In un periodo “normale”,
durante la Settimana Santa, tante sono le celebrazioni e i riti che
ci aiutano a entrare nel Triduo Pasquale e quindi arrivare alla
Pasqua, ripercorrendo i punti più importanti della nostra religione.
Il richiamo per questi appuntamenti ci viene dato dal suono delle
campane, la voce che avvisa le persone del passare del tempo: mattina, mezzogiorno e sera; delle celebrazioni o festività particolari,
delle nascite e di chi ha lasciato questa vita terrena. Nella
liturgia del giovedì Santo, dopo il canto del Gloria, le campane
vengono “legate”, quindi diventano mute fino al Gloria della
veglia Pasquale, quando è annunciata la Resurrezione del Signore.
Nella settimana appena
trascorsa, le campane non hanno mai suonato per annunciare le
celebrazioni e il loro silenzio a causa delle ristrettezze che stiamo
vivendo, mi ha messo tanta tristezza…
Ma il giorno di Pasqua, a
mezzogiorno, le campane hanno suonato a distesa, a festa per dieci
minuti, portando in ogni dove, la voce della gioia immensa,
dell’esultanza perché Cristo è Risorto! Sentendo quelle di
Pedescala e quelle di Forni, ho immaginato di udire il concerto di
tutte le campane della valle e il cuore ha gioito ancora di più.
La festa della Santa
Pasqua porta sempre con sé il gaudio della resurrezione, della
rinascita, della vita nuova; quest’anno, con la situazione che
stiamo vivendo, quel suono prolungato, sia stato “sentito” più
nel profondo e abbia rasserenato gli animi. Nella voce delle campane
ci siamo sentiti accomunati, più vicini e uniti; ho pensato a chi
stava “suonando“ le campane e in cuor mio ho detto grazie! Sì,
perché tante sono le persone nelle nostre parrocchie che s'impegnano
ogni giorno per aprire e chiudere le chiese, dando modo a chi lo
desidera, di fare una visita e pregare, quindi è doveroso un
ringraziamento.
Anche se la messa non
viene celebrata per i fedeli, le campane suonano la domenica mattina
e ci ricordano che è il giorno del Signore e la loro voce ci
richiama sempre a fermarci per una preghiera.
Lucia Marangoni Damari
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