SENECA, Lettere a Lucilio, 62/65 d.C.
Il tempo scorre velocissimo e ce ne accorgiamo
soprattutto quando guardiamo indietro: mentre siamo intenti al presente,
passa inosservato, tanto vola via leggero nella sua fuga precipitosa.
[...] Non credevo che il tempo passasse così rapidamente, ma ora mi
accorgo della sua incredibile velocità, poiché sento vicino il termine
ultimo, e comincio a rendermi conto delle mie perdite. Perciò sono tanto
più indignato nel vedere che alcuni sprecano in cose inutili la maggior
parte di questo tempo, che non basta neppure per le cose necessarie,
anche quando è speso con molta cura. [...]
Ogni nostro pensiero e ogni nostro sforzo, trascurando tutto ciò che
può sviarci, abbiano per oggetto un solo scopo: di evitare che noi ci
accorgiamo troppo tardi, quando siamo già stati lasciati indietro, della
vertiginosa e incoercibile velocità del tempo. Amiamo ogni nuovo giorno
che ci si presenta come il più bello e volgiamolo a nostro vantaggio.
Dobbiamo impadronirci di ciò che passa rapidamente. [...]
La natura non ci ha concesso il tempo con tanta generosità che ce ne
rimanga da perderne anche un poco. Vedi quanto ne vada perduto anche per
i più diligenti: un po' ci è sottratto dalle malattie nostre e dei
nostri cari; un po' dagli impegni privati e dalle pubbliche occupazioni;
metà della vita ce la porta via il sonno. E che gusto c'è a gettar via
la maggior parte di questo tempo così limitato e veloce, di questo tempo
che dovrà portar via anche noi?
Nessun commento:
Posta un commento