Da più di un mese, i
giorni sono diventati tutti uguali, spesso ci si chiede: “ma che
giorno semo ancò?”.
Quello che prima era abitudine, quei ritmi
scanditi da incontri e appuntamenti, le mille cose da fare, la
settimana che aveva un inizio e poi, via via, ogni giorno con il suo
nome e con gli impegni propri di quel giorno… ora sono quasi un
ricordo.
Ci si trascina, a volte con la speranza che tutto passi e ci lasciamo scivolare via ore, giorni, settimane, senza più
conoscerne il significato. Le notti sono spesso insonni, abitate da
preoccupazioni e visitate da sogni strani… al mattino al risveglio
io mi chiedo se tutto questo sia un sogno…, ma poi la realtà mi
viene davanti con tutta la sua crudeltà.
Da oggi, domenica delle
Palme, tutto cambia… ogni giorno porta con sé un nome Santo, un
nome dove si fa memoria, si ricorda, si rivive l’istituzione
dell’Eucarestia, la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.
Ogni giorno, scandito da
celebrazioni e processioni, era partecipato perché questa è la
settimana più importante per i cristiani, questi giorni che ci
accompagnano alla Pasqua, sono il vero fondamento della nostra fede.
Quest’anno siamo chiamati a viverli per conto nostro, in famiglia,
cercando di guardare dentro di noi, nel nostro profondo, per capire
cosa sentiamo, cosa percepiamo della grandezza di questi giorni
santi. Le processioni per le vie dei paesi, sono un modo di
manifestare, di accogliere, di pregare, di portare tra le case Gesù
Sacramento e Gesù Crocifisso; stavolta abbiamo la possibilità di
portarlo in ogni casa, anche in quelle dove la processione non è mai
passata e può essere veramente un dono grande! Abbiamo vari modi
per vivere questi giorni, anche tramite la trasmissione di messaggi
con WhatsApp, che abbiamo ricevuto da Don Sergio e poi condiviso con
altri, ci viene suggerita la proposta della Diocesi per vivere questa
Settimana Santa, in modo più intimo, ma comunque importante. È
un’occasione che ci viene data: lontano dalle celebrazioni,
(magari vissute per tradizione) per capirne il vero significato, la
vera essenza che si nasconde in ogni rito, in ogni gesto, in ogni
segno e accoglierlo nel cuore, nell’anima fino ad arrivare alla
Veglia Pasquale. Sarebbe stata una Veglia dove in tutta la Diocesi si
sarebbero celebrati i Sacramenti della Cresima e dell’Eucarestia,
quindi ricca nei suoi significati e di grande valore per i ragazzi.
Forse questo è il tempo di pensare veramente a quello che
desideriamo, se la nostra fede è in cammino o è di tradizione, se
siamo disposti a vivere da cristiani veri o solo di facciata.
È
sicuramente difficile essere cristiani, ma l’importante è crescere
nella fede cercando sostegno nella Parola, accogliendo gli inviti che
ci vengono fatti, impegnandoci a “essere” testimoni di quella
fede che è fiducia in Dio che mai ci abbandona.
Auguro
a tutti di trovare il modo per prepararsi alla Veglia Pasquale, che
il Signore Risorto, porti risveglio, rinascita e resurrezione per
ognuno di noi! BUONA SETTIMANA SANTA!
Lucia Marangoni Damari
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