venerdì 12 dicembre 2014

Da leggere e meditare… in silenzio…

"Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici, ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali."

"Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti, ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione".


(Dalla relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano
sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912)
(segnalata da Odette)

8 commenti:

  1. Grazie Carla, ottimo questo messaggio prima di Natale, ci induce a meditare

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  2. Mi dispiace ma quanto pubblicato e' fuorviante se si vuole far passare il concetto che tutte le migrazioni sono eguali.
    Non tutti i "nostri emigranti" erano stinchi d
    i santo ma i più' migravano per fuggire dalla
    miseria e dalla fame, per cercare un riscatto sociale ed economico che era stato loro negato da una patria matrigna.
    Oltre questo non hanno mai imposto alcunché' della loro cultura o tradizione
    cercando ed ottenendo sovente una
    eccellente integrazione nel paese ospitante.
    Non facciamo quindi di tutta l'erba un fascio, obbligati a ciò' per onorare la memoria di tutti i sacrifici e le umiliazioni che hanno dovuto patire.

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  3. Infatti non facciamo di tutta un erba un fascio, anche gli attuali immigrati che arrivano nella nostra Italia sono diversi tra di loro nei comportamenti e molti fuggono dalla povertà e soprattutto dalla morte orribile che rischiano nei loro paesi d'origine, le nostre istituzioni dovrebbero applicare leggi severe selezionando in aiuti e quant'altro sia gli italiani che gli stranieri e secondo i loro comportamenti obbligando gli italiani imbroglioni ai lavori utili e riaccompagnando gli stranieri che delinquono nel loro paese (extracomunitari e non) anzichè mantenerli nelle nostre carceri, sono sicura che ci costerebbe anche meno!!!!!!Floriana

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  4. E' sempre la solita guerra fra poveri. I criminali che dovrebbero marcire in carcere sono quei politici che negli anni hanno distrutto il nostro Paese, portandolo armai al punto di non ritorno. L'Italia è allo sfascio e indebitata all'inverosimile e nonostante ciò continuano a rubare e a mantenere dei privilegi assurdi .

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  5. Dal 1912 ad oggi, penso sarà cambiata l'opinione verso Veneti e Lombardi, tanto sono scemi ed ignoranti; anche se rimane l'etichetta di Veneti polentoni. Così pure verso tanti lavoratori onesti del sud. Comunque gli americani sono si multietnici, ma anche tanto razzisti e sfruttatori, sopratutto per chi è fuori dal loro schema capitalistico e consumistico. Tra pena di morte,torture nelle carceri e agenti che sparano gratuitamente non si può parlare di libertà all'americana

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    1. Però bisogna ammetterlo, che loro il senso della Stato o Patria lo sentono molto forte. E le leggi ,in particolare quelle fiscali ,sono molte severe e vengono rispettate. Per chi evade , sono cavoli amari . Per politici tipo Galan , altro che arresti domiciliari nella sua bella villa ( lo sapete che lo hanno trasportato all'ospedale in elicottero perché gli è caduto un ramo addosso ) , starebbe a marcire nelle peggiori carceri. Lì hanno fatto dimettere Nixon e disonorato Clinton per una scappatella. ( Da noi vanno con i trans, le escort e chissà chi altro....... ) . Una cosa so di certo: tanti sono andati in America e non sono più ritornati, ci sarà una ragione. Qualcuno penserà: vai anche tu !!! Si magari, ma purtroppo, sono troppi gli anni sul groppone.....

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  6. Quando si viaggia si ha modo di affibbiare le categorie a popoli diversi e lontani, e questo ci rassicura. Ma quando si è confinati in un territorio ristretto, le stesse categorie si applicano facilmente agli abitanti delle diverse contrade. Ne sono prova le altissime opinioni e gli incommensurabili attestati di reciproca stima e affetto che ci scambiamo quotidianamente fra abitanti della stessa valle o comune. C'è addirittura chi argomenta differenze etniche foriere di indoli inconciliabili all'interno dello stesso paese. Nespà?

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    1. Élémentaire mon cher Watson.

      (Sherlock Holmes, Sherlock Holmes au Dr. John Watson)

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