Questo tempo del
“coronavirus” ci ha tolto tanto della nostra vita: quello che era
per noi quotidianità, in un attimo è diventato quasi irreale e poi
lentamente ci siamo abituati… Non ci siamo più mossi con l’auto
se non per motivi importanti, non abbiamo abbracciato i nostri figli
e nipoti, non abbiamo visitato i nostri genitori nelle case di
riposo, non ci siamo ritrovati con gli amici, non abbiamo partecipato
a celebrazioni liturgiche, non abbiamo potuto recarci da estetiste e
parrucchieri e quanto altro, tanto!
La
nostra vita è cambiata, le abitudini si sono modificate; forse
abbiamo pregato di più, abbiamo vissuto e stiamo vivendo in modo
diverso. Non poter vedere i nostri cari è senza dubbio la mancanza
più grande: la tecnologia ci è venuta in aiuto con le videochiamate
che rimangono un contatto importante che ci tiene uniti. Nella casa
di riposo dove soggiorna la mia mamma, oltre alle videochiamate
settimanali su prenotazione, è stato attivato un progetto “C’è
posta per te”, dove si può scrivere una lettera ai propri
famigliari che viene letta dall’animatrice e poi lasciata nella
camera dove riposano. Io le ho scritto varie volte, raccontandole le
cose che vivo ogni giorno e mi è stato detto che ha prestato molta
attenzione ed è stata contenta. Pensando a queste lettere, sono
tornata indietro nel tempo e ho pensato a quando mia mamma e mio papà
erano fidanzati e si vedevano poco, ma si scrivevano molto: così si
raccontavano e si tenevano in contatto. La stessa cosa è accaduta
con mio suocero e mia suocera: in quegli anni, l’unico modo per
sapere qualcosa l’uno dell’altra, era scriversi. Ho così tirato
fuori quei contenitori, che io chiamo “ La scatola dei ricordi” e
mi sono messa a leggere qualche lettera, qualche biglietto… In
punta di piedi, mi sono immersa in un tempo passato, trovando parole
di speranza, di tanto rispetto, di amore, di preoccupazione, di sogni
del futuro… Quanti fogli e cartoline, ricamati con parole dolci,
con apprensioni e timori, con gioia ed entusiasmo; ogni scritto
termina con la frase: -Attendo con ansia tue nuove-. Allora ho
pensato ai tanti mesi in cui, nel secolo passato, si stava lontani
dai genitori, dalle fidanzate, dalle mogli e dai figli, con poche
notizie e tanta speranza di rivedere i propri cari. Pensando ai miei
genitori e ai miei suoceri, la situazione attuale nel senso delle
comunicazioni, è senza dubbio notevolmente diversa e leggendo quei
biglietti mi sono vergognata, perché mi lamento del fatto che mi
mancano gli abbracci dei miei figli e dei miei nipoti… Ci si può
vedere in videochiamata, ci si sente al telefono, ci si scrive
qualche messaggio e se ci si scrive tramite e-mail, la lettera arriva
subito!
Quanta gioia avranno
provato, quando si sono visti dopo tanto tempo, i nostri avi! Loro, i
volti se li immaginavano e sognavano… Noi abbiamo la fortuna di
vederci, ma la gioia di quando tutto sarà passato, sarà grande,
immensa anche per noi…
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