domenica 12 maggio 2013

Alla mia Mamma




Nel dolce tepore della notte
penso alla mia Mamma lontana
mi sembra di sentir la sua voce
ahimè... un'illusione vana.

Vagabondo è il mio destino
illusionario il mio cervello
mi sembra di esserti vicino
nel prato vicino al ruscello.

Il lavoro dolce era allora
quando di mattino mi alzavo
la falce prendevo ancora
e nel prato il fieno tagliavo.

Son cose ormai passate
che non devono più esser ricordate,
ma da tutti son cantate
e non si può scordare.

Rammento ancora Mamma
quei giusti tuoi consigli
son come una dolce fiamma
che mi guida sui pericoli.

Quel giorno che ti lasciai
un forte dolore sentivo
in silenzio con amore pregai
colui che mi ispirò il motivo.

Mamma, camminando per il mondo
si conosce il sacrificio
e l'uomo vagabondo
che non porta alcun beneficio:

Iddio di lassù in paradiso
che guida il nostro cammino
ci sorride di buon viso
al dolore, un nostro inchino.

Ma ahimè...quanto dura è la vita
seguendola nel suo calvario
la croce che troppo sentiva
più volte ci fa recitar il rosario.

Lontano oltre le Alpi
Mamma ancora rammento
entrambi andavamo sui salti
per starne col cuore contento.

Il gerlo santo da portare
per le scale della riva
ritornando poi cantar
finchè non si finiva.

Al Tovo mi recavo
con la slitta sulle spalle
a casa la sera ritornavo
le gambe mi facevano male.

La montagna abbandonar credevo
quando partii dal casolare
quel che ora so, non sapevo
e pazienza bisogna portar.

Pensando a te Mamma
ogni dolor svanisce
al figliol tuo che t'ama
e fà ciò che non soffrisse.

Un bacio ti mando
con questo mio scritto
e a Papà di rimando
glielo darai caldo e sentito.


tuo figlio Aniceto Slaviero (ceo)
22-6-47 - La Brese -


(per gentile concessione della figlia Christine che ringraziamo)

Nessun commento:

Posta un commento

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...