martedì 7 aprile 2020

Giorni tutti uguali


Da più di un mese, i giorni sono diventati tutti uguali, spesso ci si chiede: “ma che giorno semo ancò?”
Quello che prima era abitudine, quei ritmi scanditi da incontri e appuntamenti, le mille cose da fare, la settimana che aveva un inizio e poi, via via, ogni giorno con il suo nome e con gli impegni propri di quel giorno… ora sono quasi un ricordo. 
Ci si trascina, a volte con la speranza che tutto passi e ci lasciamo scivolare via ore, giorni, settimane, senza più conoscerne il significato. Le notti sono spesso insonni, abitate da preoccupazioni e visitate da sogni strani… al mattino al risveglio io mi chiedo se tutto questo sia un sogno…, ma poi la realtà mi viene davanti con tutta la sua crudeltà.

Da oggi, domenica delle Palme, tutto cambia… ogni giorno porta con sé un nome Santo, un nome dove si fa memoria, si ricorda, si rivive l’istituzione dell’Eucarestia, la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.

Ogni giorno, scandito da celebrazioni e processioni, era partecipato perché questa è la settimana più importante per i cristiani, questi giorni che ci accompagnano alla Pasqua, sono il vero fondamento della nostra fede. Quest’anno siamo chiamati a viverli per conto nostro, in famiglia, cercando di guardare dentro di noi, nel nostro profondo, per capire cosa sentiamo, cosa percepiamo della grandezza di questi giorni santi. Le processioni per le vie dei paesi, sono un modo di manifestare, di accogliere, di pregare, di portare tra le case Gesù Sacramento e Gesù Crocifisso; stavolta abbiamo la possibilità di portarlo in ogni casa, anche in quelle dove la processione non è mai passata e può essere veramente un dono grande! Abbiamo vari modi per vivere questi giorni, anche tramite la trasmissione di messaggi con WhatsApp, che abbiamo ricevuto da Don Sergio e poi condiviso con altri, ci viene suggerita la proposta della Diocesi per vivere questa Settimana Santa, in modo più intimo, ma comunque importante. È un’occasione che ci viene data: lontano dalle celebrazioni, (magari vissute per tradizione) per capirne il vero significato, la vera essenza che si nasconde in ogni rito, in ogni gesto, in ogni segno e accoglierlo nel cuore, nell’anima fino ad arrivare alla Veglia Pasquale. Sarebbe stata una Veglia dove in tutta la Diocesi si sarebbero celebrati i Sacramenti della Cresima e dell’Eucarestia, quindi ricca nei suoi significati e di grande valore per i ragazzi. Forse questo è il tempo di pensare veramente a quello che desideriamo, se la nostra fede è in cammino o è di tradizione, se siamo disposti a vivere da cristiani veri o solo di facciata. 
È sicuramente difficile essere cristiani, ma l’importante è crescere nella fede cercando sostegno nella Parola, accogliendo gli inviti che ci vengono fatti, impegnandoci a “essere” testimoni di quella fede che è fiducia in Dio che mai ci abbandona.

Auguro a tutti di trovare il modo per prepararsi alla Veglia Pasquale, che il Signore Risorto, porti risveglio, rinascita e resurrezione per ognuno di noi! BUONA SETTIMANA SANTA!



Lucia Marangoni Damari

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