venerdì 8 febbraio 2019

Sémo in man dela poja...

E' doloroso dover leggere sempre più spesso questi articoli... Stiamo parlando del nostro bene più prezioso: LA NOSTRA SALUTE! 





Il messaggio di Giorgio De Zen, candidato sindaco a Schio con Coalizione Civica, è molto chiaro.

Nessuna critica a medici, infermieri e a tutto il personale sanitario, ma un forte ‘j’accuse’ nei confronti della Regione e degli amministratori che secondo De Zen non sono stati in grado di prevedere le conseguenze e prevenire i problemi.


“Quando senti che mancano dei medici per far funzionare un ospedale, ci possono essere due tipi di reazioni. La prima è fare come i politici che non affrontano i problemi pur avendo un ruolo che glielo imporrebbe per legge, la seconda reazione possibile è quella arrabbiata o preoccupata. Io in questo momento propendo per la seconda. Non possiamo infatti non ascoltare l’urlo di dolore del primario del pronto soccorso che sostiene che manchino 12 medici su 20 e che nel mese di marzo ci siano 40 turni scoperti. Di notte ci sono solo due medici. Come dire, se proprio devi avere un infarto cerca di fartelo venire di giorno. Poi mancano 6 medici su 13 in ortopedia e 8 su 20 in radiologia. C’è poi una carenza di personale infermieristico, di operatori socio sanitari, terapisti della riabilitazione nonostante in Veneto ci siano queste professionalità. La ragione della carenza di medici nel pubblico è che il privato e l’estero pagano di più e le specializzazioni sono troppo limitate rispetto alle esigenze del territorio. Ne consegue che la Sanità si sta destrutturando e si sposta verso la privatizzazione. Il che – continua De Zen – significa perdere il diritto universale alla salute, ciò che rende una comunità realmente civile”.

Il candidato a primo cittadino sottolinea poi che la Sanità veneta, già autonoma e non di competenza del governo, è un pessimo esempio di come gestione indipendente delle risorse.

“Io voglio una regione con più servizi e non con meno servizi, dove i più deboli non rinunciano a curarsi – rincara De Zen – Il ministro Erika Stefani ha spiegato che non avremo più denaro, ma maggiori competenze. Solo con una migliore efficienza avremo più disponibilità. Tuttavia la parola efficienza ormai mi fa paura, perché è spesso diventata un sinonimo di razionalizzazione, ovvero un taglio di spesa mascherato. Io voglio più risorse: non più risparmi e più tagli. Non voglio andare al pronto soccorso di Bassano o a farmi curare lì solo perché è più comodo a qualche politico del bassanese. Voglio che ci siano scelte dettate da ragioni concrete e scientifiche, non ‘Usl sperimentali’. Purtroppo stiamo pagando due macroscopici errori del passato. La scelta della Lega di costruire un ospedale con il project financing, che fa pesare come un macigno un enorme debito nella nostra struttura e l’inadeguatezza del sindaco Orsi, la sua incapacità di capire le dinamiche della fusione per incorporazione con Bassano, i cui esiti drammatici per la sanità del nostro territorio sono ormai sotto gli occhi di tutti. Se il risultato non è all’altezza, un buon politico deve saper cambiare idea”.

Anna Bianchini
Alto vicentino on line

8 commenti:

  1. Ohi ohi ohi, che mal de pansa

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    1. L'è mejo che te tuli na purga, caro mio, e spera che la te passa perché se andemo vanti cossì….….altro che sanita pubblica………. con tutti i schej che ven spesi……..

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  2. Sia l'ospedale di Santorso che di Asiago sono stati costruiti non per le vere esigenze del territorio ma solo per questioni ecopoliticje. Due cattedrali nel deserto. Provate ad andare a Santorso per un intervento mi risponderanno che vi opereranno in privato perché non ci sono dottori. Un disastro

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  3. Ospedale di Santorso ,ecco il risultato di un ventennio politicamente DISASTROSO.
    Ho votato Berlusconi&Company che grande errrore!!

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    1. I responsabili di questo degrado se la fanno e se la ridono , alla faccia nostra. Se un qualsiasi cittadino commette un reato di poco conto, ti prendi una legnata che te la ricordi finchè campi . Questi faccendieri invece, dopo qualche giorno agli arresti domiciliari, si godono i soldi e bevono spumante alla " loro " salute. (Basta vedere i disastri in alcune banche ). E poi c'è sempre qualche allocco che nonostante gli abbiano azzerato il conto corrente, continua a votarli.

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    2. Prego Dio di stare bene, ma se posso, in caso di necessità, vado altrove.

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  4. Pico Panda Paco Serse10 febbraio 2019 alle ore 00:44

    Ben, oggi a Vicenza vedere chi ha votato coloro che gli han svuotato il portafoglio...battergli le mani... uno spettacolo!

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  5. Caro Poco forse hai visto altre elezioni

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