martedì 9 dicembre 2014

Super Andreino

a 74 anni 5mila km a piedi: fino a Gerusalemme

Ultima impresa in solitaria per l'artigiano partito
dalla Normandia sulle tracce dell'arcangelo Michele


BASSANO (VICENZA) - Oltre 5mila chilometri percorsi a piedi in meno di sei mesi, seguendo il filo immaginario, ma incredibilmente allineato, che unisce i principali luoghi di culto dedicati a San Michele Arcangelo. È l'ultima impresa di Andreino Zonta, l'impavido camminatore bassanese che, all'età di 74 anni, ha percorso «Il cammino dell'Arcangelo» che collega l'abbazia dell'isola incantata di Mont Saint Michel, nel nord della Francia, la Sacra di San Michele, splendido edificio sacro medioevale all'imboccatura della Val di Susa, nel Torinese e il santuario dedicato a Michele di Monte Sant'Angelo, sul Gargano (patrimonio mondiale dell'umanità) per poi arrivare a Gerusalemme lungo la via Ignazia, sulle orme degli antichi pellegrini.

Un itinerario diviso in tre parti, copertocamminando alla media giornaliera di 28 chilometri, con uno zaino in spalla di circa 18 kg di peso, consumando le suole di ben quattro paia di scarponi da trekking.
(segnalato da Odette)

1 commento:

  1. Giornata tipica di un pellegrino (note scritte da Cristiana Zonta, figlia di Andreino): sveglia ore 4 di mattina, preparazione zaino, veloce colazione fai da te (facendo la spesa la sera precedente) e alle 5 partenza. E’ ancora buio a quell’ora per cui serve pila frontale e molta attenzione, specie se alcuni tratti si fanno su strada. La mattina si cammina sempre bene e di buon passo, dopo circa due ore prima breve sosta, per un caffè o una seconda colazione energetica, con banane e frutta…. si riprende poi il cammino fino a destinazione, con brevi soste per reidratarsi, riposarsi e o eventuali soste tecniche. Generalmente verso pranzo o primo pomeriggio si arrivava a destinazione e dopo una bella doccia rigenerante e un buon riposino, si fa una breve visita della città con spesa al supermercato e poi cena. Il coprifuoco per la notte è prestissimo, verso le 20.30….ma dopo qualche giorno si cerca proprio di andare a letto presto, ne senti il bisogno visto che la mattina dopo la sveglia suona sempre presto. L’ospitalità per la notte generalmente la si chiede nelle Parrocchie, o nelle associazioni di volontariato, dove i pellegrini vengono ospitati in stanze appositamente adibite per loro, con una semplice brandina (a volte anche solo un materasso a terra) e un bagno a disposizione di tutti. Di solito non vengono ospitati più di 10 pellegrini, l’offerta a volte è libera spesso va dai 5 ai 10 euro a seconda di cosa viene offerto. Alcuni offrono anche la cena, ma spesso bisogna arrangiarsi da soli. Ogni pellegrino ha una lista con tutti i nominativi che ospitano nelle varie tappe lungo la via che viene periodicamente aggiornata.

    Le capacità fisiche sono importanti per un pellegrino, ma è la dimensione e l'evoluzione spirituale che importa.
    Per mettersi nel stato di spirito di un pellegrino, si puo' leggere i "Racconti di un pellegrino russo", nuova traduzione a cura di Carlo Carretto, Ed. Paoline di Pisa 2007. E un capolavoro dell'Ortodossia russa.
    L'origine del racconto (tra 1853-1861) è sconosciuta. Questo pellegrino attraversa l'Ucraina e la Russia portando con sé solo pane secco, la Bibbia assieme alla Filocalia. Scopre l'importanza della preghiera continua.

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