giovedì 30 aprile 2015

Il capriolo di Alago


5 commenti:

  1. Bravo Alago. Bellissima foto. Forse l'hai ritoccata un po' troppo, o sbaglio? Con le nuove tecnologie si possono modificare gli originali delle foto fino al punto da farle sembrare dei "dipinti ad olio".
    I colori sono vivaci. Quel verde oro del granoturco (o altre piante) è intenso. Mi piacciono le foto al naturale, quelle... con i difetti del momento.
    Ma dammi un tuo parere. Sono un "dilettante".

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  2. Te lo do io il parere tecnico: trattasi di ungulato tassidermizzato davanti ad un campo di sorgo ogm del Dakota meridionale. Il fatto poi che sia scuro in muso sta a testimoniare il suo vivissimo disappunto quando si sentì spezzare la zampetta post. sx da una palla cal.12 che distrusse sul nascere i suoi golosi propositi di cibarsi delle gigantesche cariossidi.

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  3. Ciò, Dakota meridionale! Quel càncaro sula sàta lo gà un sàco de ungulati nostrani, nocòre nare cussì lontàn.
    Dipende dala postura stramba chei tien coi se sdraja. Me lo ga dito un forestale.

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  4. Allora, Paesano, ti dico... con PS so fare qualcosa, ma non miracoli. I miracoli li fa Canon, io in questo caso ho dato una raddrizzatina alla inquadratura e la ho un po' ridimensionata; ed ho dato un po' di maschera di contrasto, perché ridimensionando la foto, l'immagine perde, si ammorbidisce troppo. Poi anche un po' li luci/ombre se ci sono parti troppo scure. Non escludo di calcare, non mi accorgo, non son messo bene con gli occhi, purtroppo, tanto da non usare il Raw.

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