L'anno 2014 è stato quello dell'agricoltura famigliare per la FAO
"In queste feste, dedicate alla cura dei propri affetti e dei famigliari, il gesto migliore è sostenere gli agricoltori locali acquistando un prodotto che è frutto del nostro territorio che sostiene chi custodisce il futuro della terra che dovremo restituire ai nostri figli.
L’agricoltura italiana è costituita da aziende agricole che hanno una
superficie media di 7 ettari e un età media di 60 anni, e produciamo
246 prodotti a marchio di qualità. Sono in sintesi aziende piccole, che producono molti prodotti di eccellenza. Senza contare la biodiversità di prodotto che rappresenta la nostra tradizione agroalimentare.
La forza della nostra eccellenza è tutta racchiusa nelle piccole eccellenze. Qualcuno la chiama agricoltura contadina,
un agricoltura responsabile del proprio territorio e che produce
prodotti di qualità. Le aziende agricole italiane hanno bisogno di
ricambio generazionale, di norme più semplici e di una valorizzazione
che punti a difendere il territorio e il paesaggio.
Ovvero i prodotti degli agricoltori devono arrivare freschi sulle tavole
degli italiani, senza svendere il loro valore aggiunto mangiato via
dagli intermediari e da modelli economici che non garantiscono sviluppo
locale. Il petrolio dell’Italia è il cibo.
Il 2015 è dedicata, dall'ONU, ad una delle risorse più importante che abbiamo sul pianeta terra: il suolo.
"Oggi vi sono oltre 805 milioni di persone che soffrono di fame e
malnutrizione. La crescita della popolazione richiederà
approssimativamente un aumento del 60% della produzione alimentare. Dato
che gran parte del nostro cibo dipende dai suoli è facile capire quanto
sia importante mantenerli sani e produttivi," ha detto Graziano da
Silva, Direttore generale della FAO, aggiungendo: "Sfortunatamente, un
terzo dei nostri terreni è in condizioni di degrado a causa
dell'erosione, della compattazione, dell'impermeabilizzazione, della
salinizzazione, dell'erosione di materiale organico e di nutrienti,
dell'acidificazione, dell'inquinamento e di altri processi causati da
pratiche insostenibili di gestione dei terreni. e le pressioni dell'uomo
stanno raggiungendo livelli critici, riducendo ed a volte eliminando
alcune delle loro funzioni essenziali."
"Invito tutti noi a
promuovere attivamente la causa dei suoli nel corso del 2015, poiché è
un anno importante per spianare la strada verso un sviluppo veramente
sostenibile per tutti e da parte di tutti," ha aggiunto.
(Davide Ceccarelli - Il fatto quotidiano -)
segnalato da Odette
Si vede in Veneto cosa fanno del suolo!
RispondiEliminaSi vede a Roma cosa hanno legiferato in difesa del suolo!
Resistenza !
RispondiEliminaSe tutti quei soldi distriibuiti a fondo perduto negli ultimi cnque anni in vista dell'EXPO A SOGGETTI CHE LI HANNO UTILIZZATI PER I PROPRI PROFITTI E IN BUONA PARTE PER CEMENTIFICARE fossero stati utilizzati per lo sviluppo dei suoli nel vero senso della parola potremmo dire di aver avuto delle buone opportunità- E invece................Floriana
RispondiEliminaPurtroppo le lobby riescono sempre spuntarla. Grandi centri commerciali, soprattutto stranieri, sono riusciti a distruggere il piccolo negoziante, che a sua volta non ha reagito nell'innovazione, rimanendo ancorato a vecchi schemi surclassati da una costante evoluzione. Sono i prodotti sani e biologici della terra che in futuro troveranno sempre maggiore spazio e accrescimento , grazie ad una maggiore consapevolezza nell'acquisto, da parte dei consumatori. Ho avuto modo di constatare che in pianura, tanti agricoltori vendono direttamente i prodotti dei loro campi. Perché anche nella nostra Valle, non prende piede una iniziativa di questo genere, magari un insieme di giovani e non , che decidono di vendere direttamente i raccolti di loro produzione. Una mano potrebbero darla di fruttivendoli , che potrebbero esaltare la genuinità dei nostri raccolti, a differenza di quelli che arrivano dai mercati generali la cui provenienza lascia ben poco sperare. Frutta , funghi e altro che arrivano dall'estero o magari dalla terra dei fuochi del casertano. La fiducia nei confronti del venditore oggigiorno non è più sufficiente. La gente è diffidente, e le rassicurazioni di chi vende oggi non bastano più. Il consumatore è diventato come San Tommaso.
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