La leggenda del bòcolo di San Marco racconta dell'amore di due
giovani, così forte da essere tramandato nella tradizione veneziana
proprio con il fiore, il bòcolo che, nel giorno di San Marco protettore di Venezia, ogni uomo offre alla sua amata.
La tradizione trova radici in un fatto storico realmente avvenuto e
dietro all'usanza di regalare una rosa rossa alla donna amata vi è la
leggenda di una giovane donna di nome "Vulcana" vissuta ai tempi di
Carlo Magno.
La nobildonna Maria Partecipazio apparteneva a una famiglia potente
ed era lei stessa una giovane piena di ardore e di passione come attesta
il soprannome "Vulcana" che gli veniva attribuito.
Maria si innamorò di Tancredi, un trovatore. Il loro era un amore
contrastato, perchè la famiglia di Maria non giudicava il giovane
Tancredi degno di lei. Ma "Vulcana", per fare in modo che Tancredi
acquisisse una nobiltà almeno formale e potesse proporsi come sposo, lo
convinse ad arruolarsi nelle truppe dell'imperatore Carlo Magno e a
partire per la guerra contro i mori di Spagna.
Tancredi partì e si distinse per il valore ed il coraggio, tanto che
la fama delle sue imprese raggiunse Venezia, rassicurando Maria, che
attendeva il ritorno del suo eroe per poterlo finalmente sposare. Ma
Tancredi, ferito a morte durante la battaglia, morì sopra un roseto,
tingendolo di rosso con il suo sangue.
Con le ultime forze raccolse un bocciolo e lo affidò ad Orlando
chiedendogli di portarlo a Maria insieme alle sue ultime parole d'amore.
Orlando, obbedendo alla promessa, appena tornato in patria andò a
Venezia e consegnò il fiore a Maria. Era il giorno di San Marco. Maria
sarebbe morta quella stessa notte, con il fiore stretto al petto.
Ancora oggi si racconta che il fantasma di Maria, nel giorno di San
Marco, il 25 aprile, si aggiri ancora per Venezia, diafana presenza
senza colore, se non per quel fiore rosso stretto al petto...
Venezia.travel
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