Proviamo a raccogliere alcune provocazioni dei commenti e
passare dalla lamentela sterile alla proposta.
Ci sono alcuni argomenti in cui la Valle può aver qualcosa di originale da dire, provo a buttarne giù alcuni:
a) La sua particolare storia che l’ha vista divisa
da secolari confini, con le relative ripercussioni sulla sua struttura
economica, sociale, politica e umana.
b) La prima guerra mondiale con il suo strascico di
forzato abbandono, distruzione e ricostruzione, modifiche sociali e della struttura urbanistica tradizionale dei paesi.
c) La Valle delle Lacrime. La cronica necessità di emigrare e le sue immani conseguenze sulla vita e sulle prospettive de
nostri paesi.
d) La seconda guerra mondiale con il suo tragico
strascico di tragedie e dei loro riflessi sul tessuto sociale, sull’animo e sui rapporti umani.
e) L’attuale situazione di declino demografico, involuzione
sociale e mancanza di prospettive, anche conseguenza del particolare modello di
sviluppo veneto che ha considerato spesso la montagna solo come serbatoio di
braccia.
(Guardiamoci un po’ intorno e pensiamo a
quale altro posto ha condensato in sé tutte queste caratteristiche. Sono, è vero, tutte negative, ma è con esse che dobbiamo fare i conti)
Prendiamo una costruzione adatta o adattabile e posizionata in modo da
essere di facile visibilità ed accesso dalla provinciale. Potrebbe essere per
esempio il Casello di Pedescala, le vecchie Scuole/Asilo, vecchie fabbriche in
disuso, o altri siti..., magari il vecchio cinema.
Adattiamola a museo attrezzato in più sezioni tematiche:
RASSEGNA ETNOGRAFICA:
con esposizione dei
reperti utilizzati più significativi del passato (utensili, attrezzi, foto, ricostruzioni
di scene topiche, mestieri, tradizioni, ecc.) già utilizzati nel Ritorno dal Bosco. Sono cose private
e familiari, d’accordo, ma potrebbero essere concesse in prestito al museo e
adeguatamente esposte, manutenute e conservate, con indicata la famiglia proprietaria in una didascalia che
ne illustri l’uso.
RASSEGNA TEMATICA DELL’EMIGRAZIONE:
Foto e pannelli esplicativi, audiovisivi: quando, come, dove. Le vedove bianche, la donna capofamiglia. San Pietro Encantado.
LA PRIMA GUERRA MONDIALE:
Rassegna fotografica, documenti, lettere, cartine topografiche, ev. siti raggiungibili con sentieri: Postazione Gibilterrra, Forte Ratti, Campolongo, fortificazioni, gallerie, ecc.
IL PROFUGATO:
Cosa ha significato per la nostra
gente; la morte di una civiltà, dove sono andati, come si son trovati, cos’hanno
ritrovato al ritorno. La ricostruzione, lo smembramento delle vecchie realtà comunali e la formazione improvvisata di nuovi comuni.
LA SECONDA GUERRA MONDIALE:
Gli eccidi, le divisioni, le rappresaglie, il difficile superamento della tragedia, la sua ripercussione sociale.
Gli eccidi, le divisioni, le rappresaglie, il difficile superamento della tragedia, la sua ripercussione sociale.
IL DECLINO DELLA VALLE:
……inesorabile?
Esempi di stabilizzazione, progetti in corso, Laboratorio di idee nuove.
Forum di incontri e discussione. Fare rete e collaborazione con altre località con le medesime problematiche.
Forum di incontri e discussione. Fare rete e collaborazione con altre località con le medesime problematiche.
Potrebbe sembrare un progetto ambizioso, ma non impossibile, da fare in più tranches successive. Costituirebbe un monumento in cui tutte le Contra’ e i Paesi della Valle potrebbero riconoscersi e collaborare insieme a realizzarlo.
Ci saranno certamente degli studenti che potrebbero farne argomenti di
tesi di laurea, se saranno aiutati a riscoprire e rivalutare le proprie radici e la storia della propria terra.
Ci saranno certamente persone che potranno fornire tempo, idee e fantasia
per metterlo insieme.
Potrebbe essere un momento di seria e opportuna riflessione su noi
stessi e un laboratorio esteso e condiviso, che superi i campanilismi.
Qualcuno dirà: ma a cosa serve una cosa del genere, che vantaggio ci porta?
Può servire a tanti scopi. Intanto sarebbe un monumento VIVO, farebbe conoscere la Valle e la sua realtà all'esterno, costituirebbe una meta per visite studentesche, potrebbe attirare altre iniziative, fare rete, sarebbe un riferimento importante per tutte le comunità dell'Alto Astico, potrebbe promuovere iniziative culturali e didattiche, e poi..., da cosa nasce cosa...
Soprattutto ritengo possa essere un progetto realizzabile con la comune volontà dei cittadini, delle Associazioni delle Amministrazioni locali, senza necessità di nascondersi dietro il comodo alibi della cronica mancanza di soldi.
Qualcuno dirà: ma a cosa serve una cosa del genere, che vantaggio ci porta?
Può servire a tanti scopi. Intanto sarebbe un monumento VIVO, farebbe conoscere la Valle e la sua realtà all'esterno, costituirebbe una meta per visite studentesche, potrebbe attirare altre iniziative, fare rete, sarebbe un riferimento importante per tutte le comunità dell'Alto Astico, potrebbe promuovere iniziative culturali e didattiche, e poi..., da cosa nasce cosa...
Soprattutto ritengo possa essere un progetto realizzabile con la comune volontà dei cittadini, delle Associazioni delle Amministrazioni locali, senza necessità di nascondersi dietro il comodo alibi della cronica mancanza di soldi.
È una proposta, che non ne esclude altre.
L’importante sarebbe dare un segno di vitalità culturale e sociale.
L’importante sarebbe dare un segno di vitalità culturale e sociale.
Sono convinto che quando ci si ferma seriamente a riflettere su quello
che siamo, sulla nostra storia e sulle nostre memorie, si può acquistare rinnovata
dignità ed orgoglio collettivo, cosa di cui forse c’è bisogno.
Gianni
Spagnolo
Concordo con te Gianni, spesso mi domando cos'ha la valle da offrire a parte il paesaggio??? Non trovo nullla, perchè non si è mai cercato di offrire nulla al visitatore. Sono anni che dico anche alle pro loco che durante le sagre ci sia anche qualcosa di culturale, come mostre di vario interesse, ma spesso ci si scontra con la difficoltà di trovare i locali adeguati. A San Pietro avete la possibilità di fare una mostra in biblioteca o alle scuole (già fatta altre volte) a Forni nella stanza delle ex scuole ora ater, ho aiutato ad allestire alcune mostre, mentre a Pedescala tutto è crollato ... Il casello come dici tu, è stato venduto anni fa, le ex scuole, lasciate allo sfacelo, sono pericolanti e inutilizzabili, la sala del Littorio ha bisogno di molti lavori. Mi chiedo spesso perchè tutto è stato lasciato andare così, e sono certa che queste problematiche sono state più volte messe in evidenza a chi governava... Ma tornando alle tue idee, se si tentasse di iniziare un qualcosa, forse, oltre alle tante cose negative, avremmo anche qualcosa di importante da valorizzare e far conoscere. Quando si parla con persone che non conoscono la valle (Padova, Verona, ecc) e ti viene chiesto "Cosa avete lì da voi???" a parte l'aria ancora buona, ci si accorge che non si sa cosa rispondere.... Ricordare e far ricordare dovrebbe essere un compito che in tanti dovremmo cercare di assolvere... come ??? Non saprei da dove iniziare, ma morire del tutto non è che sia allettante!!!
RispondiEliminaA Pedescala le scuole sono allo sfacelo grazie alle passate amministrazioni che in campagna elettorale venivano a promettere di ristrutturarle, cosa mai eseguita.......e tu Lucia le hai sempre appoggiate....continui a scrivere bene e a razzolare altrettanto male.
EliminaMi sto stancando di rispondere agli anonimi.... specialmente a chi sostiene di sapere tutto su quello che ho fatto in passato .. Ti dico solo, carissimo sputasentenze che se ti riferisci alla Serafini, posso assicurarti che le cose che dovevo dire le ho sempre dette, anzi, ho inviato mail in comune per le cose che non andavano bene. Prima di guardare la pagliuzza nell'occhio degli altri controlla, chi non ci sia una trave nel tuo.......
EliminaLucia, KEEP CALM!!!
Elimina''le cose che dovevo dire le ho sempre dette'' e gli hai sempre votati e questi sono i risultati.......brava Lucia sei perfettamente coerente.
EliminaGuardate bene in alto, o Voi da Sanpiero! e Lo vedrete con le mani sui fianchi, novello
Eliminaarmiamociepartite, che contempla e controlla la sua folla, invisibile... poi armiamociepartite
ed i caproni obbediscono.
Per commemorare il centenario penso sia tardi. In paese non ho ancora sentito nulla di una qualche iniziativa al riguardo. Tutto tace. Su ogni fronte. C'è il patto di stabilità che impedisce ogni azione. Bisogna comprenderli poverini e giustificarli. Sempre.
RispondiEliminaFin ca ve perdì via a barufare fra de valtri, a la xe bela che logica che no rivé a combinare na benemerita. Cossa vulìo chel Fassa el Sindaco, porabestia, el se ga già tirà na bela russa sul culo a provar de goernarve valtri. El sarà già drìo a rosegàr pan pentìo.
RispondiEliminaNo caromio, el rosega altro, el rosega ben, tà preocuparte!
Eliminac.v.d.
RispondiEliminacomunque,bravo Gianni.
io ho osato di più nel mio criptogotico,vorrei un cambio culturale.
Per il popolo, guardate qui: http://centenaire.org/fr e rimproverate voi stessi.
un umile suggerimento da un esterno: finchè non ci sarò un comune obbiettivo da pedescala a lastebasse, ogni azione è destinata a morire ne tempo. Pensare che l'emigrazione,la guerra sia solo contingente alla propria frazione è destinato a perdere.
RispondiEliminaL'emigrazione è in se l'apocalisse di un popolo.L'emigrante sà e conosce bene la sua terra,il fatto stesso di abbandonarla è il chiaro manifesto di vedere la speranza solo oltre il proprio orizzonte.Questo è l'inferno sulla propria terra.Mi sono permesso di scrivere sul blog di Casotto che sono come morti che camminano,si sono risentiti molto.Non vedendo che sono il rimasuglio,la patina bianca rimasta sulla pentola al finire dell'acqua evaporata.come sempre hanno inteso un atto d'amore come odio,uno scuotimento come percossa.
RispondiEliminaLa medicina è necessariamente amara,non ci sono mezze vie, il tempo vi è nemico e voi tutti l'avete aiutato nel peggiore dei modi,l'indifferenza.
Ho visto una tale ipocrisia,un malsano egoismo,un indicibile invidia,una diabolica ragione in questa valle.
Vi è una innaturale propensione a combattere con fede integerrima tutto quanto sia esogeno.Il calcificio è la naturale conseguenza delle vostre azioni,ma non ne volete tenere conto, è colpa di qualcuno esterno che vuol depauperare la vostra bella valle.quando siete voi ad averla odiata per primi,permettendo il solo pensiero di poter un giorno progettare un calcificio.Quel giorno è qui oggi tra voi e lo rigettate al mittente come candidi angeli.
potrei andare avanti ancora e ancora scadendo in demagogia e retorica. Tanto è uguale. non comprendete, giudicate.
questo,purtroppo non è rivolto a voi,ma più propriamente ai vostri pronipoti e propronipoti,quando si ricorderanno che voi,i nonni,eravate dei semplici montanari e contadini d una valle dove non c'e' nulla.
Caro MadMax, m'inchino davanti a questo messaggio che condivido al 100%. Non ho altre parole perchè non sono alla tua altezza di esprimermi. Ti dico solo BRAVISSIMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaForse un po' troppo dura come analisi caro Mad ma purtroppo condivisibile nella parte finale. L' emigrazione era dovuta perche' non c' era poco niente non solo in questa valle ma in tutto il ns bel paese. Hai ragione pienamente quando dici, ed e' da troppo tempo che lo ribadisco, che abbiamo quello che abbiamo seminato negli anni passati. Tutto basato su una politica circoscritta sul momento, senza nessun sguardo sul futuro, e gli ultimi anni ne sono la prova piu' lampante. Ma di una cosa sono sicuro nessuno ODIA questa ns valle, il posto dove e' nato, piu' facilmente odiamo il sistema, il modo come e' stata gestita in tutti questi anni. Come e' stata maltrattata, svenduta, violentata, abusata, sfruttata solo per gli interessi di pochi a discapito di tutti. Su una politica basata solo sugli interessi personali.
RispondiEliminaMio Caro Bau,non cadere negli errori di traslitterazione che hanno fatto diversi,devi traslare il senso.
EliminaTi accorgi,così,che odio (ostilità/disgusto/antipatia) è mancanza di passione,predilezione,amore,desiderio,attrazione,propensione.
chiaro! no?
buon WE
Nei tempi scorsi c'era poco coinvolgimento del popolino nella politica. Ora molto di più, ma i buoi se ne sono andati da un pezzo. La stalla la si può lasciare aperta. E provare a seminare di nuovo invece che stare a rimpiangere il raccolto perduto?
RispondiElimina