Questa è la Papùsola
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PEDESCALA
“Un appuntamento importante alla Papùsola”
24 agosto 2011
Erano arrivati i caldi giorni d’agosto, tanto desiderati dopo settimane di pioggia e di temperature non proprio estive. Ogni sera, quando la notte scendeva, si ripeteva da tempo, un rituale per gli animali del bosco, un appuntamento a cui mai avrebbero potuto mancare. Si svolgeva in un luogo particolare, poco distante dalla“Piazza del gioco”, una piccola corte famosa per i ragazzi di Pedescala di qualche decennio fa. Poco lontano dalla corte c’è un luogo chiamato “Papusola”, una zona verde con attorno orti, prati e bosco. I vari sentieri che si vedevano chiaramente, portavano tutti allo spesso posto, a questa montagnola conosciuta da tutti gli abitanti del paesetto. Quindi, ogni sera d’estate, uno strano movimento avveniva in quel luogo e anche quella sera….
Dal sentiero a destra , con fare circospetto e attento, arrivarono una dopo l’altra alcune volpi; da un altro “strodo” due tassi si avvicinarono guardandosi attorno; da un’altra parte con corsette veloci, alcuni scoiattoli si appostarono sopra la Papusola, da alcuni cunicoli spuntarono tutte piene di terra tre talpe, tre caprioli con passi leggeri, si disposero sul prato,mentre lentamente civette, pipistrelli e altri uccelli notturni, trovarono posto sui rami bassi di un albero. Ogni sera c’era qualcosa di nuovo da raccontare, qualche avventura vissuta durante la giornata, le novità del bosco, le scoperte, ma spesso si discuteva di come fosse cambiato il paesaggio tutto intorno. Si ricordava quando, un tempo passato, tutto era ben coltivato, tenuto con cura,quanto l’uomo lavorasse fra quei prati, orti e boschi. Ora, da anni, le vecchie masiere erano testimoni di un abbandono sempre più rapido e la vegetazione continuava ad avanzare. Per questo motivo gli animali erano stati costretti a scendere più in basso per trovare uno spiazzo verde per i loro appuntamenti. Quella sera, l’atmosfera era diversa, si sentiva nell’aria un senso di preoccupazione, di paura perché tutti si chiedevano dov’era finita la vecchia civetta Adele. Era lei quella che dava inizio alle riunioni e che dava consigli su qualche problema:tutti le volevano bene e la rispettavano e, il fatto che non fosse presente, aveva preoccupato tutti i convenuti che sommessamente cercavano di fare le più svariate supposizioni. Ormai da tre sere Adele non si faceva vedere, tutti ne sentivano la mancanza ed erano in ansia perché non si aveva nessuna notizia. Capitava che a volte si allontanasse per qualche giorno per andare a trovare una anziana zia che abitava al di là dell’Astico, verso il pese di Forni, ma tutti ne erano al corrente perché lei non mancava mai di avvisare. Ma stavolta, nessuna notizia, nessun avviso, niente di niente :sparita! La più vecchia delle volpi iniziò a parlare e domandò a tutti gli animali se in quei giorni avevano notato qualcosa di particolare,qualsiasi cosa sarebbe stata importante. Scese un gran silenzio, tutti stavano fermi e cercavano di scovare nella memoria qualche indizio che magari li avrebbe portati a seguire una traccia e trovare Adele. Eppure per ognuno di loro, fiutare e trovare tracce era una cosa abituale, ma stavolta niente da fare, nessuno aveva visto o sentito nulla! Decisero così di sciogliere la riunione e si accordarono per dividersi il territorio per cercare la vecchia civetta : gli animali notturni avrebbero iniziato subito le ricerche , gli altri avrebbero aspettato che spuntasse un nuovo giorno. Stavano per salutarsi, quando arrivò il pipistrello Tobia che li fece fermare perché sembrava avesse qualcosa da dire, qualcosa di molto importante…. Si attaccò con le zampette e a testa in giù cominciò a raccontare. …La notte prima aveva sentito il verso della civetta, ma era impegnato a cercare cibo e non ci aveva fatto caso, ma poco prima, volando tra i muri delle case vicino alla piazza del gioco, aveva visto Adele ai piedi di uno steccato e gli era sembrato che avesse qualche problema. Erano tutti contenti gli animali,, ma allo stresso tempo non sapevano come fare per raggiungerla: non potevano avvicinarsi alle case abitate, avrebbero rischiato di farsi uccidere, ma dovevano trovare il sistema per andare a vedere….Alex, un piccolo scoiattolo , si fece avanti e si offrì volontario: lui, così piccolo e veloce, non sarebbe stato visto nel buio della notte. Attesero che il campanile suonasse 12 rintocchi, la luna era bella tonda e rischiarava la notte, quella era l’ora giusta ,tutti dormivano e in giro non c’era nessuno. Alex partì verso il luogo che Tobia aveva indicato; corse veloce su per il sentiero, attraversò un orto, salì delle scalette e si fermò ad ascoltare… nel silenzio della notte udì il verso di Adele e seguì quel suono. Salì su un muretto e la vide…lentamente ,con molta attenzione, le si avvicinò e si accorse che faceva fatica a muoversi. La vecchia civetta fu felice di vedere lo scoiattolo e gli raccontò le sue disavventure. Si era spinta troppo vicino alle case e non si era accorta che nei dintorni c’erano dei cani sciolti; il più grande, con un balzo l’aveva atterrata e con le zampe la teneva ferma, in attesa di ….. Che paura aveva avuto!!! Ma per fortuna Silvano,il padrone dei cani ,richiamò il segugio con un fischio e così la lasciò andare . Dalla gran botta non riusciva più a volare, si era trascinata faticosamente dietro a un grande cespuglio e aveva aspettato, sperando che il dolore passasse per poter volando, tornare al suo bosco. Erano passati tre giorni e ogni notte lei provava a fare il suo verso sperando che qualcuno dei suoi amici la sentisse, ma era talmente debole che il suono che riusciva ad emettere era talmente flebile che si sentiva a malapena. Ora aveva buone speranze: qualcuno l’aveva trovata, era salva!!! Ad un tratto si sentì il rumore di una porta una voce di donna, che parlava piano, stava raccontando di aver sentito una civetta, per lei era una cosa veramente strana: mai sentito quel verso prima! Le due donne rimasero in silenzio per un po’, in attesa di sentire quel suono, ma Adele rimase immobile e soprattutto muta…fino a che le due amiche si augurarono la buona notte e il silenzio tornò ad essere padrone della notte. Così, Alex andò ad avvisare gli altri animali che tutti insieme si diedero da fare per riportare la civetta al suo bosco e aiutarla fino a che non sarebbe guarita. Ecco, ora ne era certa, aveva dei veri amici, amici che si erano preoccupati, che l’avevano cercata e che ora le sarebbero stati vicini. Pensò che era una vera fortuna poter contare su qualcuno e si augurò che anche tra gli uomini esistesse il sentimento della vera amicizia. Ripensò alle due donne che spesso aveva visto insieme, le aveva sentite chiacchierare, parlare, discutere e aveva capito che fra di loro c’era qualcosa di speciale, qualcosa di veramente importante…Ora, lì nel suo bosco ripensava alla sua avventura e sperò di guarire presto per tornare alla Papusola, per ritrovare tutti i suoi amici, per parlare con loro e ringraziarli di quello che avevano fatto per lei. Il giorno stava per iniziare, dalla Valdassa, i raggi del sole stavano spuntando e per lei era il momento di chiudere gli occhi e fare un bel sonno, “Buongiorno a tutti e buonanotte a tutti quelli come me!” disse Adele girando la testa a destra e a sinistra. La campana suonava il Padre Nostro e un altro giorno sarebbe iniziato, per gli animali del bosco altre avventure aspettavano di essere vissute e alla sera, dopo il suono dell’ “ora de note” alla Papusola si sarebbero raccontate ancora tante storie fantastiche!
Lucia Marangoni
Lucia, non sapevo che vicino a Pedescala la vita fosse cosi misteriosa e intensa !
RispondiEliminaTutto si spiega, niente s'inventa, come si dice. Durante il mio soggiorno in Valdastico, ho visto il torrente Assa furibondo, fuori di se. Non mi ha lasciato passare a nessun costo . Chissà cosa avevanno combinato alla Papùsola. Dopo due giorni la rabbia le era passata. Ma sarei curiosa di sapere....