Che squallore ragazzi. L'unico argomento che accende gli animi sembra essere la rivalità fra le frazioni. Su argomenti di un qualche spessore commentano in pochi e sempre i soliti, ma basta che qualcuno accenda la miccia ed ecco che emergono le ataviche scorie. Quando ero piccolo ascoltavo le discussioni infinite dei vecchi (e anche dei meno vecchi) fuori dall'Appalto. Erano questioni anche molto accese, su quali argomenti? I LOTI, LE LEGNE, I CONFINI. Erano cose ormai morte, nessuno traeva ormai più profitto o utilità da quelle robe là, ma bastava che uno le tirasse in ballo che volavano gli stracci e le bestemmie. Nel mio piccolo, già allora, mi chiedevo il perché di queste cose. A distanza di quasi 50 anni non mi sono ancora dato una risposta.
RIPORTO DAL 13 SOPRA I 50. Da qualche tempo mi ero illuso che qualcosa stesse cambiando, ma leggendo questo brontolo 13 devo amaramente ammettere che gran di grosso mi son sbagliato. La verità starà come sempre sicuramente nel mezzo, ma percepisco, nell'esporre lamentele, ancora tanta tanta acredine che pensavo e speravo in via d'estinzione. Fra separate e servizi mal dislocati, proloco che s'ignorano e quant'altro vorrete sbizzarrirvi ad aggiungere, temo che ne avremo ancora per qualche secolo. Personalmente non mi sono mai sentito superiore a quelli delle frazioni, nè li ho mai considerati servi e penso come me chissà quanti altri. Poi se le varie amministrazioni che si son succedute nel tempo han fatto delle scelte discutibili, parliamone e vediamo se per il futuro si possono fare delle scelte diverse in nome del cambiamento. Ha ben ragione Lino baise che scrive che siamo una miniatura del parlamento italiano. Si persiste ad avere riguardi e tutela solo per il proprio orto. Se andremo avanti così faremo come i gamberi. Spiace tutto questo, ma forse abbiamo solo quello che ci meritiamo.
Sono partito da Valdastico nel 1980. L’aria era piuttosto pesante nel Paese: liti tra contrade, o tra le contrade ed il capoluogo, oppure tra il Comune e le Amm. Separate. Il piano di San Pietro era evidente: accentrare nel capoluogo tutti i servizî e, se possibile, le stesse contrade. All’inizio, nel nuovo Comune, mi sembrava tutto bello; come era diverso da Valdastico!!! Il Comune si comportava democraticamente, in Municipio trovavi impiegati efficienti, pronti a servirti, sorridenti, il Segretario addirittura staccava le marche da bollo da vecchie pratiche al fine di evitarti di rivolgerti al tabaccaio e perdere dell’inutile tempo. Le persone, fuori dal Municipio erano solidali, fraterne e simpatiche; accoglievano i nuovi arrivati senza remore, assicurando loro conforto e gli stessi diritti. Insomma era il Paese del Bengodi. Ero giovane e pieno di entusiasmo, allora, non volevo ascoltare quanto mi diceva mia mamma: “Atento fiolo, da novelo, tuto le belo, tuto el mondo le paese” A distanza di pochi anni ho dovuto ricredermi, ero capitato male, il nuovo Comune era peggiore del vecchio, le stesse beghe, le stesse recriminazioni, lo stesso clima pesante, perlopiù le pro-loco si inviano a vicenda gli ispettori USL. Poi, ho scoperto che anche altrove vige la stessa situazione, a Cogollo, come ad Arsiero, a Caltrano, piuttosto che a Tonezza, ecc… . Con un’unica distinzione: più il Comune era piccolo e più gli screzi si acuivano. La decadenza di un Comune non dipende dai vari campanilismi, bensì da altre cause, come la crisi dell’economia, della famiglia e l’egoismo. Forse il campanilismo è addirittura una sana forma di vitalità genuina.
Da confinante Casottan devo dire che il 13esimo brontolamento è stato effettivamente "agghiacciante"... il 14esimo però è iniziato col buon e bravo Gianni e proseguito sullo stesso binario. Che sia un segno che non è tutto perduto?? Come diceva un illustre matematico contemporaneo: (mi.... :-))) Se io guardo verso il basso prima incontro il 14, ma poi arriva il 13. Ma se io guardo verso l'alto allora arriva prima il 13 e dopo il 14... Buona domenica.
Arrivano, arrivano. forse entro domani o dopodomani. Ti faccio presente però, caro anonimo (perchè se ti chiami detrito VOGLIO conoscerti :-)) che siccome sto prendendo la cosa molto seriamente, e ci metto la faccia, che devo e voglio ascoltare le diverse posizioni, confrontarmi con altri e dare tempi agli altri per rispondermi, non è così facile.
Io ho una visione "alta" della parola trasparenza, molti, quasi tutti specialmente in politica la usano in maniera a dir poco impropria, per cui, chiedete anche come anonimi a me di essere informati, ma predentetela da coloro che vi amministrano (ma in questo caso chiedetela con nome e cognome). Del calcificio però è meglio parlarne da altre parti, qui invece ti invito a rispondermi eventualmente sulla mia riflessione, possibilmente non tirandomi detriti.
DA BRONTOLO 13 Moribonda ed asfittica, la fine è prossima, non vale la pena prendersela. Destinati a prenderlo, come dimostra il "vento di gioventù" dei nuovi amministratori! Qua si gode a pien gargato del male altrui, che sia di una contrà vicina, o dall'altra parte della strada, dall'altra parte dell'Astico... E quelli che vengono a SP da altre contrà mestano ancor più la m... che hanno mestato vita natural durante a casa loro! Convinciamoci: i migliori sono andati via, hanno avuto un po' di coraggio, non torneranno.
È sempre la qualità degli uomini a fare la differenza. Non si tratta solo di mancanza di coraggio, sapete, ma soprattutto di paura che qualcuno, facendo meglio di te, palesi la tua inconsistenza. Se poi sulla inconsistenza e sulla divisione hai costruito la tua piccola fettina di potere e di considerazione locale, allora farai di tutto per denigrare, dividere, impedire, diffamare. L’importante è far finta di agevolare ogni potenziale novità, blandire ogni occasione, identificare i cai più lunghi della visela, ma solo per poterli bruscare meglio. Se poi si riesce a trovare qualcuno a cui affibbiare tutte le colpe, con inconcludente e pervicace reciprocità (SP con PD e viceversa), allora si fa insieme tombola e tombolino.
I problemi che affliggono questi tipi di Comuni credo che piu' o meno si asomogliano, ma nel ns sono accentuati piu' degli altri. Guardiamo per un momento i due comuni al di sopra di noi e ad esempio Pedemonte. Queste rivalita' fra frazioni sono inesistenti, non interessa se sei dai Scalzeri o dai Longhi o dai Ciechi o Carotte perche' sei da Pedemonte e basta. Loro a differenza di noi si sentono una COMUNITA' nel vero senso della parola. Lo dimostrano l'unione nelle varie manifestazioni. I giovani non fuggono anzi si fanno a gara per restare, perche sentono, a diferenza dei ns, attaccamento alla loro terra, si sentono una grande famiglia. Le ragazze riescono a sposarsi qui anche con giovani da via e che ne sono felici di restare anche se il proprio lavoro e' nella pianura, e come dato basta guardare le nascite, numeri che da noi dobbiamo andare indietro di vari anni. Vogliamo continuare cosi' mah.........
Questo grande sforzo intellettivo lo deve fare esclusivamente San Pietro, ma temo non ne saranno capaci visto che hanno avuto a disposizione più di settant'anni per farlo.
bravo figlio a perdere, hai pienamente ragione. dobbiamo imparare da quelli di Pedemonte loro sono uniti e riescono ad andare avanti con quello che hanno. vedo che l'area industriale si sta espandendo, il numero degli abitanti è pressochè invariato da decenni e il comune non ha grossi problemi di bilancio. noi siamo sempre meno, le attività sono tutte chiuse e perdiamo ogni anno 20 o 30 persone. Purtroppo stiamo diventando un paese fantasma
E' la verità, da tanto tempo hanno rotto un bel giocattolo ed ora cercheranno, ma non riusciranno più a trovare i pezzi per riaggiustarlo. E' stato veramente un peccato aver buttato all'aria un'occasione così preziosa.
Leggo sì e no una volta la settimana l’angolo di Brontolo… non c’è verso, talora non mi riesce davvero di ritagliare il tempo da dedicare all’elaboratore (e scusate se lo chiamo così invece di computer); forse, penserà qualcuno, se le interessasse davvero il tempo lo troverebbe, ma visto che sono impegnata in vari “fronti” devo necessariamente darmi delle priorità; in ogni caso ho aperto il n.14 e, letti i commenti, sono andata a guardare il precedente. Han ragione in molti, e molti commenti sono appropriati; è terra di dissapori e rivalità antiche e nuove quella mia valle, eppure, se ne avessi la possibilità, io tornerei ad abitarci oggi stesso; le mie radici sono ben salde nella mia contrada, Valpegara, e per me quello è il luogo del cuore. Le fiere rivalità c’erano pure quand’ero bimba e rimanevo là, dai nonni, ma chissà perché l’immagine di nonno Fortunato che, seduto sulla panchina di pietra accanto all’uscio di casa, pressa il trinciato nella sua adorata pipa per la fumatina serale, e lo fa canticchiando, riconcilia tutto; e poco importa se nonna Maria (tra l’altro originaria di Rotzo) era arrabbiata per qualsivoglia motivo: lui se ne stava a canticchiare fino a che anche lei cedeva e sorrideva; lui era soddisfatto così, non chiedeva di più... il suo amore quieto, così come il suo tabarro, mi avvolgono ancora; ed allora mi chiedo: ma quanta fatica ci costa guardare gli altri cercandone sempre il negativo? Perché anche il fare questo qualcosa di certo costa, è faticoso! Non sarebbe più liberante, più umano alla fin fine, cercare di vedere, e magari trovare, il buono? Ho poi la sensazione che i termini giustizia e diritto siano divenuti sinonimi: per me questo è giusto, quindi diventa mio diritto chiederlo. Ma nessuna relazione, intesa ovviamente come rapporto tra persone, funziona così; sui doveri, invece, si sorvola molto, quasi la parola “dovere” fosse divenuta sinonimo di peso da scrollare dalle spalle il più rapidamente possibile, e magari pure con un’insana furbizia che spesso accompagna il nostro agire. Ognuno di noi è speciale, unico, irripetibile, e di questo è bene averne consapevolezza... lo sono io, così come uno di Pedescala, di Forni, di S.Pietro e delle varie altre contrade che costellano la nostra valle. Forse non sarebbe male rispolverassimo le “vecchie” opere di misericordia (materiale e spirituale) che un tempo ci insegnavano a catechismo (già vi vedo e vi sento: eccola quella che parla sempre di religione! Ma con il rispetto che comunque ho per ognuno e per tutti, io - ma ripeto io - trovo un tantino pericoloso, per il vivere civile, farlo appunto come se nostro Signore non ci fosse, o meglio, fosse un qualcosa che magari sì, esiste, ma che è meglio se ne stia dov’è senza immischiarsi con la nostra vita… è che lui si è immischiato, e come!). In ogni caso l’espressione dei propri pareri, dei propri punti di vista, è sempre cosa buona, che arricchisce, stimola e persino allieta, purchè ciò che si esprime venga da un cammino personale, o da personali esperienze, e mai gettato così, a titolo gratuito, per irridere o denigrare; ogni critica dev’essere costruttiva, ogni confronto “civile” nel vero senso del termine. Questo mi piace pensare possa avvenire, questo io sogno che avvenga..., ma attenzione... “sogno” non nel senso di attività notturna ed irrazionale, ma come slancio che porta alla realizzazione di qualcosa che magari pareva addirittura impossibile. Quindi, carissimi amici, il mio augurio è che impariamo tutti a sognare in questo modo.
Se non vado errato, questa ha un fratello consigliere, che vive in valle... Che fa questo per la valle, se la prenda anche con lui... ah, già, forse è per questo che assolve tutti... già... dobbiamo vedere positivo, vedrai come cambia, se cambia!
Io credo che non tutto sia perduto basta che tutti facciano un passo indietro e riconoscano le proprie colpe, per poi ricominciare con un' altro spirito e una nuova visione del ns Comune. Poi ci vorrebbe una persona di grande spessore morale, non importa di che frazione sia, che possa unire tutte le varie associazioni in un unico scopo. Unite nell' intento anche se separate, e mi riferisco alle pro loco, agli alpini, alle Separate ecc, Ma sopratutto riesca a far ritornare l' orgoglio di appartenere a questa valle, a questo Comune e non solo alla frazione che si e' nati. Abbiamo poco tempo perche' i giovani provino tutto questo non sprechiamolo, perche senza di loro non abbiamo nessun futuro.
Beato te che ci conti, su questi giovani; nuovi amministratori, ne abbiamo un esempio... aspetta e spera che già l'ora si avvicina! Quando i buoi saranno usciti tutti, ma tutti, allora forse qualcuno si muoverà, ma sarà troppo tardi... soffocati da autostrada e da emissioni calsinàre! ù Qualcuno ci avrà guadagnato evidentemente, qualcuno soltanto; società malata di parassitosi! Rosa dalle invidie valligiane.
Se non hai capito, ma ho i miei dubbi, stavo parlando dei ns figli, tutti. Sono sicuro che un motivo fra i tanti per cui i ns figli se ne vanno e' che ci sono ancora persone del tuo tipo che vede non il vero problema ma le solite storie che sono state scritte in tutte le salse nei commenti qui sopra. Sono sicuro che non figli visto il tuo commento semplice e senza valore
Bravo Baldo hai ragione. Ragazze di fuori che sposano i nostri ragazzi e viceversa e ce gli portano via è perchè una volta conosciuti i Sanpieroti qui non ci vogliono venire/restare. Troppo criticoni, troppa cattiveria e inutile rivalità tra le frazioni/contrà. Una mentalità ancora troppo chiusa eppure di gente che ha girato il mondo ce ne è tanta ma purtroppo a molti ha insegnato niente.
Rispondo a Renate del Brontolo precedente. A Pedescala l'asilo ha funzionato fino al 1990, era sostenuto dall'amministrazione separata che dava un buon aiuto, la maestra veniva assegnata tramite concorsi semestrali. I bambini potevano iniziare già a 2 anni e mezzo. Non erano tanti, ma si andava avanti. Io avevo mio figlio che frequentava e , insieme agli altri genitori siamo stati invitati a una riunione dal sindaco allora in carica. L'asilo di San Pietro, da sempre gestito da suore, doveva per legge diventare STATALE e per avere le 4 maestre si doveva avere un certo numero di iscritti e San Pietro non li aveva... ci proposero di mandare lì i nostri figli, così che, arrivando al numero minimo, si potesse avere un asilo ben gestito. Noi , abituati a portare i nostri figli in paese, ma consapevoli che sarebbero stati bene insieme a tanti bambini, abbiamo chiesto cosa avremmo avuto di meglio chiudendo il nostro asilo. PROMESSE: vi aiuteremo con la spesa del pulmino e ci impegniamo a costruire, quanto prima, una pensilina per potersi riparare dalle intemperie in attesa del pulmino. Abbiamo deciso che era giusto accettare per agevolare tutti, con la speranza che alle frazioni venisse riconosciuto un piccolo disagio e quindi avrebbero avuto un aiuto. Nonostante, spesso io abbia personalmente incitato l'amministrazione a tener fede alle promesse, MAI sono state mantenute. Lo scopo lo avevano raggiunto e questo a loro bastava ..... Non ho mai ricevuto aiuti e mio figlio non si è mai riparato sotto a una pensilina. Sono sempre stata convinta che, visti i numeri, sia giusto riunire, ma prima di far le cose tanto per farle, bisognerebbe dare un servizio che sia migliore di quello che si è lasciato. La stessa cosa è successa con le scuole : giusto mettere tutti insieme, ma con cautela, ragionando, facendo capire e non portando via. Se poi si pensa che quando i bambini di Pedescala hanno iniziato a frequentare a san Pietro, le aule erano troppo piccole e si sono dovuti buttar giù i muri ed entrare nella zona delle medie, si capisce tutto....
Caro bello, cosa ne sai tu di quello che ho fatto io con le amministrazioni passate??? Quello che ho da dire, lo faccio comunque, a prescindere da chi sta sulla caregaire che io sono stata come fai a d e tanto per chiarire, consapevole della malafede di altri??? E' come se fossi complice e ti assicuro che non lo sono! Il mio pui grande difetto è pensare che gli altri siano sinceri come lo sono io..... ma non è sempre così, anzi, succede di rado... ma almeno dimmi chi sei che sono stanca di guardarmi le spalle! Vorrei sapere con chi ho a che fare ,
Avete tutti ragione. Da una vita, gli Amministratori hanno fatto tante di quelle promesse al vento che ormai ne siamo nauseati . Basta boicottarli , portando i nostri figli all’asilo di Arsiero o altrove e così pure per le scuole elementari e medie. Così saranno contenti di ridurre i costi per la manutenzione e altro .
Il fatto è che bisogna poter andare via.... ci sono persone che tuttora portano i loro figli ad Arsiero perchè l'asilo di san pietro non è stato ritenuto soddisfacente...ma questa mamma lo porta al mattino e torna a prenderlo al pomeriggio perchè è a casa... ma non tutti possono farlo.... però tutti hanno diritto a un buon servizio....
A qualcuno sta venendo il coraggio di parlare a voce alta,si sta aprendo il vaso di Pandora e quello che prima era occultato si fa palese e non potrà più essere ignorato. Tutte le angherie subite, le promesse mai mantenute, le supponenze, le ragioni svilite, le prevaricazioni patite, stanno venendo a galla ed il quadro che ne scaturisce è brutto e completamente diverso da quello che si è sempre voluto vedere o far vedere. E' stata una meravigliosa occasione perduta.
Gia' che siamo in tema, nel post di Lucia " le pagelle anni venti " la firma e' del maestro Nicolussi, unico sindaco da Pedescala. Durato pochi mesi dopo l' agguato a Setteca' e pestato a sangue e costretto a dimettersi. Gia' allora i Sampierotti avevano il motto stupido ma da San Piero e non sono cambiati
Questa non la sapevo, è per questo che da allora nessuno si è arrischiato di fare il sindaco se non era di San Pietro, avevano paura di essere randellati. Questa è un'altra perla che si aggiunge alla collana dei pessimi rapporti con San Pietro.
Certe abitudini sono dure a morire. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Certo però , se uno pensa di non fare gli interessi della comunità , io non vorrei neanche essere un Sampierotto.
Finché siamo noi a fare distinzioni es: da sanpieto ,da pedescala ecc ecc,finché l unica cosa che siamo riusciti a fare e puntare il dito contro qualsiasi frazione ,non possiamo sperare di cambiare le cose.A prescindere da dove uno abita ci vorrebbe un po di umiltà ..
E poi ci lamentiamo del governo? E ci lamentiamo dei Casottani? Da ridere! Qualcuno vede una soluzione? Io no, almeno di questo passo. Così non si va da nessuna parte e tanta tristezza mi viene quando osservo che NON sono "i vecchi" che ragionano in un certo modo, da una parte anche scusati, ma le generazioni a seguire. Speriamo in bene.
Ciò significa che un rapporto corretto tra frazioni non è mai esistito e solo per colpa di Sanpietro, sarà dura ricucire uno strappo così profondo. Siamo in quaresima e forse un meditato mea culpa non starebbe male, senza mai dimenticare l'emblematica vicenda di Casotto.
Sono rimasta impressionata sulla vicenda del sindaco di Pedescala, un tale Nicolussi, preso a bastonate e poi dimessosi. Se qualcuno conosce questa storia la potrebbe raccontare con più precisione? Ancora non credo sia vera.
Per Lucia del 9 marzo. Se hanno agito così han sbagliato e l'indignazione è legittima, però vorrei anche chiedere, ma senza polemica: se Pedescala avesse rifiutato, pensi che causa i numeri non sarebbero spariti ambedue col rischio di andare ad Arsiero?
E' vero sarebbero spariti tutti e due, ma con il senno di poi sarebbe stata la cosa migliore per tutti, sopratutto per i bambini. Sarebbero andati in un vero asilo, e TUTTI avrebbero pagato pulmino e mensa.
Non so cosa avrebbe fatto l'amministrazione di allora, non stento a credere che avrebbero fatto carte false pur di tenere l'asilo e questo è comprensibile: ogni paese lo avrebbe fatto! Cosa sarebbe successo?? Cosa sarebbe successo non so dirlo, ma forse per paura un servizio così importante venisse meno, magari avrebbero impiegato più energie per renderlo un vero asilo. La struttura è quella e non si cambia, certo che è un dispiacere che venga sposato perchè, assieme alla farmacia e all'edicola, è l'unico "movimento" di quel tratto di paese... speriamo in una proficua natalità , così che la nuova struttura in progetto, serva a qualcosa...
Che squallore ragazzi. L'unico argomento che accende gli animi sembra essere la rivalità fra le frazioni. Su argomenti di un qualche spessore commentano in pochi e sempre i soliti, ma basta che qualcuno accenda la miccia ed ecco che emergono le ataviche scorie. Quando ero piccolo ascoltavo le discussioni infinite dei vecchi (e anche dei meno vecchi) fuori dall'Appalto. Erano questioni anche molto accese, su quali argomenti? I LOTI, LE LEGNE, I CONFINI. Erano cose ormai morte, nessuno traeva ormai più profitto o utilità da quelle robe là, ma bastava che uno le tirasse in ballo che volavano gli stracci e le bestemmie. Nel mio piccolo, già allora, mi chiedevo il perché di queste cose. A distanza di quasi 50 anni non mi sono ancora dato una risposta.
RispondiEliminaRIPORTO DAL 13 SOPRA I 50.
RispondiEliminaDa qualche tempo mi ero illuso che qualcosa stesse cambiando, ma leggendo questo brontolo 13 devo amaramente ammettere che gran di grosso mi son sbagliato. La verità starà come sempre sicuramente nel mezzo, ma percepisco, nell'esporre lamentele, ancora tanta tanta acredine che pensavo e speravo in via d'estinzione. Fra separate e servizi mal dislocati, proloco che s'ignorano e quant'altro vorrete sbizzarrirvi ad aggiungere, temo che ne avremo ancora per qualche secolo. Personalmente non mi sono mai sentito superiore a quelli delle frazioni, nè li ho mai considerati servi e penso come me chissà quanti altri. Poi se le varie amministrazioni che si son succedute nel tempo han fatto delle scelte discutibili, parliamone e vediamo se per il futuro si possono fare delle scelte diverse in nome del cambiamento. Ha ben ragione Lino baise che scrive che siamo una miniatura del parlamento italiano. Si persiste ad avere riguardi e tutela solo per il proprio orto. Se andremo avanti così faremo come i gamberi. Spiace tutto questo, ma forse abbiamo solo quello che ci meritiamo.
Hai ragione Gianni ..che amarezza e poi vogliono unità...
RispondiEliminaIn pieno accordo con Gianni e l'anonimo delle 18:49
RispondiEliminaSono partito da Valdastico nel 1980.
RispondiEliminaL’aria era piuttosto pesante nel Paese: liti tra contrade, o tra le contrade ed il capoluogo, oppure tra il Comune e le Amm. Separate. Il piano di San Pietro era evidente: accentrare nel capoluogo tutti i servizî e, se possibile, le stesse contrade.
All’inizio, nel nuovo Comune, mi sembrava tutto bello; come era diverso da Valdastico!!!
Il Comune si comportava democraticamente, in Municipio trovavi impiegati efficienti, pronti a servirti, sorridenti, il Segretario addirittura staccava le marche da bollo da vecchie pratiche al fine di evitarti di rivolgerti al tabaccaio e perdere dell’inutile tempo. Le persone, fuori dal Municipio erano solidali, fraterne e simpatiche; accoglievano i nuovi arrivati senza remore, assicurando loro conforto e gli stessi diritti. Insomma era il Paese del Bengodi.
Ero giovane e pieno di entusiasmo, allora, non volevo ascoltare quanto mi diceva mia mamma: “Atento fiolo, da novelo, tuto le belo, tuto el mondo le paese”
A distanza di pochi anni ho dovuto ricredermi, ero capitato male, il nuovo Comune era peggiore del vecchio, le stesse beghe, le stesse recriminazioni, lo stesso clima pesante, perlopiù le pro-loco si inviano a vicenda gli ispettori USL.
Poi, ho scoperto che anche altrove vige la stessa situazione, a Cogollo, come ad Arsiero, a Caltrano, piuttosto che a Tonezza, ecc… . Con un’unica distinzione: più il Comune era piccolo e più gli screzi si acuivano.
La decadenza di un Comune non dipende dai vari campanilismi, bensì da altre cause, come la crisi dell’economia, della famiglia e l’egoismo.
Forse il campanilismo è addirittura una sana forma di vitalità genuina.
Infatti. Si sparerebbero in testa quelli di Pedescala, se non avessero da sfogarsi sulla "capitale"!
EliminaMa andate al diavolo!
Da confinante Casottan devo dire che il 13esimo brontolamento è stato effettivamente "agghiacciante"...
RispondiEliminail 14esimo però è iniziato col buon e bravo Gianni e proseguito sullo stesso binario.
Che sia un segno che non è tutto perduto??
Come diceva un illustre matematico contemporaneo: (mi.... :-)))
Se io guardo verso il basso prima incontro il 14, ma poi arriva il 13.
Ma se io guardo verso l'alto allora arriva prima il 13 e dopo il 14...
Buona domenica.
Gioska non dovevi darci notizie sul calcificio. su dai
RispondiEliminaArrivano, arrivano. forse entro domani o dopodomani.
RispondiEliminaTi faccio presente però, caro anonimo (perchè se ti chiami detrito VOGLIO conoscerti :-))
che siccome sto prendendo la cosa molto seriamente, e ci metto la faccia, che devo e voglio ascoltare le diverse posizioni, confrontarmi con altri e dare tempi agli altri per rispondermi, non è così facile.
Io ho una visione "alta" della parola trasparenza, molti, quasi tutti specialmente in politica la usano in maniera a dir poco impropria, per cui, chiedete anche come anonimi a me di essere informati, ma predentetela da coloro che vi amministrano (ma in questo caso chiedetela con nome e cognome).
Del calcificio però è meglio parlarne da altre parti, qui invece ti invito a rispondermi eventualmente sulla mia riflessione, possibilmente non tirandomi detriti.
DA BRONTOLO 13
RispondiEliminaMoribonda ed asfittica, la fine è prossima, non vale la pena prendersela.
Destinati a prenderlo, come dimostra il "vento di gioventù" dei nuovi amministratori!
Qua si gode a pien gargato del male altrui, che sia di una contrà vicina, o dall'altra
parte della strada, dall'altra parte dell'Astico...
E quelli che vengono a SP da altre contrà mestano ancor più la m... che hanno mestato
vita natural durante a casa loro!
Convinciamoci: i migliori sono andati via, hanno avuto un po' di coraggio, non torneranno.
Il coraggio non e' nell' andare via ma nel restare caro mio
EliminaÈ sempre la qualità degli uomini a fare la differenza. Non si tratta solo di mancanza di coraggio, sapete, ma soprattutto di paura che qualcuno, facendo meglio di te, palesi la tua inconsistenza. Se poi sulla inconsistenza e sulla divisione hai costruito la tua piccola fettina di potere e di considerazione locale, allora farai di tutto per denigrare, dividere, impedire, diffamare. L’importante è far finta di agevolare ogni potenziale novità, blandire ogni occasione, identificare i cai più lunghi della visela, ma solo per poterli bruscare meglio. Se poi si riesce a trovare qualcuno a cui affibbiare tutte le colpe, con inconcludente e pervicace reciprocità (SP con PD e viceversa), allora si fa insieme tombola e tombolino.
RispondiEliminaCari Gusto, Rinaldo Gioska non tarpatevi le ali da soli
RispondiEliminaAbbi fede caro Anony , la fretta è cattiva consigliera.
EliminaI problemi che affliggono questi tipi di Comuni credo che piu' o meno si asomogliano, ma nel ns sono accentuati piu' degli altri. Guardiamo per un momento i due comuni al di sopra di noi e ad esempio Pedemonte. Queste rivalita' fra frazioni sono inesistenti, non interessa se sei dai Scalzeri o dai Longhi o dai Ciechi o Carotte perche' sei da Pedemonte e basta. Loro a differenza di noi si sentono una COMUNITA' nel vero senso della parola. Lo dimostrano l'unione nelle varie manifestazioni. I giovani non fuggono anzi si fanno a gara per restare, perche sentono, a diferenza dei ns, attaccamento alla loro terra, si sentono una grande famiglia. Le ragazze riescono a sposarsi qui anche con giovani da via e che ne sono felici di restare anche se il proprio lavoro e' nella pianura, e come dato basta guardare le nascite, numeri che da noi dobbiamo andare indietro di vari anni. Vogliamo continuare cosi' mah.........
RispondiEliminaLa tua considerazione è un dato di fatto. Purtroppo x cambiare certe mentalità , ci vogliono varie generazioni, oppure un grande sforzo intellettivo.
EliminaQuesto grande sforzo intellettivo lo deve fare esclusivamente San Pietro, ma temo non ne saranno capaci visto che hanno avuto a disposizione più di settant'anni per farlo.
Eliminabravo figlio a perdere, hai pienamente ragione. dobbiamo imparare da quelli di Pedemonte loro sono uniti e riescono ad andare avanti con quello che hanno. vedo che l'area industriale si sta espandendo, il numero degli abitanti è pressochè invariato da decenni e il comune non ha grossi problemi di bilancio. noi siamo sempre meno, le attività sono tutte chiuse e perdiamo ogni anno 20 o 30 persone. Purtroppo stiamo diventando un paese fantasma
EliminaE' la verità, da tanto tempo hanno rotto un bel giocattolo ed ora cercheranno, ma non riusciranno più a trovare i pezzi per riaggiustarlo.
RispondiEliminaE' stato veramente un peccato aver buttato all'aria un'occasione così preziosa.
Leggo sì e no una volta la settimana l’angolo di Brontolo… non c’è verso, talora non mi riesce davvero di ritagliare il tempo da dedicare all’elaboratore (e scusate se lo chiamo così invece di computer); forse, penserà qualcuno, se le interessasse davvero il tempo lo troverebbe, ma visto che sono impegnata in vari “fronti” devo necessariamente darmi delle priorità; in ogni caso ho aperto il n.14 e, letti i commenti, sono andata a guardare il precedente. Han ragione in molti, e molti commenti sono appropriati; è terra di dissapori e rivalità antiche e nuove quella mia valle, eppure, se ne avessi la possibilità, io tornerei ad abitarci oggi stesso; le mie radici sono ben salde nella mia contrada, Valpegara, e per me quello è il luogo del cuore. Le fiere rivalità c’erano pure quand’ero bimba e rimanevo là, dai nonni, ma chissà perché l’immagine di nonno Fortunato che, seduto sulla panchina di pietra accanto all’uscio di casa, pressa il trinciato nella sua adorata pipa per la fumatina serale, e lo fa canticchiando, riconcilia tutto; e poco importa se nonna Maria (tra l’altro originaria di Rotzo) era arrabbiata per qualsivoglia motivo: lui se ne stava a canticchiare fino a che anche lei cedeva e sorrideva; lui era soddisfatto così, non chiedeva di più... il suo amore quieto, così come il suo tabarro, mi avvolgono ancora; ed allora mi chiedo: ma quanta fatica ci costa guardare gli altri cercandone sempre il negativo? Perché anche il fare questo qualcosa di certo costa, è faticoso! Non sarebbe più liberante, più umano alla fin fine, cercare di vedere, e magari trovare, il buono? Ho poi la sensazione che i termini giustizia e diritto siano divenuti sinonimi: per me questo è giusto, quindi diventa mio diritto chiederlo. Ma nessuna relazione, intesa ovviamente come rapporto tra persone, funziona così; sui doveri, invece, si sorvola molto, quasi la parola “dovere” fosse divenuta sinonimo di peso da scrollare dalle spalle il più rapidamente possibile, e magari pure con un’insana furbizia che spesso accompagna il nostro agire. Ognuno di noi è speciale, unico, irripetibile, e di questo è bene averne consapevolezza... lo sono io, così come uno di Pedescala, di Forni, di S.Pietro e delle varie altre contrade che costellano la nostra valle. Forse non sarebbe male rispolverassimo le “vecchie” opere di misericordia (materiale e spirituale) che un tempo ci insegnavano a catechismo (già vi vedo e vi sento: eccola quella che parla sempre di religione! Ma con il rispetto che comunque ho per ognuno e per tutti, io - ma ripeto io - trovo un tantino pericoloso, per il vivere civile, farlo appunto come se nostro Signore non ci fosse, o meglio, fosse un qualcosa che magari sì, esiste, ma che è meglio se ne stia dov’è senza immischiarsi con la nostra vita… è che lui si è immischiato, e come!). In ogni caso l’espressione dei propri pareri, dei propri punti di vista, è sempre cosa buona, che arricchisce, stimola e persino allieta, purchè ciò che si esprime venga da un cammino personale, o da personali esperienze, e mai gettato così, a titolo gratuito, per irridere o denigrare; ogni critica dev’essere costruttiva, ogni confronto “civile” nel vero senso del termine. Questo mi piace pensare possa avvenire, questo io sogno che avvenga..., ma attenzione... “sogno” non nel senso di attività notturna ed irrazionale, ma come slancio che porta alla realizzazione di qualcosa che magari pareva addirittura impossibile. Quindi, carissimi amici, il mio augurio è che impariamo tutti a sognare in questo modo.
RispondiEliminaSe non vado errato, questa ha un fratello consigliere, che vive in valle... Che fa questo per la valle, se la prenda anche con lui... ah, già, forse è per questo che assolve tutti... già... dobbiamo vedere positivo, vedrai come cambia, se cambia!
EliminaIo credo che non tutto sia perduto basta che tutti facciano un passo indietro e riconoscano le proprie colpe, per poi ricominciare con un' altro spirito e una nuova visione del ns Comune. Poi ci vorrebbe una persona di grande spessore morale, non importa di che frazione sia, che possa unire tutte le varie associazioni in un unico scopo. Unite nell' intento anche se separate, e mi riferisco alle pro loco, agli alpini, alle Separate ecc, Ma sopratutto riesca a far ritornare l' orgoglio di appartenere a questa valle, a questo Comune e non solo alla frazione che si e' nati. Abbiamo poco tempo perche' i giovani provino tutto questo non sprechiamolo, perche senza di loro non abbiamo nessun futuro.
RispondiEliminaBeato te che ci conti, su questi giovani; nuovi amministratori, ne abbiamo un esempio... aspetta e spera che già l'ora si avvicina! Quando i buoi saranno usciti tutti, ma tutti, allora forse qualcuno si muoverà, ma sarà troppo tardi... soffocati da autostrada e da emissioni calsinàre! ù
EliminaQualcuno ci avrà guadagnato evidentemente, qualcuno soltanto; società malata di parassitosi!
Rosa dalle invidie valligiane.
Se non hai capito, ma ho i miei dubbi, stavo parlando dei ns figli, tutti. Sono sicuro che un motivo fra i tanti per cui i ns figli se ne vanno e' che ci sono ancora persone del tuo tipo che vede non il vero problema ma le solite storie che sono state scritte in tutte le salse nei commenti qui sopra. Sono sicuro che non figli visto il tuo commento semplice e senza valore
EliminaBravo Baldo hai ragione. Ragazze di fuori che sposano i nostri ragazzi e viceversa e ce gli portano via è perchè una volta conosciuti i Sanpieroti qui non ci vogliono venire/restare. Troppo criticoni, troppa cattiveria e inutile rivalità tra le frazioni/contrà. Una mentalità ancora troppo chiusa eppure di gente che ha girato il mondo ce ne è tanta ma purtroppo a molti ha insegnato niente.
EliminaEd io cosa ho detto???
EliminaRispondo a Renate del Brontolo precedente.
RispondiEliminaA Pedescala l'asilo ha funzionato fino al 1990, era sostenuto dall'amministrazione separata che dava un buon aiuto, la maestra veniva assegnata tramite concorsi semestrali. I bambini potevano iniziare già a 2 anni e mezzo. Non erano tanti, ma si andava avanti. Io avevo mio figlio che frequentava e , insieme agli altri genitori siamo stati invitati a una riunione dal sindaco allora in carica. L'asilo di San Pietro, da sempre gestito da suore, doveva per legge diventare STATALE e per avere le 4 maestre si doveva avere un certo numero di iscritti e San Pietro non li aveva... ci proposero di mandare lì i nostri figli, così che, arrivando al numero minimo, si potesse avere un asilo ben gestito. Noi , abituati a portare i nostri figli in paese, ma consapevoli che sarebbero stati bene insieme a tanti bambini, abbiamo chiesto cosa avremmo avuto di meglio chiudendo il nostro asilo. PROMESSE: vi aiuteremo con la spesa del pulmino e ci impegniamo a costruire, quanto prima, una pensilina per potersi riparare dalle intemperie in attesa del pulmino. Abbiamo deciso che era giusto accettare per agevolare tutti, con la speranza che alle frazioni venisse riconosciuto un piccolo disagio e quindi avrebbero avuto un aiuto. Nonostante, spesso io abbia personalmente incitato l'amministrazione a tener fede alle promesse, MAI sono state mantenute. Lo scopo lo avevano raggiunto e questo a loro bastava ..... Non ho mai ricevuto aiuti e mio figlio non si è mai riparato sotto a una pensilina. Sono sempre stata convinta che, visti i numeri, sia giusto riunire, ma prima di far le cose tanto per farle, bisognerebbe dare un servizio che sia migliore di quello che si è lasciato. La stessa cosa è successa con le scuole : giusto mettere tutti insieme, ma con cautela, ragionando, facendo capire e non portando via. Se poi si pensa che quando i bambini di Pedescala hanno iniziato a frequentare a san Pietro, le aule erano troppo piccole e si sono dovuti buttar giù i muri ed entrare nella zona delle medie, si capisce tutto....
Stavolta tocca darti ragione, perbaccolina!
EliminaLucia predichi bene ma razzoli altrettanto male........hai sempre dato il tuo consenso alle amministrazioni passate consapevole della loro malafede.
EliminaCaro bello, cosa ne sai tu di quello che ho fatto io con le amministrazioni passate??? Quello che ho da dire, lo faccio comunque, a prescindere da chi sta sulla caregaire che io sono stata come fai a d e tanto per chiarire, consapevole della malafede di altri??? E' come se fossi complice e ti assicuro che non lo sono! Il mio pui grande difetto è pensare che gli altri siano sinceri come lo sono io..... ma non è sempre così, anzi, succede di rado... ma almeno dimmi chi sei che sono stanca di guardarmi le spalle! Vorrei sapere con chi ho a che fare ,
EliminaCorreggo " chi sta sulla carega", ho il pc che fa le bizze...come vedete il discorso non fila tanto liscio...
EliminaAvete tutti ragione. Da una vita, gli Amministratori hanno fatto tante di quelle promesse al vento che ormai ne siamo nauseati . Basta boicottarli , portando i nostri figli all’asilo di Arsiero o altrove e così pure per le scuole elementari e medie. Così saranno contenti di ridurre i costi per la manutenzione e altro .
RispondiEliminaAnche tu hai ragione!!!
EliminaIl fatto è che bisogna poter andare via.... ci sono persone che tuttora portano i loro figli ad Arsiero perchè l'asilo di san pietro non è stato ritenuto soddisfacente...ma questa mamma lo porta al mattino e torna a prenderlo al pomeriggio perchè è a casa... ma non tutti possono farlo.... però tutti hanno diritto a un buon servizio....
EliminaSe si va a visitare l'asilo di S. Pietro e poi quello di Arsiero ci si accorge della differenza tra Inferno e Paradiso.
EliminaA qualcuno sta venendo il coraggio di parlare a voce alta,si sta aprendo il vaso di Pandora e quello che prima era occultato si fa palese e non potrà più essere ignorato.
RispondiEliminaTutte le angherie subite, le promesse mai mantenute, le supponenze, le ragioni svilite, le prevaricazioni patite, stanno venendo a galla ed il quadro che ne scaturisce è brutto e completamente diverso da quello che si è sempre voluto vedere o far vedere.
E' stata una meravigliosa occasione perduta.
Dobbiamo ascoltare Baldo, dimenticare per ricominciare
RispondiEliminaGia' che siamo in tema, nel post di Lucia " le pagelle anni venti " la firma e' del maestro Nicolussi, unico sindaco da Pedescala. Durato pochi mesi dopo l' agguato a Setteca' e pestato a sangue e costretto a dimettersi. Gia' allora i Sampierotti avevano il motto stupido ma da San Piero e non sono cambiati
RispondiEliminaQuesta non la sapevo, è per questo che da allora nessuno si è arrischiato di fare il sindaco se non era di San Pietro, avevano paura di essere randellati.
EliminaQuesta è un'altra perla che si aggiunge alla collana dei pessimi rapporti con San Pietro.
Eh, sì che son cambiati, stavolta non mi dirai che questo è da Sanpiero???
RispondiEliminaSperiamo siano cambiati altrimenti questo nuovo sindaco rischia di essere malmenato.
RispondiEliminaCerte abitudini sono dure a morire. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Certo però , se uno pensa di non fare gli interessi della comunità , io non vorrei neanche essere un Sampierotto.
RispondiEliminaFinché siamo noi a fare distinzioni es: da sanpieto ,da pedescala ecc ecc,finché l unica cosa che siamo riusciti a fare e puntare il dito contro qualsiasi frazione ,non possiamo sperare di cambiare le cose.A prescindere da dove uno abita ci vorrebbe un po di umiltà ..
RispondiEliminaE poi ci lamentiamo del governo? E ci lamentiamo dei Casottani? Da ridere!
RispondiEliminaQualcuno vede una soluzione? Io no, almeno di questo passo. Così non si va da nessuna parte e tanta tristezza mi viene quando osservo che NON sono "i vecchi" che ragionano in un certo modo, da una parte anche scusati, ma le generazioni a seguire. Speriamo in bene.
condivido il tuo pensiero
EliminaCiò significa che un rapporto corretto tra frazioni non è mai esistito e solo per colpa di Sanpietro, sarà dura ricucire uno strappo così profondo.
RispondiEliminaSiamo in quaresima e forse un meditato mea culpa non starebbe male, senza mai dimenticare l'emblematica
vicenda di Casotto.
Sono rimasta impressionata sulla vicenda del sindaco di Pedescala, un tale Nicolussi, preso a bastonate e poi dimessosi.
RispondiEliminaSe qualcuno conosce questa storia la potrebbe raccontare con più precisione?
Ancora non credo sia vera.
Per Lucia del 9 marzo. Se hanno agito così han sbagliato e l'indignazione è legittima, però vorrei anche chiedere, ma senza polemica: se Pedescala avesse rifiutato, pensi che causa i numeri non sarebbero spariti ambedue col rischio di andare ad Arsiero?
RispondiEliminaE' vero sarebbero spariti tutti e due, ma con il senno di poi sarebbe stata la cosa migliore per tutti, sopratutto per i bambini. Sarebbero andati in un vero asilo, e TUTTI avrebbero pagato pulmino e mensa.
EliminaNon so cosa avrebbe fatto l'amministrazione di allora, non stento a credere che avrebbero fatto carte false pur di tenere l'asilo e questo è comprensibile: ogni paese lo avrebbe fatto! Cosa sarebbe successo?? Cosa sarebbe successo non so dirlo, ma forse per paura un servizio così importante venisse meno, magari avrebbero impiegato più energie per renderlo un vero asilo. La struttura è quella e non si cambia, certo che è un dispiacere che venga sposato perchè, assieme alla farmacia e all'edicola, è l'unico "movimento" di quel tratto di paese... speriamo in una proficua natalità , così che la nuova struttura in progetto, serva a qualcosa...
EliminaPurtroppo e' vera. E'facile a dire ricominciamo per chi non ha mai subito soprusi e angherie di ogni genere per non parlare delle Separate
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