domenica 19 maggio 2013

Proviamo a riflettere un po'...




Considerate le abbondanti piogge in atto, ricordandomi di uno spettacolo unico ammirato molti anni addietro, ho deciso di andare a filmare l’uscita dalla grotta dell’acqua del Gorgo, con la speranza di vedere, una volta ancora, quell’imponente getto rimasto impresso nella memoria.
Un po’  deluso comunque, malgrado la bellezza dell’evento.
La grotta non era colma, la pioggia caduta non era stata sufficiente ad originare quel getto che speravo, di poter vedere ancora una volta: mi son dovuto accontentare di uno spettacolo minore, comunque molto suggestivo.

Poi nel ridiscendere tranquillamente le “Sleche”  pensavo:
Ma guarda che razza di sentiero hanno fatto i nostri vecchi, sassi per terra, sassi sui muri, sassi sotto, sassi dappertutto, e sono lì da secoli, ricoperti di foglie, di muschio, di erbacce…, ma sono ancora lì, non crollano, non sprofondano, non franano e sono in salita, e che salita, visto il fiatone che mi è venuto per salire su per le “Sleche“
Ed allora il pensiero corre per similitudine alle frane, ai crolli, alle strade che si aprono, agli smottamenti di questi giorni di cui i media ci danno ampio riscontro… in pianura!
Qualcosa non torna, forse che negli anni passati si è fatto qualche grande “stronzata”?

Due giorni di pioggia continua, ed in pianura è il solito disastro!
Perlomeno dal 2010 si dovrebbe avere coscienza che con il cambiamento climatico in atto, non si può più scherzare, mentre invece, i soliti Politici chiacchieroni parlano e ripetono con ossessiva monotonia le stesse cose, ogni volta le stesse cose, da cinquant’anni!
E proprio 50 anni addietro, ad esempio, nell’attuale Z.I. di Schio, si organizzavano le corse campestri studentesche… tutta campagna!
Quella campagna oggi non esiste più, ci sono solo capannoni e strade asfaltate che hanno ricoperto centinaia di migliaia (se non milioni) di metri quadrati impermeabilizzando il suolo ed impedendo allo stesso di assorbire le precipitazioni.
Tutto l’alto vicentino: Schio, Thiene, Marano ecc. ha subito lo stesso trattamento.
Basta salire il Costo da Piovene verso Treschè Conca per ricercare quella verde pianura che non  esiste più, scomparsa!

Ecco, allora adesso vorrei chiedere, a chi negli anni di frenesia industriale ha tolto al suolo ed alla campagna il compito naturale di assorbire le piogge e farne riserva di vita, se per caso, non gli è mai passato per la mente che l’acqua, se non viene assorbita dal suolo, ma viceversa è fatta confluire verso percorsi innaturali, magari quell’acqua potrebbe anche essere all’origine dei danni e delle alluvioni che imperversano dopo 2 soli  giorni di pioggia.

Nella valle dell’Astico il torrente è cresciuto, certo, ma avrebbe sopportato altri giorni di piogge intense prima di provocare danni (ma qui non siamo ricoperti di capannoni e strade).
Oggi con le alluvioni si paga anche il prezzo della cementificazione ed asfaltatura selvaggia, delle varie Pedemontane inutili, della futuribile Valdastico Nord che qualcuno tanto ostinatamente reclama come fonte di sviluppo e di vita per le Valli.



Il bacino di Meda, che tanto piace a qualcuno, non raccoglierebbe mai l’acqua tolta alla terra dal cemento ed asfalto che la ricopre inesorabilmente in pianura.
Ridare alla terra usurpata la sua funzione naturale dopo averla violentata non è più possibile, per sempre.
Forse una riflessione è d’obbligo per chi vive di cemento ed asfalto.

Claudio Toldo 

10 commenti:

  1. Hai detto! il terreno non trasmette più l'acqua alle falde coi tempi naturali delle "infiltrazioni" ; la parola stessa richiama altra importantissima funzione, quella di filtrare nel trasmettere l'acqua alla falda... così fra l'altro restiamo più inquinati, privati del filtro naturale.

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  2. In un mondo dove si cementizza,si asfalta,si costruisce paesi e capannoni perfino sul letto
    dei fiumi o ancor meglio sopra di essi,come é avvenuto in tante regioni d'Italia,non ci si puo meravigliare dei disastri prodotti dal gonfiarsi dei fiumi strangolati dalla mano dell'uomo,con conseguente tracimazione...Non occorre fenomeni meteorologici ordinari,basta un po' di pioggia
    piu' dell'ordinario......

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  3. Parole sante!
    Non c'è la pretesa di ritornare "al canfin", il progresso è giusto che prosegua per la sua strada, ma c'è un limite a tutte le situazioni che lo dovrebbe dettare il semplice buon senso. Quando si oltre valica quello, le situazioni sfuggono di mano, con le conseguenze annesse. Purtroppo che comanda il mondo è SOLO il dio denaro, in nome e per conto del quale, siamo disposti a tutto, e, da imbecilli, anche ad autodistruggerci. Gli esempi si sprecano.

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  4. Dobbiamo produrre per consumare
    e consumare per produrre
    in un circolo vizioso all'infinito
    perchè?
    e intanto si devasta, si inquina, e poi ci si ammala, ma va bene così.
    L'uomo intelligente? Chiedo a voi quanto.

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  5. L'uomo è intelligente. E anche troppo!
    Se così non fosse non devasterebbe e non inquinerebbe.
    Devasta e inquina forse la lucertola o il passero che tanto intelligenti non sembrano? Neanche la gallina, che pur non è famosa per acume e senso civico, devasta e inquina; lo fa soltanto quando l'intelligente di turno ne stipa 500 in pochi metri quadrati.
    Non è l'intelligenza il segno distintivo dell'uomo, ma l'uso che ne fa.
    Mentre tutti gli altri animali sono stati affidati alla natura e alle sue leggi, che funzionano egregiamente da sempre, solo l'uomo è stato affidato anche all'uomo, affinché i doni ineguali diventassero elemento di condivisione e quindi di "umanità".

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  6. Portiamo l'esempio gallina su di un capannone da mille metri quadri, dove quando piove a diluvio raccogli tutta l'acqua del tetto in 4 tubi di pvc da 10 cm e lo porti come una fucilata in una tubatura più grande che raccoglie altri capannoni, ottenendo una condotta centralizzata..........magari ci collegassero una turbina all'uscita, forse si otterrebbe un pò di energia gratis, invece .....va a Vicenza come una bomba e spacca tutto. ( bello l'inquinamento della gallina )

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  7. Il problema è presto risolto: i capannoni moderni sono prefabbricati? Si. Allora non devono più considerarsi beni immobili ma beni mobili. Come in un lampo si costruiscono in due lampi si smontano. Vuoi portare le macchine da produzione in Polonia, Romania, Bulgaria? bene, o ti porti il capannone in dette località, o se passati cinque anni non riesci a riconvertire il capannone questo si demolisce e si pianta l'erbetta. Per i muratori doppio lavoro e gli altri tutti contenti!

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    1. Giustissimo!
      Ridène indrìo le Marogne, l'acqua dell'Astego, i marsoni, i emigrati, le balaustre dela cesa, le campane, i prà del'Astego, el cimena, el casèlo, la malga de Tinasso, la funicolare de Felisson, i preti costruttori, i usi civici, le rogassiòn, la fontana dei Lucca, quela dei Chèca, i luamàri, i salìsi, la scala dela cesa, el portego del scole, el fora febraro, la snàra, ...........

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    2. Le riflessioni sono tali se hanno un limite interpretativo... nel buonsenso.
      Ridarte indrio tuto quelo che te ghe domandà ze farse tore par el dedrìo, caro Io

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    3. Vedremo con la esenzione IMU che cosa combinerà questo governo ladro.
      I capannoni vuoti perché la attività è stata delocalizzata, magari con incentivi, la devono pagare il doppio, altro che esenzione.

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