Ho un ricordo d’infanzia. A Pedescala, all’ingresso di varie abitazioni, ma soprattutto all’entrata della chiesa, osterie o negozi, saldamente cementato sulla soglia, si faceva notare un oggetto di cui non comprendevo l’utilità. Si trattava di un arnese in metallo piuttosto arrugginito, una sorta di “lama” conficcata nel suolo che spuntava dal terreno o sporgente dal muro. Un giorno al rientro da scuola, (ero in seconda elementare) accompagnato da mia madre, chiesi a cosa servisse, lei rispose apprestandosi a mostrarmi il gesto: "serve per rimuovere e ripulire dal fango le suole delle scarpe". Col passare del tempo questi strani ferri vennero rimossi, etichettati come inutili e pericolosi. Me ne dispiacqui un po’, ma solo per affezione, mi ricordavano l’infanzia. Solo ora, che l’amica Lucia lo ha rispolverato dalla storia, mi rendo conto quanto utile fu quel semplice e vecchio ferro conficcato al suolo, cosa significò per molti che dovevano affrontare l’insidia delle strade sterrate e fangose, per andare a lavorare i campi, studiare o solo per adempiere alle normali faccende domestiche. Oggi mi sento di rivalutare moltissimo quel semplice strumento di cura e decoro che permetteva di onorare la casa ed il lavoro, un oggetto che quotidianamente contribuiva all’igene della caa. Oggetto che fungeva da vero e proprio filtro tra la “sporca” e naturale vita esterna, da quella interna “pulita” del nido domestico. Brava Lucia.
Se pode fare tante robe Lucia... anca tacàre el cagnéto co te vé a bévare el cafè dala Comare che no la lo vole in casa... Pensa che mì a pensavo che el servìsse a tacàre el cavàlo...
Brava Carla!!! L'ho fotografato ad Asiago e il padrone di casa, un amico che abitava in valle, mi ha proprio spiegato che serviva anche per levarsi gli stivali! Quindi per pulirsi le scarpe e levarsi gli stivali.
Carissima Carla, hai ragione a pretendere un premio, io per il mio quiz ho lasciato un "goto" pagato da "Nando" a Barcarola. Fatti valere, è un tuo diritto! Scherzavo, ciao Delmo. A proposito dell'opzione "stivali" non la sapevo.
Bon a saérse caro Delmo. Desso a zugarò solo coi tùi... ah ah ah... cussì passo a bévare el café da Nando ah ah ah. Ansi, mejo che par quei dela "CAPITALE" te ghin lassi pagà sinque ala volta da Jona cussì sparagnémo la strada ah ah ah... (scherso)....
Par netarse le scarpe prima de narrento in casa, dopo essarte infangà ntel l'orto, ontel luamaro, on do ca tevuli...
RispondiEliminaAh, ben caro, questa xè una dele so funsiòn ... ghì n'è naltra..
RispondiEliminaHo un ricordo d’infanzia. A Pedescala, all’ingresso di varie abitazioni, ma soprattutto all’entrata della chiesa, osterie o negozi, saldamente cementato sulla soglia, si faceva notare un oggetto di cui non comprendevo l’utilità. Si trattava di un arnese in metallo piuttosto arrugginito, una sorta di “lama” conficcata nel suolo che spuntava dal terreno o sporgente dal muro. Un giorno al rientro da scuola, (ero in seconda elementare) accompagnato da mia madre, chiesi a cosa servisse, lei rispose apprestandosi a mostrarmi il gesto: "serve per rimuovere e ripulire dal fango le suole delle scarpe". Col passare del tempo questi strani ferri vennero rimossi, etichettati come inutili e pericolosi. Me ne dispiacqui un po’, ma solo per affezione, mi ricordavano l’infanzia. Solo ora, che l’amica Lucia lo ha rispolverato dalla storia, mi rendo conto quanto utile fu quel semplice e vecchio ferro conficcato al suolo, cosa significò per molti che dovevano affrontare l’insidia delle strade sterrate e fangose, per andare a lavorare i campi, studiare o solo per adempiere alle normali faccende domestiche. Oggi mi sento di rivalutare moltissimo quel semplice strumento di cura e decoro che permetteva di onorare la casa ed il lavoro, un oggetto che quotidianamente contribuiva all’igene della caa. Oggetto che fungeva da vero e proprio filtro tra la “sporca” e naturale vita esterna, da quella interna “pulita” del nido domestico. Brava Lucia.
RispondiEliminaSe pode fare tante robe Lucia... anca tacàre el cagnéto co te vé a bévare el cafè dala Comare che no la lo vole in casa...
RispondiEliminaPensa che mì a pensavo che el servìsse a tacàre el cavàlo...
Mi, dala prima foto, chel pare tacà tel soffito, credeva chel servisse par tacare i saladi...
EliminaFursi che son: servivelo par caso par cavàrse dò i stivài?
RispondiEliminaBrava Carla!!! L'ho fotografato ad Asiago e il padrone di casa, un amico che abitava in valle, mi ha proprio spiegato che serviva anche per levarsi gli stivali! Quindi per pulirsi le scarpe e levarsi gli stivali.
RispondiEliminaCossa gonti vinto??? ah ah ah...
EliminaCarissima Carla, hai ragione a pretendere un premio, io per il mio quiz ho lasciato un "goto" pagato da "Nando" a Barcarola. Fatti valere, è un tuo diritto! Scherzavo, ciao Delmo. A proposito dell'opzione "stivali" non la sapevo.
EliminaBon a saérse caro Delmo. Desso a zugarò solo coi tùi... ah ah ah... cussì passo a bévare el café da Nando ah ah ah. Ansi, mejo che par quei dela "CAPITALE" te ghin lassi pagà sinque ala volta da Jona cussì sparagnémo la strada ah ah ah... (scherso)....
EliminaAppropositamente... tì Delmo zé mejo che te taki impastar sù cualcòssa par doman, ca passémo da casa tua... ah ah ah...
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