Si avvicina il 30 aprile,
giorno di ricordo, di tristezza, di preghiera per Pedescala, Forni,
Settecà e i suoi abitanti.
Quest’anno la giornata
sarà ancora più triste e mesta, vista l’impossibilità di poter
ricordare pubblicamente, ma come ha detto il sindaco Claudio Sartori
in un comunicato, la liturgia a suffragio delle vittime e la
deposizione della corona nei luoghi di memoria, sarà fatta in modo
semplice e con la partecipazione indispensabile. Quel giorno non
passerà di certo senza che ci sia un ricordo, un fiore, una
preghiera, un lume per chi ha subito quell’atroce eccidio. È la
giornata dedicata al ricordo da portare avanti, perché nulla sia
dimenticato, ma che rimanga la memoria da tenere viva, per noi tutti e
specialmente per le generazioni che verranno.
Vorrei provare a lanciare
un’idea perché ci sia un segno visibile del nostro ricordo e della
nostra preghiera. Un lume in ogni finestra accompagnato dal pensiero
e da una supplica per un fatto tremendo che ha colpito i nostri
paesi. Questo è un gesto che si può fare anche a distanza,
sentendoci in questo modo, parte di una comunità che non dimentica
il 30 aprile 1945.
Chi lo desidera può
deporre anche davanti ai monumenti, un cero acceso così che
all’imbrunire ci siano tante fiammelle che ardono, come tante
preghiere che salgono al cielo. (Il Sindaco ha dato il consenso per
questo segno).
Sentiremo così che
questa giornata triste e dolorosa, si è riscaldata con tanti
pensieri e invocazioni.
Magari,
proviamo a raccontarci, a riferire ai nostri figli o nipoti, quello
che a nostra volta ci è stato raccontato: il pericolo grande che
corriamo è che questi fatti storici, siano dimenticati. Ricordare
per imparare, sempre…
Lucia Marangoni
Damari
Nessun commento:
Posta un commento