venerdì 13 marzo 2015

Contra' BELLASIO


Bellasio fa un po' storia a sé nella dinamica delle nostre contrade. 
È situata in capo al Pralongo (a dx nella foto sopra) un ampio e dolce declivio formato dal conoide della Val di Rigoloso che si propende verso l'Astico e consta di un appezzamento di terra con buona esposizione e grande estensione (ben 12 campi; 46.351 mq) delimitato da confini naturali.

È servito dall'acqua della valle, che in passato azionava anche un mulino.
Questo feudo naturale (manso) era in antico proprietà dei Cerato di Forni e dato in affitto a famiglie di Rotzo; fino al 1586, quando la livellaria famiglia dei Dal Pozzo affrancò finalmente il fondo.

Non stupisce quindi trovare anche nella prima metà dell'ottocento famiglie di chiara origine da Rotzo/Castelletto fra i proprietari delle abitazioni della contra':

  • Mappale n. 1126, casa colonica: Dal Pra' Matteo, Pietro e sacerdote Domenico, fratelli, del fu Nicolò.
  • Mappale n. 1127, casa colonica: Costa Antonio, Giovanni e Giacoma vedova Slaviero,  fu Stefano;
  • Mappale n. 4939, casa colonica: Dal Pozzo Domenico, Francesco e sac. Matteo fratelli,  fu Giovanni.
  • Mappale n. 4931 + 4932, casa colonica con stalla e fienile: Dal Pozzo Giovanni Matteo fu Pietro Antonio, detto Prünner.
Queste famiglie risultano pure proprietarie di tutti i fondi confinanti, con prevalenza dei Dal Pozzo, abitanti le case più antiche. 

Sul versante orografico destro della valle, poco sopra l'attuale acquedotto, esisteva un mulino ad acqua, troviamo infatti:
  • Mappale n. 1728  mulino da grano ad acqua di proprietà di Lorenzi Antonio fu Francesco, detto Marcantogno (come pure i fondi adiacenti).
I Dal Pozzo Prünner (il soprannome non è altro che l'equivalente cimbro del cognome) di Castelletto, sono la schiatta d'origine dell'abate Agostino dal Pozzo, benemerito storico delle nostra terra. All'inizio del secolo scorso, gli ultimi Dal Pozzo, del ramo Crosato, lasciarono Bellasio e si trasferirono "alle Basse", analogamente ad altre famiglie abbienti del paese (loro a Lovertino, frazione di Albettone). Rimase però il soprannome Crosato, che si trasferì alla famiglia Pesavento con cui s'erano recentemente imparentati. I Pesavento infatti s'insediarono in paese verso il 1840, provenienti da Asiago, dedicandosi al commercio di legname. Proprio in quest'epoca troviamo infatti accasato in paese il loro capostipite, tal Giovanni fu Valentino.

Oggi la contra' è abitata esclusivamente da tre famiglie di questo cognome. Qui risiede anche Carlo Pesavento, meglio noto come il Maestro Carlo, che esercitò in paese l'intera sua carriera di insegnate elementare, ricoprendo vari incarichi nella comunità fra i quali quello di sindaco nel 1953-54.


In un documento del 1584 le abitazioni di Bellasio erano così censite: ...una domo et tegete superius edificatta, murata et coperta partium a paleis et partium a scindullis, posito in pertinentijs Rocij, in Contrata vocata plebeo sermone Bel'asio... (casa in muratura con soprastante fienile, coperta parte in paglia e parte in scandole, situata nelle pertinenze di Rotzo, in contrada chiamata nella parlata locale Bel'asio).

Ma che legami aveva Bellasio con Rotzo, dato che la località sembra piuttosto remota e isolata come posizione, rispetto all'allora capoluogo comunale? 
Ora forse, ma non in passato. 

La mappa a fianco mostra chiaramente come la strada principale per Rotzo e l'Altopiano non passasse in alto per Costa, ponte di Pissavacca-Rio Seco, come ora (completata solo nel 1876), ma scendesse appunto a Bellasio per poi congiungersi, all'altezza dei Rìghele alla strada che saliva a San Pietro da Pedescala. 


Del mulino di Bellasio si racconta che i suoi ruderi fossero visibili fino a che si fecero i lavori di regimentazione della valle, in seguito al verificarsi di frane  e che fosse stato attivo fino al tardo ottocento. Si ricorda ancora che capitava che  gli uomini della contra' dovessero ingegnarsi per farlo funzionare in caso di magra del Rio Seco, che ha già nel nome il suo destino.  

Una probabile ragione dell'importanza di Bellasio come come zona di transito fra monte e valle potrebbe attribuirsi proprio all'esercizio del mulino; è verosimile che gli abitanti della montagna trovassero più agevole scendere a macinare qui piuttosto che in Val d'Assa. Il sito era anche collegato ai Costa per mezzo di un tracciato che risaliva la spalla degli Alzeri fino ad immettersi in contra' sotto la casa della Vecia Eta. Questo percorso è indicato in mappa come "Strada consortile dei Mughi". (Tale denominazione suona oggi piuttosto strana, dato che qui non siamo certo a quota di mughi; forse il particolare habitat della valle potrebbe aver ospitato eccezionalmente queste piante, oppure l'etimo è di diversa origine).

La Valle di Rigoloso segnava tradizionalmente il confine meridionale della parrocchia di San Pietro e Bellasio ricadeva quindi sotto la giurisdizione di quella di Santa Gertrude di Rotzo, alla quale, con ogni probabilità, pagava le decime. Si ricorda che sorsero diatribe ancora nello scorso secolo fra i parroci di San Pietro e Rotzo circa la giurisdizione su questo territorio. Ecco che allora non stupisce il secolare insediamento di famiglie di Rotzo, prima nella conduzione e poi nella proprietà di questi fondi.


Un po' discosta dall'abitato, scavata nel piede del sovrastante Monte di Rotzo si trova la Cella dell'EremitaSi tratta di un posto isolato e impervio, costituito da un angusto doppio vano ricavato nella roccia, dove si narra alloggiasse un eremita proprio in questa prima metà dell'ottocento. 
Questo religioso apparteneva alla comunità dell'eremo di Meda e si ritiene che con la questua in Valle avesse promosso la costruzione della Cappella della Santa Croce (oggi dedicata agli emigranti), situata sulla strada verso il paese subito dopo il ponte della Val dell'Orco. 
Questa cappella non compare in queste mappe del 1839 e nemmeno in quelle successive del 1855, segno che fu edificata in epoca posteriore.

Una piccola riflessione sul nome: Bellasio.  Esso è di origine molto antica, nelle sue varianti di i Bel'asio, Bell'asio; ma da dove deriva? Potrebbe essere una corruzione dell'aggettivo bello congiunto a mansio: bel mansio, bel maso; cosa che in effetti è. 
Maso peraltro è il nome di altre località in zona, nell'accezione di podere isolato abitato da una o più famiglie.

Non trascuriamo però che in cimbro: belesch, bellasar, ha un significato nazionale; vuol dire infatti italiano. Ecco che allora potrebbe essere stato chiamato così dai cimbri in quanto inizialmente abitato da parlanti veneto. Propenderei tuttavia per la prima ipotesi.
Gianni Spagnolo 

Bibliografia, annotazioni, avvertenze e diritti:
  • San Pietro Valdastico  - Storia del paese - Don Giovanni Toldo - 1936;
  • Valdastico Ieri e Oggi - Mons. Antonio Toldo - Ed. La Galaverna - 1984;
  • La foto di presentazione è di Gino Sartori Minai, che ringrazio. 
  • Ringrazio Mario Pesavento Crosato per le preziose  informazioni fornite.
  • I documenti catastali qui riportati sono estratti dagli originali  conservati presso l'Archivio di Stato di Bassano del Grappa - Catasto Napoleonico ed Austriaco del comune censuario di Rotzo - Mappa d'Avviso;  Mappa I; IV e Libri partite  e riportano in filigrana il marchio d'origine. Sono concessi ad uso esclusivo di questa pubblicazione con  prot. n. 01  del 04/02/2015 dal Mistero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sez. d'Archivio di Stato Bassano del GrappaÈ fatto divieto di riproduzione e ulteriore divulgazione in qualsiasi forma e modalità.

3 commenti:

  1. Varatì andove che l'è imbusà el Maestro Carlo, a no son mai stà la oltra. Se no sbalio el ga da esser del vintiùn o zo de live, andaloche anca lu, chel tien ancor bota. La vecchia guardia che non molla mai.

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  2. Foto stupenda e informazioni interessanti. Grazie Gianni.

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  3. EH!! Sponcio dove situ sta quisti giorni,a sciare a Cortina?? te podivi accontentarte
    de Folgaria che xè pi visin. No te conussi Bellasio e ben allora no te conusi gnente ti
    SXT. Guarda che el maestro Carlo xe ormai un monumento del ventesimo secolo,per
    Sanpiero. Xe uno dei pochi de una età certa. El xe piu' in su de quel che te scrivi .
    Ti te si un "putel" in confronto!!!!

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