E'
doloroso dover leggere sempre più spesso questi articoli... Stiamo
parlando del nostro bene più prezioso: LA NOSTRA SALUTE!
E'
sempre più palpabile una situazione che non credo di esagerare se oso
definirla "abbastanza grave". Se devo fare un confronto con 15/20 anni
fa... direi ogni anno sempre peggio...
Basta anche guardare come siamo messi in Paese da 14 mesi col Medico di base: fra 20 giorni conosceremo il QUINTO medico.
Tralasciando
leggi e leggine che regolamentano l'ambaradan e che ci dobbiamo
adeguare volenti o dolenti e pure ritenerci anche fortunati perchè la
situazione potrebbe presentarsi anche più critica... mi chiedo se a
livello politico non ci potrebbe essere un po' più di interessamento per
vedere se si può fare qualcosa per queste zone un po' ai margini...
Si vociferava tempo fa anche di una raccolta firme, poi da qualcuno bocciata perchè si è stabilito che non sarebbe servita a niente. Io credo che prima che il cittadino debba muoversi con una raccolta firme, si possa "tentare" di intraprendere altre strade, magari unendo le forze con i Comuni di Pedemonte e Lastebasse.
Si vociferava tempo fa anche di una raccolta firme, poi da qualcuno bocciata perchè si è stabilito che non sarebbe servita a niente. Io credo che prima che il cittadino debba muoversi con una raccolta firme, si possa "tentare" di intraprendere altre strade, magari unendo le forze con i Comuni di Pedemonte e Lastebasse.
“La Sanità veneta, così com’è, è condannata alla privatizzazione”.
Il messaggio di Giorgio De Zen, candidato sindaco a Schio con Coalizione Civica, è molto chiaro.
Nessuna critica a medici, infermieri e a tutto il personale
sanitario, ma un forte ‘j’accuse’ nei confronti della Regione e degli
amministratori che secondo De Zen non sono stati in grado di prevedere
le conseguenze e prevenire i problemi.
“Quando senti che mancano dei medici per far funzionare un ospedale,
ci possono essere due tipi di reazioni. La prima è fare come i politici
che non affrontano i problemi pur avendo un ruolo che glielo imporrebbe
per legge, la seconda reazione possibile è quella arrabbiata o
preoccupata. Io in questo momento propendo per la seconda. Non possiamo
infatti non ascoltare l’urlo di dolore del primario del pronto soccorso
che sostiene che manchino 12 medici su 20 e che nel mese di marzo ci
siano 40 turni scoperti. Di notte ci sono
solo due medici. Come dire, se proprio devi avere un infarto cerca di
fartelo venire di giorno. Poi mancano 6 medici su 13 in ortopedia e 8 su
20 in radiologia. C’è poi una carenza di personale infermieristico, di
operatori socio sanitari, terapisti della riabilitazione nonostante in
Veneto ci siano queste professionalità. La ragione della carenza di
medici nel pubblico è che il privato e l’estero pagano di più e le
specializzazioni sono troppo limitate rispetto alle esigenze del
territorio. Ne consegue che la Sanità si sta destrutturando e si sposta
verso la privatizzazione. Il che – continua De Zen – significa perdere
il diritto universale alla salute, ciò che rende una comunità realmente
civile”.
Il candidato a primo cittadino sottolinea poi che la Sanità veneta,
già autonoma e non di competenza del governo, è un pessimo esempio di
come gestione indipendente delle risorse.
“Io voglio una regione con più servizi e non con meno servizi, dove i
più deboli non rinunciano a curarsi – rincara De Zen – Il ministro
Erika Stefani ha spiegato che non avremo più denaro, ma maggiori
competenze. Solo con una migliore efficienza avremo più disponibilità.
Tuttavia la parola efficienza ormai mi fa paura, perché è spesso
diventata un sinonimo di razionalizzazione, ovvero un taglio di spesa
mascherato. Io voglio più risorse: non più risparmi e più tagli. Non
voglio andare al pronto soccorso di Bassano o a farmi curare lì solo
perché è più comodo a qualche politico del bassanese. Voglio che ci
siano scelte dettate da ragioni concrete e scientifiche, non ‘Usl
sperimentali’. Purtroppo stiamo pagando due macroscopici errori del
passato. La scelta della Lega di costruire un ospedale con il project
financing, che fa pesare come un macigno un enorme debito nella nostra
struttura e l’inadeguatezza del sindaco Orsi, la sua incapacità di
capire le dinamiche della fusione per incorporazione con Bassano, i cui
esiti drammatici per la sanità del nostro territorio sono ormai sotto
gli occhi di tutti. Se il risultato non è all’altezza, un buon politico
deve saper cambiare idea”.
Anna Bianchini
Alto vicentino on line
Ohi ohi ohi, che mal de pansa
RispondiEliminaL'è mejo che te tuli na purga, caro mio, e spera che la te passa perché se andemo vanti cossì….….altro che sanita pubblica………. con tutti i schej che ven spesi……..
EliminaSia l'ospedale di Santorso che di Asiago sono stati costruiti non per le vere esigenze del territorio ma solo per questioni ecopoliticje. Due cattedrali nel deserto. Provate ad andare a Santorso per un intervento mi risponderanno che vi opereranno in privato perché non ci sono dottori. Un disastro
RispondiEliminaOspedale di Santorso ,ecco il risultato di un ventennio politicamente DISASTROSO.
RispondiEliminaHo votato Berlusconi&Company che grande errrore!!
I responsabili di questo degrado se la fanno e se la ridono , alla faccia nostra. Se un qualsiasi cittadino commette un reato di poco conto, ti prendi una legnata che te la ricordi finchè campi . Questi faccendieri invece, dopo qualche giorno agli arresti domiciliari, si godono i soldi e bevono spumante alla " loro " salute. (Basta vedere i disastri in alcune banche ). E poi c'è sempre qualche allocco che nonostante gli abbiano azzerato il conto corrente, continua a votarli.
EliminaPrego Dio di stare bene, ma se posso, in caso di necessità, vado altrove.
EliminaBen, oggi a Vicenza vedere chi ha votato coloro che gli han svuotato il portafoglio...battergli le mani... uno spettacolo!
RispondiEliminaCaro Poco forse hai visto altre elezioni
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