Il rabarbaro
e’ una pianta erbacea originaria della Cina, può raggiungere anche i 3
metri d’altezza e si presenta con fiori bianchi o gialli, foglie basali
ed un robusto picciolo.
Quello che però viene utilizzato a scopo terapeutico è la radice, raccolta in stagione autunnale e che possiede proprietà aromatizzanti, rinfrescanti, digestive, lassative, astringenti e depurative, oltre a svolgere un’azione antinfiammatoria, antimicotica, antitumorale e ipotensiva.
Usato fin dall’antichità come stimolante epatico e regolarizzatore
della bile; utilissimo anche in caso di coliche, dolori del fegato,
dissenterie, parassitosi intestinali. In bassi dosaggi favorisce la
secrezione gastrica e quella biliare, donando proprietà digestive e depurative del fegato, con una blanda azione lassativa; in dosi superiori, ha una azione lassativa più marcata.
Viene spesso utilizzato in fitoterapia per le infezioni intestinali, in
quanto normalizza la mucosa intestinale. E’ facilmente reperibile sia in
farmacia che in erboristeria e ovviamente va assunto sotto controllo
medico in quanto ha un’azione irritante delle mucose e ne sarebbe
controindicato l’uso in particolari condizioni fisiche (esempio:
emorroidi, affezioni gastrointestinali e renela ossalica; gravidanza e
allattamento).
Il rabarbaro inoltre contiene acido gallico (con azione antiossidante) e
cinnamico (proprietà funghicida e detergente), tannico
(antinfiamatorio), glucoside, amido, ferro, magnesio e vitamine B e C.
Proprio grazie a queste sue numerevoli proprietà, può essere
utilizzato in cucina e come infuso ma anche nell’orto quale antidoto
contro i parassiti, specialmente a vantaggio di verze e cavoli
perchè tiene lontano il parassita chiamato Plasmodiophora.
Non solo: chi desidera degli intensi riflessi color tiziano (ramati) ma
non vuole affidarsi a tinte aggressive e costose, può mettere a
macerazione alcuni pezzetti di rabarbaro in una bacinella di vino bianco
e lasciarli a mollo per una settimana e utilizzare poi la lozione
filtrata sui capelli dopo ogni lavaggio.
TEMPO
DI RABARBARO
Coriaceo , rustico ed in certe parti
(foglie) tossico, il rabarbaro non ama il caldo, ignora i predatori,
ed ingrandisce essenzialmente la notte. Si
capisce: è originario della Siberia. il suo nome è derivato del
latino rheum barbarum che significa pianta barbara. Ma è molto tempo
che questo piccolo selvaggio è stato addomesticato dall'uomo.
3000
anni avanti la nostra era, era stimato già in Cina per le virtù
medicinali delle sue radice, ed utilizzato talvolta anche come
spezia. Gli inglesi ce l’hanno portato dall’Asia, nel XVIII secolo e hanno inventato la torta al rabarbaro.(soprannominata
The pie plant).
Il rabarbaro è un ortaggio che si
utilizza come frutta, ma anche nei piatti salati, per accompagnare la
carne.
Tra i dessert: torte, crumble,
marmellate, composte, tiramisù…
Si può congelare e mangiare tutto
l’anno.
(by Odette)
Don Sponcio, una piccola cura di rabarbaro ?
RispondiEliminaLa Bady ti ha già fatto marmellata albicocche-rabarbaro : buonissima ! O un crumble con rabarbaro-mele ?