domenica 6 luglio 2014

Mais alla diossina in due allevamenti veneti

La Regione: Sono in corso controlli a tappeto

La vera notizia non è di oggi, ma di quattro mesi fa. Era il 6 marzo, e nel porto di Ravenna attraccò una nave ucraina con un carico di 26mila tonnellate di mais. Mais contaminato da diossina, e sfuggito a qualsiasi controllo. Che però viene distribuito alle aziende che ne fanno farina o mangime per poi immetterlo sul mercato, così arrivando in diversi allevamenti italiani. A scoprire la contaminazione
è stata, dopo oltre due mesi, la Ulss di Ravenna che grazie a un controllo a campione ha individuato un livello di diossina quasi quattro volte superiore ai limiti consentiti dalla legge. A quel punto è scattata l’allerta un po’ ovunque, con il tentativo anche da parte del Ministero della Sanità di rintracciare il mais inquinato e “tracciare” il suo percorso negli allevamenti italiani (sono almeno 12 le Regioni coinvolte, Veneto compreso).
Da qualche giorno sul sito del Ministero si legge: “A seguito della positività riscontrata il 10 giugno, sono state attivate già l’11 giugno tutte le procedure operative previste dal sistema di ‘allerta rapido alimenti e mangimi’ che hanno portato, grazie al tempestivo intervento delle Autorità sanitarie locali, al rintraccio e al blocco dei mangimi a rischio. Con i rappresentanti delle Regioni interessate, il NAS e il Laboratorio Nazionale di Riferimento per le Diossine e PCB in mangimi e alimenti, sono state inoltre definite ulteriori misure a tutela della salute pubblica che hanno previsto, tra l’altro, il blocco cautelativo di alimenti provenienti da animali che hanno consumato mangime contenente una percentuale a rischio  di mais ucraino”. Blocco che però riguarda “la macellazione degli animali alimentati con mangime contaminato in misura superiore al 32% della razione, insieme a latte e uova da loro prodotti”. Il Ministero della Sanità lo definisce “Un primo passo doveroso”.
E la notizia di oggi? E’ in un comunicato firmato dai servizi veterinari della Regione Veneto, nel quale vengono precisati alcuni punti, tra i quali l’individuazione di due allevamenti veneti dove il mais è finito. Si legge nel comunicato: “In riferimento alle notizie apparse sulla stampa relative all’introduzione nei mercati di mais inquinato da diossine, proveniente dall’Ucraina e sbarcato al porto di Ravenna, i servizi veterinari della Regione Veneto puntualizzano: che si tratta di mais a esclusivo consumo animale, non a consumo diretto umano. Che sono stati immediatamente attivati i servizi veterinari territoriali con sequestro del mais introdotto (in due strutture nel Veneto) in attesa della eliminazione, attraverso l’esecuzione di due ulteriori campionamenti di verifica. Che il mais sarà comunque distrutto. Che è stata trasmessa alla Regione la lista di distribuzione del mangime (dove il mais è un ingrediente) e di animali alimentati con mangime avente come ingrediente il mais. Che a questa comunicazione è seguita  un’immediata attivazione dei servizi delle Usl con sequestri se riscontrati mangimi sopra il 32% o alimenti provenienti da animali a cui somministrati mangimi con tenore di mais maggiore del 32%. Che tutti i servizi veneti stanno verificando caso per caso mangimi e alimenti prodotti ai fini della puntuale applicazione della normativa. E che il territorio è battuto a tappeto”. Un comunicato che dovrebbe tranquillizzare, dunque, anche se i quattro mesi trascorsi sono troppi per essere considerati un dettaglio.
di redazione Thiene on line

14 commenti:

  1. Benciò, xe justo che un poco ala volta se abituemo anca ala diossina, sa volemo sopravivare, Tarè un diman, chi che no ghenegà mai tolta, trovarsela sul piato tuta suncolpo! morti sora morti come na bomba tomica. Ma a tuti ghe va ben cusì, i gà inmente schei solo schei... quili che ne la fa magnare, tarè che luri magna da naltra parte!

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  2. E tuti sti cami chi va su par la vale, pjini de tera che no se sa se la ven da Caldogno o da Sanpronio, sarali contaminà anca ?

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    1. Dighelo al sindaco, l'è lu el responsabile de ste robe qua, e anca l'è obligà ad intevenire
      col vien a saverlo, diversamente è complice! Lui, e l'assessorato relativo. Questa è la norma.
      Che poi nessuno la rispetti, è altrettanto norma in questo paese tutto Terra dei Fuochi.
      Per cui ci ritroviamo le falde inquinate ed i problemi da risolvere... subendo altrettante
      violazioni; i precedenti inquinatori sono in parte defunti, in parte non sapevano, la norma
      allora era equivocata, in ogni caso prescritti tutti, gli inquinatori delle falde in zona Caldogno.
      Ora si devono bonificare i terreni inquinati e sopra i quali hanno prosperato le colture malate,
      probabili concausa di qualche tumore... e si bonifica a spese nostre, prendendoci soldi e magari
      facendo altri buchi ed ancora seppellendo gli stessi veleni, così l'inquinamento verrà ulteriormente diffuso!
      Sempre coi nostri soldi, ci portano via anche la nostra salute?
      Sindaco Guglielmi, vicesindaco Stefani: siete responsabili della igiene del suolo e del sottosuolo, della salubrità delle acque, dell'aria e di tanto altro, vediamo se siete di parola, o se lasciate che tutto scorra come prima! questo "maïs sponcio" sta dicendo che arrivano in valle camion con carichi sospetti che potrebbero partire dal costruendo bacino di Caldogno? Bisogna sincerarsene, non lavarsene le mani.
      Altrimenti, chi sarà il nuovo Maule che porta le denuncie in procura?

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    2. Depongo per un attimo sul comodino il mio cappellino da giullare, tutto bello colorato e pieno di campanelli, per chiedere lumi, visto che mi tirate in ballo anche col sorgo, col quale purtroppamente non ho soverchia dimestichezza, salvo che per la polenta. Va bene la denuncia e l’allerta, va bene il senso civico di costante attenzione al territorio e al suo uso etico, però francamente fatico a collegare i TIR cinesi, Caldogno, la polenta alla diossina, i rifiuti in cava, ecc. Tutte cose legate certo dall’avida incuria degli amministratori, ma metterle in unico caliero e pararle torno cola mescola, non mi sembra un esercizio utile alla comprensione del local popolin minuto fra il quale m’annovero. Quindi Alago, tu che sei un dotto rifiutologo, abbi la pazienza di somministrarci l’olio di merluzzo in dosi acconce e pertinenti alla bisogna, altrimenti ti scappano tutti i pazienti e dovrai vanamente inseguirli come tanti sponciotti. Sulla novella amministrazione ci vorrà anche un po’ di pazienza, poricagne, mica hanno la bacchetta magica per risolvere d’incanto problemi incancreniti da anni. O siete già alla fase dell’arridatece er puzzone?

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    3. Prima de tuto, metete el capelin del Zulio che te s-ciapi fredo a la testa e dopo te vien la gossa al naso.
      Sponcione,(scuseme sa parlo in veneto da l'età dal fero),varda ca go visto passare, anco, un camio pien de niochi. Me domando in che fossa i sarà n'da butarli. Lo setù, ti, perhaps ?
      PS se te serchi lumi, varda che la Carla la ghi na da darte du o tre. Par i rifiuti, a ghi no pien el me
      campo ; Serco de sbarassarme, no sta portarme qua anche ojio de merlusso.
      Desolée Philo !

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    4. Don, non ricordi, 'sti ani, passando per andare a VI, dopo Villaverla e fino alla Motta, territorio di Caldogno, le voragini-cava per rifornire le fornaci di argilla?
      E ricordi come poi sono state riempite queste voragini? e cosa ci cresceva sopra, una volta ricoperte di terreno "vegetale"?
      Ecco, ora che è il tempo del mais alla diossina, delle falde vicentine avvelenate, delle ordinanze di Variati, stiamo ripulendo quelle ex cave, e le schifezze dissepolte le stiamo portando in giro... forse col gioco delle buche di cui alla barzelletta dei carabinieri.

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    5. Mmmhh, mi ricordo si, ma purtuttaviamente non mi pare che in quei pressi coltivino mais, piuttostamente vorrebbero edificare un megacentrocommerciale. Schifezze sotto e schifezze sopra, si vede che anche la schifezza avrà il suo bel schif-appeal. La diossina in questo caso pare venga dall'Ucraina, non dalle nefandezze degli imbosematori nostrani vecchi e nuovi, pur ben attrezzati. Allora stiamo sul pezzo: dove hanno portato quei rifiuti? (sai, non vorrei mai darmi da fare per procurarmi avventurosamente una bottiglia di pregiato Kamerlot per poi venire a sapere che è contaminato dalla morchia di qualche imprenditore rampante).

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    6. I primi tempi, sopra quelle discariche, coltivavano SORGO... anche se l'erba stentava a crescervi!

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  3. Oh Numi! Uno Sponcio finalmente normale e che dice cose sensate. Cosa sarà mai successo? "Purtroppamente " devo associarmi anch'io a questa richiesta di maggiore chiarezza e separazione degli argomenti, altrimenti sembrano cose solo per iniziati e vengono avvertire come spunto polemico e basta. Invece sono convinto che possano contribuire a migliorare la percezione dei problemi purché non entrino in sterili e inutili contrapposizioni. Ho personalmente apprezzato l'impegno di denuncia e la forte determinazione del povero Claudio, ma non sempre le sue modalità di porsi o di personalizzare eccessivamente questioni e comportamenti che hanno origini ben più ampie della valle.

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  4. Beh, direi che vedere i camion carichi di porcherie entrare in cava, fotografare e filmare (li ha messi on line il povero Maule), presentare denuncie, e vedere che tutto continua, non sia da stare allegri!
    Ora il nuovo sindaco nelle sue riunioni ha dato priorità al problema cava, se non sbaglio; anzi, è stato il suo cavallo di battaglia. Ovvio che ci si aspetti una qualche iniziativa.
    Per la cronaca, ricordate la barzelletta sui carabinieri? quella della buca da fare per seppellire il materiale appena scavato? Ecco, solo che queste sono cose serie, le buche sono fra loro distanti, ma il funzionamento è quello della barzelletta.
    Ed il materiale che si porta via sono soldi, sostituito con rifiuti.
    Facile rubare ed inquinare, tre piccioni con una fava ...

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    1. La nuova Amministrazione è insediata da un mese e mezzo e già abbiamo la pretesa di voler sapere tutto e subito. Lasciamoli operare ed a tempo debito, come promesso in campagna elettorale, ci faranno sapere. Hanno detto che ogni tot mesi faranno delle riunioni pubbliche per informare i cittadini di quanto fatto e quello che è in programma di fare. Cerchiamo anche noi di essere propositivi, facciamo sapere all'Amministrazione quello che secondo noi non va ed eventualmente proporre anche una soluzione. Solo criticare serve a niente o ben poco.

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    2. Mi pare di capire che non ci sono più problemi, dal momento che il responsabile non è più
      l'Alberto??!!
      Di farci sapere tutto e subito è una promessa loro, non di Toldo!

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  5. Penso che Alago mette tutti questi problemi nel stesso "caliero" perchè il fondo del problema è identico per tutti loro. Viste da lontano (per me) le questioni meritano una risposta, forse un inchiesta fatta da un collettivo di abitanti della valle. Non dimentichiamo chè è anche questo il "amministriamo insieme".(Questo detto mi piace moltissimo; nel mio paese in Francia, abbiamo creato un fac-simile), A me sembra, da quello che ho letto sui differenti blog, da un anno già, che c'è materia ad interrogarsi. Se non è vero, lo dicano agli abitanti con documenti all'appoggio, con l'accertamento di un uomo di legge (in Francia ci sono gli huissiers de justice che fanno questo lavoro). Se è vero la giustizia deve fare il suo lavoro, il più presto possibile. Le Marogne sono sul territorio di Valpegara, dicono. Perchè gli abitanti di Valpegara non possono avere, con una piccola parte di beneficio della cava, almeno una strada in buon stato ? Una lampada dell'illuminazione publica, non funziona da più di 3 mesi, sopra un banco dove la gente ama ritrovarsi per discutere la sera. Sostituire questa lampada al più presto fa parte delle piccole cose che cambiano il sguardo sull'amministrazione. Se non è possibile, dire perchè o dire quando sarà fatto.
    Scusate se mi sono permessa di intervenire. Mi piacerebbe vedere la Val d'Astico avanzare nel senso del progresso, e Valpegara un po meno abbandonata.

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    1. Cara Odette, per la lampadina, usa il post apposito, presente ogni giorno. La nuova Amministrazione lo legge, tranquilla. E' lì che dovete scrivere i vostri messaggi di reclamo, proposte o altro. A fine mese viene stampato, azzerato e consegnato perchè ne facciano l'uso che più ritengono opportuno.

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