sabato 9 agosto 2014

Uno spaccato di vita: la Birreria Summano di Piovene

Dal passato al presente

La Birreria Summano è uno storico locale in località Piovene Rocchette (Vicenza).

Le premesse per la nascita della Birreria si creano nell’anno 1853, con “l’alienazione enfiteotica dei beni incolti del Comune di Piovene“.
L’attività vera e propria inizia però nel 1873 e già nel 1879 si costituisce la società in accomandita semplice “Francesco Zanella & C.” per la fabbricazione della birra uso-Baviera.
Nel 1881 il re Umberto I concede la facoltà di innalzare lo stemma reale sull’insegna della fabbrica.


A cavallo fra il XIX e il XX secolo l’industria passa da Francesco Zanella ai nipoti Zanon.

Scoppia la guerra del 1915-18. I titolari ed il personale maschile sono richiamati alle armi. Mancano le materie prime come carbone, luppolo, orzo. Nel Giugno 1916 la fabbrica è addirittura bombardata.
Ma nell’autunno del 1918, dopo l’armistizio, il lavoro riprende e la Birreria conosce in quegli anni nuovo lavoro e nuove fortune.

Nel 1940 scoppia un’altra guerra. Le materie prime scarseggiano e la produzione non ce la fa a tener testa alla richiesta; allora, piuttosto che deludere la clientela esterna, viene chiusa la mescita interna in Birreria per qualche settimana e i rifornimenti ai clienti sono così assicurati.


I tempi vanno cambiando: in campo industriale dominano i colossi.
Anche la piccola industria birraria di Piovene si adegua cessando, nel 1958, la produzione propria. Essa viene rimpiazzata con le grandi birre nazionali Pedavena (fino agli anni ’70) e Peroni (fino agli anni ’90), per giungere ai giorni nostri con la fornitura dei marchi Löwenbräu e Spaten.




Oggi, a quasi 140 anni dalla sua nascita, la Birreria Summano continua a rappresentare un luogo di ristoro per i viaggiatori di passaggio o semplicemente per chi vuole rilassarsi e trascorrere qualche piacevole momento in compagnia.
Odette

4 commenti:

  1. Un tempo, anche per noi, fare la puntatina in Birreria era abbastanza diffuso. Poi, come sempre capita, tutto cambia. C'è comunque ancora tanta gente che la frequenta, il posto sarebbe meraviglioso, largo, al fresco... però personalmente le pietanze che propongono all'oggi non mi solleticano particolarmente.

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    1. Hai ragione per le pietanze, purtroppamente, Carla.
      Per tradurre il sentimento che ho quando entro in questi luoghi, direi mi sento "Belle époque" con l'Art nouveau" del metro parigino. Seduta ad un tavolo non sarei neanche sorpresa di vedere uscire dalla porta delle signore con "l'ombrelle" e abito lungo. Don Sponcio, qu'en dites vous, mon cher ami ?

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    2. Odette, mi sa che il nostro carissimo Sponcio è in ferie ed ha lasciato a casa il pc. Ci ha abbandonati :-(

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    3. No sarà andato ancora a Lourdes per caso ? Ho forse che la Bady l'ha preso con lei per andare in Russia. Philo saprà qualcosa... Philo ?

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