattempo... prendere per i fondelli
Infatti mi sa che Truta ha ragione...
EliminaSono andati a Spresiano, sono stati via due giorni, hanno fatto anche la notte!!!
Poi sono andati a chiedere anticipi ai cavatori...
La politica è fatta anche così... politicamente la scelta c'è già.
Anonymus 16,49
EliminaIl primo passaggio è la opposizione al pronunciamento sulla VIA che le Amministrazioni devono porre, con le osservazioni; che sia limpido e senza accordi "segreti" tipo nazareno. (Cioè non basta presentare osservazioni formali, senza dire alla commissione VIA ed agli altri organi regionali che "politicamente" si ha intenzione di fare la guerra. E se non c'è questa determinazione palese contro, da parte della Amministrazione, sai poi quanti motivi ci sono per dire: noi ci siamo opposti, ma non abbiamo ottenuto nulla? ) Insomma, solo davanti ad una ferma determinazione contraria delle Amministrazioni si riesce a fermare il progetto. Ma non c'è tanto da illudersi, se si guardano le premesse.
Truta, scusa ma non capisco... se dici che la decisione politica già c'è, (possibile) è ovvio che, se cambiano idea cambia la decisione politica!!! Ma se non lo fanno e c'è un referendum che dice il contrario loro si devono adeguare.
EliminaIl PRG è un passaggio successivo dove si adegueranno alla decisione presa. Cosa facciamo? gli azzeccagarbugli per fregare la gente?
Bellissima discussione: si fanno delle leggi per aumentare la democrazia sulla carta, ma nei fatti c'è sempre qualcuno pronto a dire che la democrazia si ferma davanti ai suoi interessi..(non sto parlando di truta)
Poi se si hanno dei dubbi, il segretario c'è ed è pagato per dipanarli.
Truta ho risposto ma non avevo letto il tuo ultimo intervento.
EliminaGuarda che la prima frase è sbagliata! Loro, nel caso farebbero opposizione al progetto.
E ti garantisco che se vogliono (dietro la pressione di un referendum) hanno fior di motivazioni.
Dopodiché, anche in caso di parere positivo del VIA, il consiglio (forse non obbligati dalla legge che tanto per cambiare non è chiara…) potrebbe tranquillamente dire no per libera scelta che, perché no, può essere influenzata indirettamente dal referendum. Se poi decidessero diversamente allora sarebbe evidente che del parere della gente non li interessa, forse ci sarebbe la scappatella giuridica ma sarebbe palese la furbata.
Ma non ti replico più, non perché non rispetto quanto dici, ma perché a questo punto, se ci sarà qualcuno che vorrà portare avanti l’idea del referendum, la prima cosa che dovrà fare è informarsi, e non è detto che tu non abbia formalmente ragione
Come per i privati, la Amministrazione presenterà le proprie osservazioni: opponendosi motivatamente, o chiedendo miglioramenti (ciò che presumibilmente faranno). Se sarà solo questo il fare "contro", il VIA favorevole è scontato. Su questi motivi contrari le amministrazioni devono essere DURE; ma se vanno a pranzo, se vanno a cena, se pernottano, se vanno a chiedere il prestito... vuol dire che non hanno nessuna intenzione di piantarla dura ai cavatori... che ora sono due. Ora non so se il "permesso" di scavare contempli la possibilità di sub "appaltare" la concessione, però... sai com'è... c'è di mezzo la politica, sono i PD che hanno la cava qua, sono le cooperative dell'ospedale eccetera... o la si pianta dura, o si segue la corrente, che fa più comodo... in Regione sono tutti assieme sul saccheggio ambientale, PD LEGA e FI, o come si chiamano ora… cambiano nome, ma sono sempre gli stessi, guarda caso.
EliminaQualcuno per favore dipani il punto 2 comma C, altrimenti è inutile anche a star a discutere di un referendum di zero valore e tolgo anche il post che non ha senso.
RispondiEliminaChe centra, la discussione serve in ogni caso.
EliminaOgni volta che i cittadini cercano di far valere il proprio sentimento comune di avversione verso fatti decisi da altri ci si scontra su leggi,burocrazia e melmose situazioni.Difficili da gestire,i comuni cittadini da coro unito via via si trasformano in pollame dedito al berciare, lasciando i pochi lucidi a strafare su temi di specifica competenza tecnica e cavilli burocratici ricamati all'occorrenza.Infine stanchi e provati accetterete,perché così parrebbe dalle carte, per sfinimento un cementificio che fortemente non avete voluto e caso vero la colpa non sarà mai di nessuno perché ognuno dei decisori scarica le responsabilità sempre più in là e sempre più in alto.
RispondiEliminaSentite un po', ve la butto li l'idea.Perchè per una vera volta non fare una democrazia collettiva?
- organizzate sagre,siete piuttosto capaci, raccogliete soldi.
- autotassatevi di almeno 50 euro a testa la chiamate TASITI'
Cercate un buon studio legale esperto anche in leggi Europee,incaricatelo di verificare e concretizzare ogni singolo cavillo e intentate causa,e già che ci siete, dopo il risultato del referendum se positivo intentala verso il vostro comune che non ha tutelato il vostro diritto di scegliere.
per dialogare con un burocrate non ci vuole la ragione e il buon senso,serve un altro burocrate.
Non riesco a capacitarmi di tutto questo starnazzare,siete tutti uno più inutile dell'altro sembrate i politici nazionali che godono a NON trovare soluzioni.Perchè qualcuno non incomincia a organizzare il referendum visto che lo statuto comunale lo prevede?Lo vogliamo il referendum si o no?Se lo vogliamo facciamolo partire! Ma andiamo avanti,mettiamo che vincano i " SI al calcificio",ok,chi come me non lo vuole non ci può fare niente,può darsi che Sindaco e consiglio tirino un sospiro di sollievo,io non lo so.Facciamo l'ipotesi contraria che vincano i "NO al calcificio",io credo che Sindaco e consiglio si adeguerebbero perchè sarebbe saggio da parte loro, meglio non fare i furbetti della politica in un paese piccolo come il nostro,non si dice una cosa e poi se ne fa un'altra per favorire chissà chi o perchè non c' è sufficiente determinazione a dire no ai prepotenti di turno.Siamo stufì dei giochetti sia locali che nazionali.Caro Sindaco io ti ho votato perchè so che sei un uomo buono,Ti devo però fare un appunto sul prestito di 50.000 euro chiesto al cavatore,bastava chiedere in tempo a 10 persone un prestito di 5000 euro ciascuno, io te li avrei dati,le altre nove le avresti trovate.Sono azioni non usuali, ma sono molto, molto concrete e "fanno scuola".
RispondiEliminaNel caso nessuno avesse aderito,anche questo avrebbe "fatto scuola" .
Chiedo a Giuseppe Sentelli se può indicare quanto serve per iniziare l'iter referendario o se conosce qualcuno che lo può fare.
TU! Così la finiamo di starnazzare.
EliminaEccomi qua! Inizio con una piccola nota polemica..
RispondiEliminaNon risponderò ad altre domande che mi verranno fatte a titolo personale, a meno che non vi sia un mio intervento precedente nella discussione.
E poi che senso ha? Potrei leggerla dopo giorni o mai e nel frattempo persone più competenti che avrebbero potuto rispondere non lo hanno fatto vista la richiesta.
Tra l’altro le leggi le capisco più o meno come le donne….
Se qualcuno mi vuol chiedere qualcosa, beh.. Casotto basso non è Milano! :-),
Ma soprassediamo e proviamo a rispondere..:
All’inizio la Carla ha postato quanto scritto nello statuto, mi sembra abbastanza chiaro.
Ho riletto la discussione e bisogna verificare se la pratica è ammissibile (credo di si, visto che il PRG è un atto successivo). Cosa serve: Che ci sia un piccolo ma determinato gruppo di “residenti” a Valdastico che si informi andando ad esempio dal segretario per cercare di dipanare i dubbi, se la cosa se po’fà allora bisogna che questo piccolo gruppo si dia da fare per questo bel gesto democratico (credo che sia possibile in tutti i comuni, ma mi risulta molto poco applicato)
Ed in ogni caso sarebbe bello, meraviglioso se fosse vissuto con reciproco rispetto delle diverse opinioni, ovvero che sia una partita, non una guerra!
Perché ho detto residenti; non è scritto da nessuna parte, però credo che sia giusto che una iniziativa del genere parta dal comune interessato.
(per quanto riguarda le firme, sul sito del ministero c’è scritto 1823 elettori, per cui credo ne servirebbero 182-183).
Un appunto sull’intervento del 2/10 h 01.35 Non concordo con questa voglia di andare da un avvocato, almeno per il momento.. vi sono altre strade adesso: referendum (forse), osservazioni da presentare entro il 17/11. Certo, è più facile pensare che se tira fora i “schey” e si trova qualcuno che risolve i problemi… ma al momento non è così! :-)
Poi può essere che gli avvocati servano, ma ora no! Adesso serve la consapevolezza che: o agiamo noi ora o non lo farà nessun altro, e “il lamento” deve finire di essere lo sport nazionale.
Notte
Giuseppe Sentelli.
NB: l'intervento del 1/10 h 16.45 è sempre mio.
non sei polemico...sei acido.
RispondiEliminafratellanza valliva, è per questo che la valle è in fiore...
EliminaNony delle 12.49 :
Eliminaperché vedere sempre l'aspetto negativo delle cose? Acido? Gli acidi grassi polinsaturi possono ridurre i livelli di calcesterolo nel sangue e con essi il rischio di subire malattie cardiovalliscolari!
livelli di calcesterolo e malattie cardiovalliscolari!!! grandissimo, dopo tanto leggere, una sonora risata!!
EliminaA.S.
occorre che i cittadini della Valle dell'Astico inizino a credere che la valle ha delle potenzialità, e che dipende solo da noi volerle gestire a nostro favore o lasciare che siano altri a usurparle! se lasciamo che i potenti comprino la nostra valle, poi non ci sarà modo di tornare indietro e potremmo dire agli amici cavatori che possono comprare anche tutte le case, di calcare ne troverebbero più che in tutta la cava!! A.S.
EliminaRingrasiemo Toldo che el ga scuminsià sto casin del calcificio...speremo che i tusi i gabia un fià de sale nela suca e che i rispete quelo che vole la gente!!! SI AL REFERENDUM
RispondiEliminail dado è tratto
RispondiEliminaSperemo chel brodo fusse bon!
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