sabato 20 settembre 2014

Andrea Nicolussi Golo: Guardiano di stelle e di vacche - 2 - (16-21)



...Le fiamme che



11 commenti:

  1. S machet söon zegan benne de bampa chrabelt süssen in prenten un lechet in poodom ‘me habane badar benne ze lüunt un prönnet de hoizar bon ermen loiten, denne machetze goilan un sittarn bon borte. Me gheet au un lidar zobia de faozoi in habane.

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  2. Andrea tradùsi ca ghémo dirito de ridàre anca nantri, che qua in Vale a sémo in tanti che se gà iscrìto al'anagrafe cimbra.

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  3. Quanti analfabeti cimbri in Valle ?

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    1. Tanti quanti si sono iscritti, attaccano orgogliosamente l'adesivo 7C sulla targa, organizzano sagre facendo un pot-pourri di paccottiglia pseudo-bavaro-tirolese, inventano la birra cimbra quando i cimbri la birra non sapevano neanche come farla (e non ne avevano la materia prima), fanno lo Spek di Asiago, quando invece i nostri macinavano tutto nei salami, e via di questo passo. Prima i ga copà tute le vache e desso i se perde via a tacarghene su le foto in stala.

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    2. Birra Cimbra, Birra Cimbra..??........Ma è molto più vecchia cari miei ! Sono i Celti che ce l'hanno fatta conoscere.
      " Nelle loro scorribande dalla Gallia alla Britannia ed all'Irlanda, eccoli tracannare corni su corni di birra, prima e dopo la battaglia. Proprio l'Irlanda sembra addirittura nata sotto il segno della birra. Secondo le saghe, il paese conosce la libertà solo quando l'eroe Mag Meld riesce a strappare ai perfidi mostri Fornoriani il segreto della fabbricazione della birra, la bevanda che li rendeva immortali".(vedere ASTERIX)

      La birra, dal latino bibere, è la bevanda per eccellènza, la più antica tra quelle che fanno bene al corpo ed allo spirito. Secondo la storia documentata, la birra parte dalla Mesopotamia, almeno 4500 anni prima della nascita di Cristo. E a iniziarla fu una donna. Alle donne la birra è stata a lungo riservata. E alle donne si deve anche l'invenzione delle prime modalità di conservazione dei cereali che, tenuti nell'acqua, possono in effetti dare luogo a maltazione e fermentazione.
      Viva noi !

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  4. Bravo hai detto giusto. Così è. Macchiette e un po' di folclore, nient'altro!

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  5. Buon giorno a tutti. Chiedo scusa, ma mi permetto di intervenire considerando che questi post sono in calce (oopsss) ad un mio scritto. Per prima cosa Carla, scusami se non traduco il Don, ha scritto in cimbro dei sette comuni se lo vorrà sarà lui a scriverlo nella lingua di Dante o di Goldoni; rassicuro tutti comunque che non si tratta di niente di offensivo o di polemico, almeno così a me pare.Propositamente agli altri due interventi, credo che la discriminante sia la buona fede e i il buonsenso. Cerco di spiegarmi anche se non è facile. Troppi davvero troppi credono di avere accesso a chissà quali fondi, trentini, italiani, europei, mondiali... leggi denaro pubblico che piove addosso aggratis solo vestondosi di corni e lederhosen, sono gli stessi che fino a ieri ci deridevano e arrivavano a cambiare accento pur di non essere riconosciuti montanari. Personalmente non ho mai inseguito tali mistificatori e mi sono sempre presentato come me stesso umilmente, con una sola piccola punta di orgoglio quella di parlare l'antica lingua di Tönle Bintarn che detto per inciso non è cimbro ma semplicemente e umilmente Azpe Biar- Come Noi, così come tutti i parlanti le lingue piccole chiamano il loro idioma dalle alpi all'Amazzonia; Azpe Biar - a noso modo per gli occitani. E non credo di essere una macchietta e tantomeno di fare del folklore (inteso in senso negativo, che folklore può anche essere inteso in altro modo, ricordate i fratelli Grimm studiosi di folklore appunto?) Concordo, con una fitta dolorosa, da qualche parte più o meno all'altezza del cuore, sul fatto che: "Prima i ga copà tute le vache e desso i se perde via a tacarghene su le foto in stala". potrebbe essere il motto per tutto, per tutti noi che abbiamo gettato il bambino con l'acqua sporca. Rimane però il fatto che se qualcuno in questo mondo di confusione globalizzata crede sia una cosa buona pensare che gli antenati suoi non dovevano essere molto diversi da quelli che abitano a tre km di distanza in linea d'aria e in buona fede e con buon senso ritiene di doverli onorare anche dialogando con un povero cristo come me, non ci trovo nulla di sbagliato. Quanto ai prodotti alimentari nominati, basta leggere il luogo di produzione sull'etichetta è vero che è scritta piccola rispetto al nome principale, ma chiarisce ogni dubbio, che ci volete fare "è il mercato bellezza" personalmente non mi sono antipatici ma ho declinato gentilmente ogni richiesta di collaborazione (rinunciando a qualche soldino che nella mia precaria situazione lavorativa avrebbe fatto comodo).
    Sono stato lungo mi scuso con tutti voi sopratutto con Carla, saluto Don e tutti gli anonimi, ma perché non mettete il vostro nome? Io all'inizio pensavo fosse difficile e mettevo il mio nome in fondo al post che infatti il Don la prima volta non ha letto... ricordi Don... poi la Carla mi ha insegnato è semplicissimo. Andrea

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    1. Ciao Andrea, preciso come sempre che così facendo ci chiarisci le idee, grazie :-)

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  6. me lo imasinavo che xera Cimbro de 7C. Meio cussi che manco parò. Cuale xele le difarense fra un cimbro e l'altro ?

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  7. Le stesse che passano tra il bottone centrale della giacca che viene abbottonato ogni giorno e quello in fondo, che non viene allacciato mai... Andrea

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  8. Quindi più o meno la differenza che passa fra il proto-asticano del Don e il dialetto corrente in valle. Si vede che l'esimio è versato in lingue morte, fa parte del suo lato originale. Immagino che il cimbro dei 7C sia fermo a quello parlato prima della grande Guerra e che non si è più modificato per l'abbandono della pratica, dunque rimasto più integro. Io credo che sia utile e forse necessario riconsiderare le radici anche delle località limitrofe che hanno perso la parlata in tempi più remoti e ora hanno scarsi appigli per riprendere il senso di una comune appartenenza che in passato fu interessante fucina di usi civici e costumi sociali di grande valore.

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