venerdì 13 marzo 2015

Come eravamo, come siamo - 2 - Via Santa Barbara -

Proviamo a proseguire con Via Santa Barbara che è pure la strada più antica del Paese (l'Aretta).

Lì nell'angolo, dove vedete il capitello di Sant'Antonio, c'è una scala in pietra che un tempo era l'entrata della casa di Nicolussi Antonio, Toni bojo e della Rosa boja, genitori di  Mario bojo e della Maria boja. Viveva con loro anche una sorella di Antonio, la Gilda Nicolussi che ricordo vagamente. Ho ricordi più marcati della Rosa boja, che era costantemente trafelata a fare un qualcosa; passava spesso con una bacinella con dentro i panni per andare a lavare alle fontane in Ara. 
Davanti a questa casa, nell'imbocco del sentiero dei Trudi, troviamo la casa dove abitava Toldo Antonio, che non ho conosciuto, e Lorenzi Carmelina. Hanno avuto 3 figli: Giuseppe, Giorgio ed Erasmina, sposatasi a Schio. All'oggi, tutti e tre deceduti. Giuseppe era sposato con Lilia Lucca ed hanno avuto il figlio Antonio, prematuramente scomparso. Giorgio era sposato con Gianna Lucca ed hanno avuto i figli Michele e Laura. Ora in questa casa abitano solamente Gianna e Michele sopra, e Lilia sotto.
Ricordo la casa di Lorenzi Agostino, culàta, con la moglie Rosina Toldo, spaca e i figli Piero, sposato a Vicenza, Loris, prematuramente deceduto, Fabio e Noemi.  
Ora questa casa è abitata da Battista Toldo s-ciantìso, mi ha raccomandato di non scrivere badòn ;-) e dalla moglie Lucia Tondello, originaria dell'altopiano. I loro figli, Tiziana e Stefano sono sposati fuori Paese.
A fianco, la famiglia di Giovanni Spagnolo fabrélo e Marianna Gianesini garbàta. 4 i figli: Stelvio che è sposato altrove, Floriano, prematuramente deceduto, Marilena, Rina sposata a Velo. Ora anche questa casa da qualche anno è disabitata. Davanti la casa di Battista, abitava la famiglia di Wolfango Lorenzi fango e Giuseppina Slaviero con i figli Antonietta, sposata a Chiampo, Don Diego, attualmente nelle Filippine e Claudio che abitava a Chiuppano, prematuramente deceduto. Ora in questa casa abita una famiglia di Extracomunitari dei quali non so nemmeno un nome. 
A fianco di questa casa abitava Toldo Giuseppe gajo, stradino dell'epoca, ve lo ricordate col carrettino e la scopa fatta di fascina? e la moglie Maria Bonato; avevano 2 figli: Renzo, prematuramente scomparso e Fernanda. Questa casa ora è di proprietà dei F.lli Toldo gàmbari.
A fianco di questa casa, la casa di Stelvio Spagnolo che l'aveva restaurata per venire in ferie, credo ora sia in vendita. Poi troviamo la casa dove abitava Emilia Spagnolo lussa, con suo marito Giuseppe Spagnolo, che non ho conosciuto. I loro figli: Rino, Ivano e Tarcisio deceduti, Loris e Mario vivono fuori Paese da tempo, Fernando vive a Vicenza, ma non manca mai di venire sù quasi ogni fine settimana con la moglie Caterina Rossi. Davanti a questa casa c'è la casa dei Lussi, da tempo disabitata, con un portico che era il secondo Belvedere dopo quello del Pincio, dietro al campanile. Mi ricordo che abitavano lì la Maria, la Orsola Spagnolo, le lusse, con il fratello Settimo Spagnolo, el moro lusso, e sua moglie Mercedes Alessila meme, e anche il nipote Luigi Cerato lusso, tutti deceduti.
Adiacente abitavano i Mosca famiglia numerosa composta da Guerrino Slaviero e Lorenzi Romana e i loro figli Giuseppe, deceduto, Giovanni, Ospite in Casa di Riposo, Milena, deceduta in Australia, Isanna, sposata a Casotto, Olimpia, Leonora sposata a Piovene e Bruno, l'unico che abita ancora in quella casa. Ricordo che da bambina, ogni sera all'imbrunire, era mio il compito di andare in questa casa a prendere il latte appena munto con la pignatéla. Poi capitava che mi fermavo in piazza se trovavo altri amici o amiche che erano andati anche loro a prendere il latte in qualche famiglia e giocavamo a far girare la pignatéla e a non fare uscire il latte.
Davanti a loro abitava Domenico Spagnolo, Ménego de Daniele, con la famiglia. Sposato con Gianna Forlin da Castel Tesino hanno avuto Monica e Daniele che abita ancora lì con la moglie Roberta Soliman da Schio e il figlio Marco. La mamma Gianna abita nell'appartamentino sotto. A fianco abitava Lucca Luigi con la moglie Ida Pretto, la postina, con i figli Gianico, trasferitosi a Roma, Mariella, sposata ad Arsiero e Giuliano e Riccardo. 
In questo spiazzo mi ricordo che c'erano due posse, però senza letame, solo con i muri perimetrali e lì noi bimbi della zona giocavamo tanto. Mi sembra anche di ricordare che, sempre in questo posto, posizionavano talvolta el caglièro par fare la lissia.
Giù per la stradina, sotto il portico sù per la scala a destra, abitava la famiglia di Toldo Giovanni godi e la moglie Toldo Pierina, Maria màula, con i figli: Oriana, sposata a Piovene, Corrado, e Claudia sposatasi a Carrè. Ora la casa è disabitata. Dirimpetto a questa scala c'era un'altra scala dove abitava Lorenzi Paolo satéla che non ricordo. Poi c'era l'entrata alla stalla di Guerra Mosca.
Ora a sinistra c'è anche l'entrata della casa di Giuseppina Toldo màule che la usa per venire in ferie assieme alla sua famiglia. Abita a Ginevra.
Nell'angolo del portico abitava la famiglia di Toldo Giovanni godi e la moglie Maria da Valpegara con i figli: Giovanni, Augusto, trasferitosi in Francia, Gino, Marta, Vittoria e Rodolfina, queste due ultime si erano trasferite giovani a Milano. Tutti deceduti.
Di questo portico io da bambina avevo il terrore. Questo posto, assieme al strodo dei Trudi, e al pòrtego de Camilòto era il posto preferito dai maschi per nascondersi quando giocavamo a cucòto... sapevano che noi ragazze non saremmo mai andate a cercarli là.
Nella casa sotto, ho ricordi che abitava Fontana Anna scartòna, da Valpegara, ora abita solo il figlio Toldo Aldo Adriano manasse. Adiacente, la casa di Sartori Massimino da Casotto e della Gina Toldo boràna con le figlie Lina, sposata a Vigolo Vattaro ed Ivana, sposata a Zanè.
Più sotto ancora abitavano Lucca Giuseppe ghiti di cui non ho ricordi e la sorella Lucca Giuditta che ne avevo il terrore e le stavo sempre a debita distanza. La ricordo bene: vestita sempre di scuro con fazzoletto nero in testa annodato dietro, gonne fino ai piedi con la carriola piena di letame che portava nei prati ogni giorno o con il bigòlo sulle spalle che portava il latte al Casélo.
Più sotto ancora la famiglia di Toldo Giovanni godi. Lo ricordo un ometto piccolo, ma tanto buono e lo salutavo sempre volentieri. Viveva in quella casa col figlio Ermenegildo e con la nuora, la Teresa traca da Valpegara rimasta vedova con due figli: Giovanna, sposatasi poi a Vò Euganeo e Antonio, nei miei ricordi già sposato fuori paese. Ora in questa casa abitano Medda Salvatore (ex pizzaiolo di origini sarde) e la moglie Giuseppina.
La casa davanti alle fontane invece, viene aperta solo d'estate dalla moglie di Silvano Fontana fùcari.
In fondo la strada, sotto le scuole, ricordo Toldo Giovanni, Ninìn dela Quinta o più tardi chiamato Toyota, perchè dal Sud Africa era arrivato con un'auto verde pisello che aveva il cassone aperto con scritto dietro per l'appunto Toyota e sua moglie Maria Toldo. Lo sapete che dopo essere stata in Sud Africa per 8 anni è rientrata alla veneranda età di 96 anni anche la Maria? Ora abita qui con la figlia Silvia.
E ho concluso anche la Via Santa Barbara. Vi siete resi conto di quante Persone mancano sia per essere decedute che per essersi trasferite? Pensate solo se quelle trasferite, fossero rimaste...
Alla prossima con Via Carlo Alberto.
Carla Spagnolo

10 commenti:

  1. Grazie Carla! È sempre un piacere leggerti! Aspettavo con trepidazione questa nuova puntata. Ora non far passare troppo tempo per la prossima!

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  2. Molto interessante, permette di conoscere anche le persone di zone che frequentavo poco e pian panino le tessere dei ricordi vanno al loro posto, queste notizie non devono perdersi assolutamente perchè sono il ricordo di un paese vivo come era Sanpiero, grazie Carlissima !!!! Floriana

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  3. Brava Carla per articolo sulla Via Santa Barbara ho i tuoi stessi ricordi. Hai scordato però che noi maschietti andavamo a comperare articoli di legno fatti da Gildo: archi, pugnali, martelli, ecc... Un caro saluto alla Maria e a sua figlia Silvia!

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    1. Giustopunto Ampelio, non è un maschietto e si ricorda solo del ricamo dalle suore all'asilo.

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    2. Guarda Ampe che se nella casellina della ricerca digiti: TOLDO ERMENEGILDO ti uscirà il post tutto dedicato a questo. Ciao

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  4. Brava Carla, a no conosso nissuni, ma me par na bela inissiativa la tua. Nando vanti tenta de no desmentegarte de Philo, sonò el se nìbia, parché al l'è un sacranòn, setu e dopo el ven a sgninfàre chive da mi.

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  5. Qyanta memoria hai Carla? Li conosco tutti. ma non tornerà più così sai che tristessa. Ciao Carla vai avanti

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  6. Ma Carla,ne sei sicura che Rino "Micia" sia "andato avanti"? Perché era ancora l'ultimo
    mio coscritto de Sanpiero, ancora in vita !!! Anche se l'ultima volta che l'ho visto era
    l'anno 1946.Aveva sedici anni e lavorava già in una miniera di carbone,in Belgio!!!!
    Il "portico" che tu chiami secondo belvedere,penso si tratti dell' "areta",fino al1790,
    costruzione della seconda chiesa, fu la piazza principale del paese.

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    1. Purtroppo sì Lino, è morto l'11 di marzo, tant'è che ho dovuto correggere il post.

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  7. Che posso aggiungere,se non il mio grande dispiacere della scomparsa di Rino. Anche
    se non partecipante,faceva parte della classe 1930. Una classe molto unita ed affiatata,
    forse l'ultima che fino a che le forze lo permisero,quasi tutti gli anni faceva la sua festa.
    Alla quale partecipavano regolarmente dei coscritti dai Furni da Valpegara e da Casotto.

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