La figlia ora sei tu.
Io, pacificata,
ti curo.
dal tuo mondo un po' vago
ed emergono a sprazzi
ricordi lontani...
nomi e luoghi
galleggiano e fluttuano.
Una nebbia sfumata e benefica
spesso avvolge il presente.
Talvolta anche sorridi
e finalmente ti affidi.
io ho dato il suo posto,
come nei tuoi passatempi,
puzzle amati
e pazienti...
(la poesia nella longevità - opere premiate)
(la poesia nella longevità - opere premiate)
Le mani scarne, consumate di una madre strette nelle mani della figlia a cui certamente ha dato forse senza ricevere.....bello, emoziona nel profondo per quanto rappresenta, almeno per me, e ricordo con un groppo in gola e negli occhi.
RispondiEliminaGli occhi si fanno lucidi, ma non piango !