Considerate le abbondanti
piogge in atto, ricordandomi di uno
spettacolo unico ammirato molti anni addietro, ho deciso di andare a filmare
l’uscita dalla grotta dell’acqua del Gorgo, con la speranza di vedere, una
volta ancora, quell’imponente getto rimasto impresso nella memoria.
Un po’ deluso comunque, malgrado la bellezza
dell’evento.
La grotta non era colma, la
pioggia caduta non era stata sufficiente ad originare quel getto che speravo,
di poter vedere ancora una volta: mi son dovuto accontentare di uno spettacolo
minore, comunque molto suggestivo.
Ma guarda che razza di
sentiero hanno fatto i nostri vecchi, sassi per terra, sassi sui muri, sassi
sotto, sassi dappertutto, e sono lì da secoli, ricoperti di foglie, di muschio,
di erbacce…, ma sono ancora lì, non crollano, non sprofondano, non franano e
sono in salita, e che salita, visto il fiatone che mi è venuto per salire su
per le “Sleche“
Ed allora il pensiero corre per
similitudine alle frane, ai crolli, alle strade che si aprono, agli smottamenti
di questi giorni di cui i media ci danno ampio riscontro… in pianura!
Qualcosa non torna, forse che
negli anni passati si è fatto qualche grande “stronzata”?
Due giorni di pioggia
continua, ed in pianura è il solito disastro!
Perlomeno dal 2010 si
dovrebbe avere coscienza che con il cambiamento climatico in atto, non si può
più scherzare, mentre invece, i soliti Politici chiacchieroni parlano e
ripetono con ossessiva monotonia le stesse cose, ogni volta le stesse cose, da
cinquant’anni!
E proprio 50 anni addietro,
ad esempio, nell’attuale Z.I. di Schio, si
organizzavano le corse campestri studentesche… tutta campagna!
Quella campagna oggi non
esiste più, ci sono solo capannoni e strade asfaltate che hanno ricoperto
centinaia di migliaia (se non milioni) di
metri quadrati impermeabilizzando il suolo ed impedendo allo stesso di
assorbire le precipitazioni.
Tutto l’alto vicentino: Schio, Thiene, Marano ecc. ha subito lo stesso trattamento.
Basta salire il Costo da
Piovene verso Treschè Conca per ricercare quella verde pianura che non esiste più, scomparsa!
Ecco, allora adesso vorrei
chiedere, a chi negli anni di frenesia industriale ha tolto al suolo ed alla
campagna il compito naturale di assorbire le piogge e farne riserva di vita, se
per caso, non gli è mai passato per la mente che l’acqua, se non viene
assorbita dal suolo, ma viceversa è fatta confluire verso percorsi innaturali,
magari quell’acqua potrebbe anche essere all’origine dei danni e delle
alluvioni che imperversano dopo 2 soli
giorni di pioggia.
Nella valle dell’Astico il
torrente è cresciuto, certo, ma avrebbe sopportato altri giorni di piogge
intense prima di provocare danni (ma qui
non siamo ricoperti di capannoni e strade).
Oggi con le alluvioni si paga
anche il prezzo della cementificazione ed asfaltatura selvaggia, delle varie Pedemontane
inutili, della futuribile Valdastico Nord che qualcuno tanto ostinatamente
reclama come fonte di sviluppo e di vita per le Valli.
Ridare alla terra usurpata la
sua funzione naturale dopo averla violentata non è più possibile, per sempre.
Claudio Toldo
Hai detto! il terreno non trasmette più l'acqua alle falde coi tempi naturali delle "infiltrazioni" ; la parola stessa richiama altra importantissima funzione, quella di filtrare nel trasmettere l'acqua alla falda... così fra l'altro restiamo più inquinati, privati del filtro naturale.
RispondiEliminaIn un mondo dove si cementizza,si asfalta,si costruisce paesi e capannoni perfino sul letto
RispondiEliminadei fiumi o ancor meglio sopra di essi,come é avvenuto in tante regioni d'Italia,non ci si puo meravigliare dei disastri prodotti dal gonfiarsi dei fiumi strangolati dalla mano dell'uomo,con conseguente tracimazione...Non occorre fenomeni meteorologici ordinari,basta un po' di pioggia
piu' dell'ordinario......
Parole sante!
RispondiEliminaNon c'è la pretesa di ritornare "al canfin", il progresso è giusto che prosegua per la sua strada, ma c'è un limite a tutte le situazioni che lo dovrebbe dettare il semplice buon senso. Quando si oltre valica quello, le situazioni sfuggono di mano, con le conseguenze annesse. Purtroppo che comanda il mondo è SOLO il dio denaro, in nome e per conto del quale, siamo disposti a tutto, e, da imbecilli, anche ad autodistruggerci. Gli esempi si sprecano.
Dobbiamo produrre per consumare
RispondiEliminae consumare per produrre
in un circolo vizioso all'infinito
perchè?
e intanto si devasta, si inquina, e poi ci si ammala, ma va bene così.
L'uomo intelligente? Chiedo a voi quanto.
L'uomo è intelligente. E anche troppo!
RispondiEliminaSe così non fosse non devasterebbe e non inquinerebbe.
Devasta e inquina forse la lucertola o il passero che tanto intelligenti non sembrano? Neanche la gallina, che pur non è famosa per acume e senso civico, devasta e inquina; lo fa soltanto quando l'intelligente di turno ne stipa 500 in pochi metri quadrati.
Non è l'intelligenza il segno distintivo dell'uomo, ma l'uso che ne fa.
Mentre tutti gli altri animali sono stati affidati alla natura e alle sue leggi, che funzionano egregiamente da sempre, solo l'uomo è stato affidato anche all'uomo, affinché i doni ineguali diventassero elemento di condivisione e quindi di "umanità".
Portiamo l'esempio gallina su di un capannone da mille metri quadri, dove quando piove a diluvio raccogli tutta l'acqua del tetto in 4 tubi di pvc da 10 cm e lo porti come una fucilata in una tubatura più grande che raccoglie altri capannoni, ottenendo una condotta centralizzata..........magari ci collegassero una turbina all'uscita, forse si otterrebbe un pò di energia gratis, invece .....va a Vicenza come una bomba e spacca tutto. ( bello l'inquinamento della gallina )
RispondiEliminaIl problema è presto risolto: i capannoni moderni sono prefabbricati? Si. Allora non devono più considerarsi beni immobili ma beni mobili. Come in un lampo si costruiscono in due lampi si smontano. Vuoi portare le macchine da produzione in Polonia, Romania, Bulgaria? bene, o ti porti il capannone in dette località, o se passati cinque anni non riesci a riconvertire il capannone questo si demolisce e si pianta l'erbetta. Per i muratori doppio lavoro e gli altri tutti contenti!
RispondiEliminaGiustissimo!
EliminaRidène indrìo le Marogne, l'acqua dell'Astego, i marsoni, i emigrati, le balaustre dela cesa, le campane, i prà del'Astego, el cimena, el casèlo, la malga de Tinasso, la funicolare de Felisson, i preti costruttori, i usi civici, le rogassiòn, la fontana dei Lucca, quela dei Chèca, i luamàri, i salìsi, la scala dela cesa, el portego del scole, el fora febraro, la snàra, ...........
Le riflessioni sono tali se hanno un limite interpretativo... nel buonsenso.
EliminaRidarte indrio tuto quelo che te ghe domandà ze farse tore par el dedrìo, caro Io
Vedremo con la esenzione IMU che cosa combinerà questo governo ladro.
EliminaI capannoni vuoti perché la attività è stata delocalizzata, magari con incentivi, la devono pagare il doppio, altro che esenzione.