Augusto Giacomelli, oriundo da Pedescala, rovistando nei cassetti dei ricordi... ha trovato una poesia che
il suo trisavolo Giacomelli Bartolomeo (nato a Pedescala il 27 agosto
1806) scrive ricordando il figlio Augusto (1838-1896) combattente
ufficiale medico garibaldino.
Io pure soffersi, e
soffro attualmente
lontano da quanto ho di
più caro sulla terra:
fra le morali torture,
avvi chi
benigno tenta alleviarle, ma i precari
conforti sono palliativi
per l’anima
esulcerata, e guai se i
principi
d’una santa religione
ed una soda filosofia
non accorressero a lenire
ed una soda filosofia
non accorressero a lenire
le crudeli mie
sofferenze.
Guai se non mi
confortasse la speranza
del ritorno del figlio
che sopra il più lontano
lembo d’Italia
corre la sorte delle armi
anelando la patria
indipendenza.
Pedescala 1862
Bartolomeo Giacomelli
Bellissima!
RispondiEliminaGrazie
RispondiEliminaFrasi profonde che fanno capire il sentimento che quest'uomo celava nel cuore… Lucia
RispondiEliminaConservala con cura, vale un tesoro!
RispondiEliminaGrazie Augusto per questo inedito documento e per collaborare col Blog.
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