Maso Cerati - Località Breiola - Valdastico |
Mappa catastale Breiola (1839) |
Avevo sempre pensato che la località Forme-Cerati fosse così chiamata in ossequio alla storica giurisdizione locale dei Cerato di Forni. Invece dalle mappe si ricava che Cerati è proprio l'antico nome della località che oggi chiamiamo Breióla e dell'adiacente territorio compreso fra il greto dell'Astico e la Val di Rigoloso.
Maso Cerati - Breiola |
Le tre case coloniche di questa corte, che chiameremo Maso Cerati, risultano infatti abitate all'epoca da tre cugini omonimi figli di altrettanti fratelli Cerato discendenti da un comune padre di nome Bartolomeo e sicuramente imparentate con la famiglia insediata contemporaneamente ai Cerati di San Pietro.
- Mappale n. 1134: Ceratto Bartolomeo fu Pietro;
- Mappale n. 1836: Ceratto Bartolomeo fu Francesco;
- Mappale n. 4350: Ceratto Bartolomeo fu Lorenzo.
Qui il cognome è registrato con la doppia "t"; va osservato che le modalità di trascrizione dei cognomi, in tempi di diffuso analfabetismo e imperversare del dialetto, la resa fonetica era lasciata alla interpretazione dello scrivano di turno, spesso foresto. Non stupisce quindi trovare nomi di persone e luoghi scritti in forma diversa da quella a cui siamo abituati.
Un po' più sud di questa corte, esisteva allora una casa colonica (Mappale n. 1108), di proprietà dei fratelli Dal Pozzo Domenico, Francesco e sacerdote Matteo, fu Giovanni, pure proprietari di una casa in Bellasio e del grande fondo (Mappale n. 1102) situato appena sopra quell'abitato. I ruderi di questa abitazione sono tuttora visibili in mezzo alla vegetazione che ha colonizzato i vecchi terrazzamenti posti sotto la carrozzabile che risale dalle Forme.
Questa strada venne costruita solo nel 1816. Quel periodo fu travagliato da ricorrenti carestie causate dall'inclemenza delle stagioni e il comune di Rotzo dovette promuovere l'opera pubblica nel tentativo di sostenere l'economia locale. Questo intervento spostò di fatto verso monte l'asse viario della zona. Prima di allora l'unica strada carrozzabile che risaliva la valle era proprio la Cavallara, che passava in riviera alla Breióla come si evince dalla mappa a lato, datata 1809. Qui si vede come il maso, assieme ai terreni dove poi sorse la contra' di Basso, non facesse parte del territorio del colonnello (frazione) di San Pietro, ma fosse aggregato al territorio delle Forme e di conseguenza alla parrocchia di Forni; pur ricadendo entro i confini di Rotzo fissati da sempre dall'umore dell'Astico.
La località è anche conosciuta come Baratieri, dal soprannome della famiglia Lorenzi che, insieme ai Cerato, era proprietaria di fondi in loco o che poi vi subentrò. I Lorenzi non erano originari delle Forme, ma vi si erano insediati alla fine del 1600 proveniendo da San Pietro, ma perdendo così i diritti in capo ai terrieri di Rotzo. Ciò dette origine ad un annoso contenzioso con il comune di Rotzo circa il riconoscimento di queste prerogative (la famosa Causa Lorenzi), che si concluse a favore della famiglia solo dopo 82 anni e il ricorso al Tribunale Veneto.
Non è chiaro il significato di Breióla; sarei propenso a ritenerla una corruzione di Braido, Braida*, (Braidiola, Bragiola, Bréiola; il termine non è molto stabile nel nostro dialetto), nella sua accezione antica di area prativa suburbana senza insediamenti, come verosimilmente fu. Altri toponimi in zona, come la località Braido di Casotto, dalle medesime caratteristiche topografiche, avvalorerebbero questo significato.
È così plausibile che questa colonia dei Cerato, analogamente a quella più a nord, sia sorta in seguito all'alterazione del tratto rivierasco dell'Astico a causa delle ricorrenti disastrose alluvioni. Eventi questi che verosimilmente spezzettarono o distrussero le proprietà e costrinsero quelle famiglie a riposizionare i loro insediamenti seguendo i capricci del torrente.
Oggi il piccolo maso non è più stabilmente abitato. Gli edifici sono stati gradevolmente ristrutturati e adibiti a seconde case, mantenendo così il decoro del luogo e evitando il triste destino testimoniato dal vicino rudere invaso dai rovi.
Maso Dal Pozzo - Breiola |
Mappa Maso Cerati - Breiola (1809) |
La località è anche conosciuta come Baratieri, dal soprannome della famiglia Lorenzi che, insieme ai Cerato, era proprietaria di fondi in loco o che poi vi subentrò. I Lorenzi non erano originari delle Forme, ma vi si erano insediati alla fine del 1600 proveniendo da San Pietro, ma perdendo così i diritti in capo ai terrieri di Rotzo. Ciò dette origine ad un annoso contenzioso con il comune di Rotzo circa il riconoscimento di queste prerogative (la famosa Causa Lorenzi), che si concluse a favore della famiglia solo dopo 82 anni e il ricorso al Tribunale Veneto.
Non è chiaro il significato di Breióla; sarei propenso a ritenerla una corruzione di Braido, Braida*, (Braidiola, Bragiola, Bréiola; il termine non è molto stabile nel nostro dialetto), nella sua accezione antica di area prativa suburbana senza insediamenti, come verosimilmente fu. Altri toponimi in zona, come la località Braido di Casotto, dalle medesime caratteristiche topografiche, avvalorerebbero questo significato.
È così plausibile che questa colonia dei Cerato, analogamente a quella più a nord, sia sorta in seguito all'alterazione del tratto rivierasco dell'Astico a causa delle ricorrenti disastrose alluvioni. Eventi questi che verosimilmente spezzettarono o distrussero le proprietà e costrinsero quelle famiglie a riposizionare i loro insediamenti seguendo i capricci del torrente.
Oggi il piccolo maso non è più stabilmente abitato. Gli edifici sono stati gradevolmente ristrutturati e adibiti a seconde case, mantenendo così il decoro del luogo e evitando il triste destino testimoniato dal vicino rudere invaso dai rovi.
Gianni Spagnolo
IV-MMXV
Annotazioni:
- * Braido, Braida: campo suburbano tenuto a prato - Etimologia: dal germanico breit: area; o dal latino brajum: terra grassa.
Bibliografia, annotazioni, avvertenze e diritti:
- San Pietro Valdastico - Storia del paese - Don Giovanni Toldo - 1936;
- Valdastico Ieri e Oggi - Mons. Antonio Toldo - Ed. La Galaverna - 1984;
- I documenti catastali qui riportati sono estratti dagli originali conservati presso l'Archivio di Stato di Bassano del Grappa - Catasto Napoleonico ed Austriaco del comune censuario di Rotzo - Mappa d'Avviso; Mappa I; IV e Libri partite e riportano in filigrana il marchio d'origine. Sono concessi ad uso esclusivo di questa pubblicazione con prot. n. 01 del 04/02/2015 dal Mistero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sez. d'Archivio di Stato Bassano del Grappa.
- E fatto divieto di riproduzione e ulteriore divulgazione in qualsiasi forma e modalità.
Grazie Gianni per queste ricerche interessanti. Sempre bello saperla la storia di un luogo, così quando si passa di là, ci si sofferma a pensare a quello che hai scritto e si presta più attenzione al luogo.
RispondiEliminaCondivido il commento sopra Gianni e ti leggerò con ancor più interesse quando tratterai le altre contrade del paese. Pensi di passare anche dall'altra parte della valle?
RispondiEliminaGrazie, sono già pronte le schede fino alla Val dell'Orco. Intanto esaurisco le contra' di casa poi vedremo. Non conoscendo direttamente fatti persone e luoghi mi è difficile trattare di altre zone; ma non dispero.
EliminaNon è contrà degli Alfieri, questa?
RispondiEliminaPer quanto ne so per averlo sentito dai miei, Alfieri erano chiamate le Forme stesse, particolarmente la sua parte iniziale dopo l'ansa dell'Astico, dove c'era la sega dei Baratieri. Alfieri dovrebbe essere un soprannome dei Lorenzi, dovuto al fatto che uno di loro portava le insegne della locale centuria della Milizia dei 7 Comuni. L'alfiere, appunto. Ci sarà però sicuramente qualcuno dalle Forme che ci legge e potrà darci informazioni di prima mano.
EliminaCiao a tutti. Sono una delle curatrici del Museo di Chiampo, Valentina. Sto cercando la sig.ra Antonietta Menin,che sposò Lorenzi Vladimiro. È la sorella di Padre Aurelio,fondatore del Museo. Qualcuno la conosce? Purtroppo al numero di casa nn risponde... Grazie!
RispondiEliminaLa signora Antonietta Menin è purtroppo deceduta il 3 febbraio scorso.
EliminaSe ha bisogno, ha 2 figli rintracciabili, ma ci scriva per favore sulla mail del blog:
bronsescoverte@gmail.com - grazie -