Ebbene sì, se qualcuno mi avesse detto che avrei visto ancora vacche che si dissetano alla fontana della piazza di Pedescala, avrei sicuramente risposto che per vederle almeno su una foto, sarebbe servito un fotomontaggio!
Invece è accaduto
veramente e la piazza si è animata: sembrava che arrivasse un
personaggio importante, invece da Castelletto, scendendo per la
“strada vecia” sono arrivate in un sabato mattina di ottobre, 2
vacche e 2 vitelle di proprietà di Marcello Toldo, accompagnate da
alcuni famigliari che per l’occasione hanno rivissuto qualcosa di
un tempo passato. Sì perché da noi, a Pedescala, erano veramente
tanti anni che non si vedevano vacche in piazza e questa è stata
senza dubbio una cosa inusuale, ma allo stesso tempo gradita.
Si sono
fermate ad abbeverarsi, mentre la nonna Fausta ha rifocillato i
“Vacàri” con un buon caffè; hanno poi proseguito alla volta di
Settecà, dove sono state poste in un prato recintato. Ho osservato
le tante persone accorse: gioia, ricordi, nostalgia, curiosità,
queste le emozioni che ho potuto scorgere nelle parole che ho
sentito. A volte basta poco per animare un po’ il paese e anche un
semplice passaggio di pochi animali, può dare un colore diverso
alla giornata. Comunque, a parte l’abbeverare delle mucche, il
“cocòn” è servito a far vedere che la fontana perde da più
parti, cosa che un tempo non sarebbe mai accaduta perché le fontane
erano sempre piene d’acqua e dai rubinetti si sentiva un lieto
gorgoglìo che ormai abbiamo scordato…
Lucia
E aggiungo anche, visto che siamo in tema di animali che ci han onorati della loro visita, le foto del recinto delle pecore con gli agnellini appena partoriti ed allattamento in diretta, fotografati a Setteca'.
Le foto sono bellissime e ricordare i vecchi tempi è una buona iniziativa. Bravi a quelli che ci hanno pensato !
RispondiEliminacommento di prova . le pecore le ho fotografate nel campo da calcio di Pedescala ciao
RispondiEliminaTroppo belle troppo tenere! Bellissimi questi quadretti d'altri tempi. Grazie Lucia per farceli conoscere.
RispondiEliminaBrai ciò. Ma desso la fontana la svodéu a mò o la tegnìu in funsion? Certo che è un desprìsio calpestare con gli zoccoli e imbosemàre quei lussuosi marciapiedi in placcato oro. Su quella roba lì anche i camestoner dovrebbero camminare a gatomào o con le pattine.
RispondiEliminaMi credeva che fusse par negare naltro foresto! I do feri infati...
RispondiEliminaprova ,prova,prova
RispondiEliminaFontana svuotata: levato il "cocòn" , tutto come sempre... sui marciapiedi non hanno camminato gli zoccoli imboasà... Da quando quest'estate, con la pioggia sono scivolata procurandomi una lesione alla spalla (non sto ancora meglio) io non cammino più sui marciapiedi quando è bagnato...Mio papà, quando li hanno fatti, aveva detto che il marmo rosso di Asiago si sarebbe presto sgranato, così è stato. Sono belli, possono risultare lussuosi, ma non sono pratici...Sappiamo bene che tante decisioni non incontrano il favore di tutti, ma così è per molte cose, anche più importanti...
RispondiEliminaPer Hitiero: ti risulta che a Pedescala abbiano annegato un foresto??? Perchè a me è sfuggito questo fatto particolare...
RispondiEliminaPURTOPPO E' COSI' - aveva 18 anni e credo avesse di cognome Montagna ed andava a trovare la madre ammalata a Mezzaselva - la follia collettiva che regnava a Pedescala si macchiò anche di questo - era l'estate del 1945 - però la fontana non era quella in questione ma quella sotto la maronara - si conoscono anche i nomi degli esecutori materiali del crimine - in questo momento mi vergogno di essere da Pedescala.
EliminaAdorabili le mucche e gli agnellini ancora di più!!!!!! Floriana
RispondiEliminaMa come, Lucia? Ci sei o ci fai? Vivete sempre nella ipocrisia del dopoguerra? Non la hanno raccontata la vera storia delle tre donne..? Chiedi chiedi
RispondiEliminaCara Lucia grazie per le tue bellissime foto, appunto, sembrano altri tempi...anch'io di ritorno dalla Valle Lunedì 27 ottobre mi sono fermata a guardare il gregge che pascolava nei prati verdi..come sfondo il fiume blu, il cielo azzurro...peccato non avessi la mia digitale..per fortuna ci sei tu!!!
RispondiEliminaGrazie Maria, anche se non commenti spesso, so che segui il blog, per Hitlero , credi che non so nulla e non saprei nemmeno a chi chiedere... in quanto all'ipocrisia del dopo-guerra, non so a che cosa alludi, io ho tanti difetti, ma non sono ipocrita....
RispondiEliminadomanda, ma no ai bocie
EliminaBrava Lucia, hai portato una ventata di fresca tenerezza, intrattenendoci prima con la suspence del cocòn. Potresti fare la sceneggiatrice.
RispondiEliminaGrazie Gianni! Mi diletto anche a scrivere copioni e a interpretarli insieme ad altri amici,in varie occasioni e .. ci divertiamo molto!
RispondiEliminagrazie a tutti
RispondiEliminaScuseme saviu ma me pare de ver leto sora, che a Pedescala i gae copà (negà come un sorde) un cristian; a voria savere qualcosa de pì. Rispondi Lusia.
RispondiEliminaIntanto per favore, non storpiatemi il nome, è una cosa che non sopporto! Solo mio nipote può chiamarmi"nona Cia", per gli altri per favore, sono Lucia. Non posso rispondere alla domanda perchè io non so nulla e ci tengo a puntualizzare. Che l'estate del 45, dopo l'eccidio, la gente di Pedescala era come impazzita, questo mi è stato detto e posso anche comprendere che vedere certe atrocità su persone di famiglia, amici o paesani, sia stato terribile; che poi la furia collettiva abbia colpito persone innocenti, è veramente triste, doloroso e me ne dispiaccio...
RispondiEliminaLUSIA, come sei PERNICIOSA e SUSCETTIBILE!!!!!!! calmati o ti verrà un attacco di bile.
EliminaE tu sei MALEDUCATO e VIGLIACCO! Questo tuo commento e quello delle 16.38 potevi anche risparmiarteli, se hai tanto buon tempo vai a contare i sassi nell'Astico!
EliminaCaro Nicolò, prima di fare il sapientino o l'inopportuno offensore della libertà di parola, ripassati l'articolo 21 della Costituzione Italiana, comma 1 che dice più o meno così. "La libertà di parola è, nel mondo moderno, considerata un concetto basilare nelle Democrazie liberali. In Italia quindi la libertà di manifestazione del pensiero attraverso tutti i possibili mezzi di comunicazione è garantita a norma di legge". Così la Costituzione italiana sancisce la libertà di manifestazione del pensiero, che si esplica attraverso la libertà di stampa e la libertà di parola. La libertà di espressione è cardine essenziale di ogni democrazia, riconosciuta anche dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948. MEDITATE GENTE MEDITATE.
EliminaIl sapientino in questo caso l'hai fatto tu. Un conto è la libertà di parola, un altro l'offesa gratuita e anonima! Se non ti va a genio Lucia diglielo di persona, se non temi il confronto diretto..
EliminaTusi in nome de Dio ste boni! A ghi sentìo el cambiamento de tempo... Fè i bravi féme na carità :-)))
EliminaLUSSIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
RispondiEliminaSEI COME UN CERINO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E TE LA PRENDI PER COSI' POCO???????????????????????????????????????????
NON SEI ANDATA IN GIRO A FARE HALLOWEEN????????????????????????????????
l'ultima foto, non è un po "Halloween"?
RispondiEliminaVale per tutti: mi chiamo e voglio essere chiamata LUCIA; GRAZIE! Non amo Halloween, non lo condivido e non sono andata in giro; mi travesto in altri momenti.... L'ultima foto se dici che è quella dell'agnellino che allatta, è solo pura e semplice natura, dopo il parto, tutti gli animali e genere umano compreso, sono simili e la situazione non è per niente scabrosa o paurosa, ma è ciò che accade in natura.
RispondiElimina"Lusia" se ti comporti così tu sei e sarai per sempre "Lusia Halloween"
RispondiEliminaCara Lusia, pardon Lucia, guarda che normalmente se vuoi proprio saperlo secondo vox populi sei chiamata "LUSIA BALOTA" e date na calmada, scrivi pure "vogliamoci bene" ma lascia stare "L'ECCIDIO DI PEDESCALA" quello è terreno minato anche per i giornalisti.
RispondiEliminaper anonimo delle 18,15 IO SONO LUCIA DAMARI , figlia di Romano Damari e ci tengo, sulla mia lapide sarà scritto DAMARI. Il soprannome che dici tu è di mio marito che a sua volta era di suo nonno che guarda caso, è stato dato dopo l'eccidio visto che una pallottola gli ha portato via un testicolo perchè capiva qualcosa di tedesco e al comando "FUOCO" è scappato e gli sono corsi dietro sparando e colpendolo. Si è salvato nascondendosi e poi sanguinante è salito in altopiano dove è arrivato mezzo morto . Si chiamava GIULIO BAZZON, poi con il nostro dialetto è diventato BADON. Ti prego di non scherzare su queste cose, che sono pezzi della nostra vita; siccome NON SO CHI SEI, vorrei che meditassi sulle cattiverie che scrivi; io non sono GIORNALISTA, e sul terreno ECCIDIO sono sempre entrata in punta di piedi, scrivendo articoli e sopratutto FIRMANDOLI. Io carissimo, ci metto sempre la faccia, E vorrei vedere chiunque non scaldarsi un pò quando viene toccato sulle cose di famiglia o sul nome .... LUCIA DAMARI
RispondiEliminaVeramente Lucia ti scaldi un po' ... troppo, in relazione alla importanza, dai. Intanto devi sapere che normalmente, col matrimonio, convergevano due soprannomi, e ne sopravviveva uno solo, generalmente quello della donna. Talvolta quello dell'uomo, come in questo caso credo.
RispondiEliminaPonta, per esempio, era soprannome della Nicolussi da Luserna, Caterina mi pare; sposata ad un Dalla Via da Forni, ha dato il soprannome Ponta a quella famiglia ed alle successive. Mia nonna era detta Narda, lo ho saputo non tanto tempo fa, perchè forse tutti per discrezione... per paura di una reazione come questa tua... noi insomma non sapevamo di essere i Nardi... pensavamo di essere i Mondo. Ora so che Badon non è un Bacione, come fantasticato; ma mi incuriosisce BAZZON: perchè Bazzon?