Ogni persona che incontriamo nella nostra vita, lascia un segno
dentro di noi: che sia compagna di viaggio, che sia per poco tempo o
di sfuggita, l’impronta, il ricordo che lascia, rimane dentro di
noi. A volte la ritroviamo in una canzone, un profumo, una folata di
vento, una parola, un cibo, una frase… quante volte ci sarà
capitato!
Da un paio di giorni, tanti ricordi si sono riaffacciati alla mia
mente, dopo la notizia che un amico ci aveva lasciato: sì un amico,
perché per Giorgio non eravamo clienti, ma AMICI. Con noi avevi un
appuntamento tre, quattro volte la settimana; a volte erano incontri
frettolosi, ma il più delle volte si trasformavano in chiacchiere,
in risate, in consigli di vita, in racconti, in sogni da condividere.
Sono stati anni pieni, colmi di parole e non ce ne siamo accorti…
quanta abbondanza di sorrisi abbiamo avuto da te! Quante parole ci
hai regalato come perle preziose e non lo sapevamo… solo ora che
pensiamo a questo terribile distacco, abbiamo la consapevolezza di
quanto eri importante per tutti noi! Sei sempre stato disponibile a
portarci quello che mancava, senza farti sentire lo lasciavi fuori
dalla porta o sulla finestra, tanto dicevi: “ Te conosso e me
fido”.
Spesso, a fine spesa, se non c’era più nessuno, ci raccontavamo
delle nostre vite e lì emergeva la tua sensibilità, la tua
profondità con la semplicità delle tue parole, sapevi comprendere
ascoltare e con un abbraccio rincuorare…
Parlando delle tante persone che conoscevi in tutta la valle, un
giorno mi dicesti: "Cìa... ti che te si bona a scrivare, se te
vegnessi sul camion con mi, te scrivarissi un libro, a ghin vedo e
ghin sento de tute le sorte!"
Non ho mai permesso a nessuno di chiamarmi Cìa, perché non mi è
mai piaciuto, ma tu lo pronunciavi in modo leggero e quindi, non ci
ho mai fatto caso… Quella volta ti ho detto: "Un giorno o
l’altro, vegno con ti, me scondo e scolto!"
È una promessa svanita, ma rimane nei ricordi come tante altre
cose, come quando ti richiamavamo perché eri in ritardo o ti perdevi
in “ciàcole”, ma tu non ti sei mai arrabbiato, la prendevi
sempre con allegria: eri sempre sorridente e pronto con qualche
battuta, con qualche aneddoto, sapevi conversare di ogni cosa, di
ogni argomento ed è per questo che sapevi stare con tutti, con ogni
fascia d’età.
Da qualche giorno, quando prendo in mano frutta e verdura, ti
penso più di sempre e incredula e sgomenta mi faccio tante domande,
mentre calde lacrime rigano il mio volto, come ora mentre scrivo di
te…
In questo tempo di forzata solitudine, ancora di più il pensiero
va alla tua famiglia, a questa situazione irreale, a questa grande
prova da sostenere, nel vuoto e nell’isolamento che ci accomuna e
che ci stringe come una morsa, da cui cerchiamo di resistere.
Le persone speciali, hanno un posto privilegiato e tu, Giorgio,
rimarrai nel posto più caro, in quel posto dove si conservano
emozioni e ricordi particolari e che nessuno può cancellare nemmeno
la morte:
sarai sempre nel nostro cuore!
Ciao Giorgio, da dove sei, continua a sorridere.
Con amicizia, Lucia
Pedescala 30 marzo 2020
Un saluto al carissimo Giorgio, Persona squisitissima, condoglianze e un ricordo per tutti i Familiari
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