venerdì 27 marzo 2015

Profughi: storie vicentine della Grande Guerra

Conoscere, studiare, capire, ricordare…. Un libro che parla della guerra vissuta dal popolo.

Per ricordare, commemorare, non dimenticare la Prima Guerra Mondiale, molti sono stati le occasioni che ci hanno permesso di fare un salto di 100 anni ed entrare, in punta di piedi, in un passato non molto lontano, ma tanto diverso per la vita che le popolazioni Vicentine hanno vissuto. Interessante è stata la serata del 6 marzo 2015, organizzata dall’amministrazione comunale e svoltasi presso l’ex asilo di Forni, che ha dato voce alla ricerca fatta dagli studenti di una classe dell’IST. “G. CHILESOTTI” di Thiene. 
L’intenzione iniziale era di fare un semplice approfondimento storico vicentino: i ragazzi hanno scelto di fare la loro ricerca sul profugato. Il materiale raccolto tramite famiglie, amici, archivi, internet, testimonianze e foto, ha raggiunto 140 pagine e così è nata l’idea di scrivere un libro. La classe 4°E, con il supporto delle professoresse Calgaro Raffaella, Carli Lucia, il coinvolgimento di altre classi, e l’aiuto di vari Enti, è stato messo insieme il materiale necessario, raccogliendo anche fondi in internet per pubblicare la prima stampa del libro” PROFUGHI: STORIE VICENTINE DELLA GRANDE GUERRA. 
Questo testo racconta di fatti mai nominati nei libri di storia, parla della guerra dell’uomo (non del soldato), che ha vissuto sulla propria pelle la guerra, dovendo abbandonare tutto per andare verso terre lontane e sconosciute. Una guerra che ha lasciato una ferita incancellabile, una storia, non di bombe o di fucili, ma di grande povertà e disagio. Quasi 100 mila persone sono dovute scappare, ma non sono state citate nei libri di scuola, eppure anche loro hanno vissuto una situazione difficile, imposta dal conflitto bellico. 
Durante la serata, oltre alle varie spiegazioni sul libro, sono state proiettate delle immagini e alcuni ragazzi dell’istituto, hanno letto brani tratti dal testo presentato. Al termine della serata, insegnanti e ragazzi, hanno risposto alle domande che il pubblico, ha loro posto. 
I ragazzi hanno raccontato di un’esperienza importante che hanno potuto fare grazie a questo libro; per loro è stato un modo per mettere per iscritto quello che ascoltando tramite i ricordi che alcuni intervistati, ancora viventi, hanno raccontato. 
Il loro lavoro è stato molto apprezzato, tanto da dover fare una ristampa: questa è sicuramente un’enorme soddisfazione per tutti. E’ stata una serata interessante che sicuramente avrebbe potuto avere un pubblico più numeroso, se la pubblicità fosse stata migliore e più vasta. Non colpevolizzo nessuna delle parti, mi sento solo di dire che appuntamenti di questo genere, meritano una più vasta partecipazione, proprio per l’argomento che viene trattato. Quando si parla di zone vicino al nostro territorio o addirittura dei nostri paesi, credo che ci sentiamo più coinvolti; il primo conflitto mondiale che ha così duramente colpito i nostri paesi, merita di essere ricordato non solo per il centenario, ma deve restare un pezzo di storia, sia pure terribile, ma storia vera da far conoscere alle generazioni future.
Lucia Marangoni

11 commenti:

  1. Secondo mi, il profugato della nostra valle non c'è stato, e nemmeno l'emigrazione.
    E quela sera ai Furni ghe ne jera massa! Tute invensiòn foreste, che su ste robe
    i vole far schei... o farse beli!

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  2. Studia, informati, fai qualcosa !!!! Lucia

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  3. Pistola,non so chi sei, poichè ti nascondi da uomo coraggio dietro l'anonimato! ne di che paese sei!!!
    Penso solo che una persona civile prima di esprimere certe asserzioni,debba esserne sicura!!!!
    Mio padre e mia madre qualche giorno dopo la dichiarazione della guerra del 1915,dovette
    abbandonare casa,campi e bestie e rifugiarsi a Lerino con cinque figli piccoli. E qui vi nacquero
    altri due,che potrebbero testimoniare lo stato di precarietà,di miseria e di fame in cui vissero per
    cinque lunghi anni,per poi ritornare e dover vivere nelle caneve,perchè la casa era stata distrutta,
    i campi devastati e le stalle vuote.L'emigrazione??? La parrocchia di San Pietro nel 1920 contava
    duemila anime.........Il Maule scrisse una volta che attualmente il paese fa si e no settecento persone
    che vi dimorano giornalmente......

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    1. Lino, hai preso il solito granchio. Per come la interpreto io, è un'ironia dura, dura per provocare, ma sotto c'è sicuramente tanta indignazione proprio per come si sta trattando l'argomento da chi lo dovrebbe trattare di petto. Forse mi sbaglio, pistoladunpistola confermerà o smentirà.

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    2. Esattamente... come dire: una antifrasi... vero Don?

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    3. Mah troppo facile scrivere in modo ambiguo per poi dire a Lino che con passione e correttezza puntualizza che ha preso un granchio. La parola, sopratutto quando è scritta, ha un solo e unico significato tutto il resto è fuffa. Grazie Lino per la tua sempre preziosa e commovente testimonianza.
      Andrea

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  4. Vorrei proprio,Anonymous,essere il solito sempliciotto che prende lucciole per lanterne!!!!!
    Posso assicurarti pero' che quelle idee profuse con tanta enfasi,con ironia dici tu, sono molto
    ma molto diffuse anche nel nostro paese. Dimmi solo che cosa è previsto per commemorare
    la guerra del 1915 -'18, anzi per il nostro paese, 1920 ?????Guarda che fine sta facendo la Festa
    dell'Emigrante!! Eravamo piu' di mille cinquecento,veri emigranti alla prima festa ad Arsiero.
    La festa era stata istituita per dimostrare la riconoscenza, dei vari comuni interessati, agli emigranti
    che per oltre un secolo avevano fatto vivere il veneto. Era stata istituita per onorare specialmente
    i piu' poveri. Il pranzo era gratis!!! DICIASETTE euro per gli emigranti a Sanpiero il mese di luglio scorso,probabilmente -gratis-per quelli della"fascia" o in divisa. E a quello che mi hanno detto,costoro,
    erano molto piu' numerosi.
    E perche' alla prima decade di luglio invece che nel mese di Agosto come le prime volte??
    Ed il parco,lo vedremo un giorno??? La parola memoria,riconoscenza non è piu' di casa in questi
    paesi!!!!!!!!

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    1. Scusa Lino, ma Pistola sta dicendo e si sta scandalizzando come te... pare impossibile che gente matura come te e come Andrea non afferrino l'antifrasi!

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    2. Ma caro Pistola io non sono così intelligente, quando leggo quanto scritto nel primo commento la penso come il Lino. Poi sono sommamente felice di dovermi ricredere purtroppo però il Lino ha di nuovo ragione quando dice che molti, troppi hanno rinunciato alla Memoria. Sono comunque felice che lei invece coltivi ancora rispetto per la sofferenza dei nostri vecchi. Però lasci stare l'antifrasi il mio maestro Stern ad uno scrittore diventato famoso disse un giorno "te ga scrito epistassi; sangue da nas, se dis sangue da nas!" cordialmente Andrea

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    3. L'ho capì, Andrea. Ma ti sè che bion pestare, se si vuole attirare l' attenzione!
      Ciao

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