Sono scesi dal pullman e, con gli alunni delle locali scuole medie, sono stati subito condotti a visitare il nuovo “Parco dell’emigrante”.
È iniziata così la giornata in cui 16 liceali brasiliani del Collegio mons. Scalabrini, accompagnati da 4 professori e 4 genitori, tutti provenienti da Encantado, la città-gemella fondata dagli antichi valdasticensi a fine ’800, hanno conosciuto il paese avito. Assieme a loro, 18 liceali di Montebelluna, seguiti dal preside e da alcuni insegnanti nell’esperienza di toccare con mano il tema dell’emigrazione, poco presente nei testi scolastici, perché storia degli umili. Nel parco, hanno camminato per rivivere speranze, dubbi, coraggio e incertezze degli antenati che si avventurarono lontano, alla ricerca di una speranza di vita. Lungo il percorso, sagome ferrose di migranti che guardano verso l’orizzonte; al centro del parco, la sfera decorata a mosaico, rappresentante il mondo; alla fine, il luogo della memoria, col binario dismesso e usurato, simbolo del dramma delle persone morte nel tentativo di concretizzare le loro speranze, a pochi passi dalla cappellina, luogo d’addio alla propria terra. Nell’aula consiliare, dopo il canto degli inni nazionali, è stata ripercorsa la storia del gemellaggio.
Poi, il sindaco Claudio Guglielmi ha descritto Valdastico attraverso le sue vicende storiche, i confini, le guerre, la povertà, le conquiste su una terra avara...
Il presidente provinciale dell’ente Vicentini nel mondo, Ferruccio Zecchin, ha definito la giornata “una semina”. «Stiamo seminando, perché i giovani devono capire cos’è stata l’emigrazione dei nostri avi nel 1882. Hanno faticato, ma hanno creato un futuro per le successive generazioni». Parole e discorsi che i ragazzi di Encantado hanno mostrato di capire, visto che hanno ereditato l’antico dialetto altoasticano parlato dai primi migranti. «Io l’ho imparato da mia nonna – ha confidato uno degli accompagnatori, Ismael Rosset – e in famiglia abbiamo sempre mantenuto viva la cultura del passato, i riti, le canzoni, i detti, la nostalgia di casa e di questa terra». Emozioni che si sono stemperate quando è avvenuto lo scambio di doni e di gadget della memoria.
Giovanni Matteo Filosofo
Giornale di Vicenza
(le foto di Amministriamo insieme giovani fb)
Una mia semplice considerazione:
Parecchio tempo fa, mi sembra di ricordare che questo gemellaggio con San Pedro Encantado sia stato fortemente voluto ed era partito con molto entusiasmo, ma col passare del tempo, come spesso accade, questo entusiamo, questo coinvolgimento si è via via affievolito.
Succede... nessuna meraviglia, per carità!
Ogni tanto si viene a sapere "per caso" che qualche gruppo, più o meno consistente, qualche Persona... passa per il Paese..., ma il Paese non mi pare sia messo al corrente con qualche avviso, in maniera da poter condividere questi momenti. Anche di questo summenzionato gruppo, quelli che ho interpellato, nulla sapevano.
Anche questa "realtà" potrebbe essere vista come un'opportunità aggiuntiva per "ravvivare" il Paese.
Mi sono persa qualcosa? Nel qual caso vi chiedo scusa.
(le foto di Amministriamo insieme giovani fb)
Una mia semplice considerazione:
Parecchio tempo fa, mi sembra di ricordare che questo gemellaggio con San Pedro Encantado sia stato fortemente voluto ed era partito con molto entusiasmo, ma col passare del tempo, come spesso accade, questo entusiamo, questo coinvolgimento si è via via affievolito.
Succede... nessuna meraviglia, per carità!
Ogni tanto si viene a sapere "per caso" che qualche gruppo, più o meno consistente, qualche Persona... passa per il Paese..., ma il Paese non mi pare sia messo al corrente con qualche avviso, in maniera da poter condividere questi momenti. Anche di questo summenzionato gruppo, quelli che ho interpellato, nulla sapevano.
Anche questa "realtà" potrebbe essere vista come un'opportunità aggiuntiva per "ravvivare" il Paese.
Mi sono persa qualcosa? Nel qual caso vi chiedo scusa.
Cara Carla,la mia mamma fu profuga all'eta di otto anni alla fine della seconda guerra mondiale,scapparono dalla Istria.nel mio DNA senti,se lo consenti,tutto ti riporta all'origine. Senti il distacco vissuto e non bastano le visite nei posti dell infanzia di mamma nonni per rinsaldare le origini.or ora in questi contesti, di ogni giorno,non sarei qui a scriverti non sarei nato.un sentito abbraccio a tutti.Ivo
RispondiEliminaCondivido in pieno il tuo pensiero, Carla. Anche io l'ho saputo dopo e x caso e ho fatto le tue stesse considerazioni. Credo che quando ci sono questi avvenimenti, se pur semplici, vadano condivisi, specialmente con le persone del paese che come dici tu, hanno fortemente voluto e sentito questo gemellaggio. Certo ci possono essere dimenticanze, o visite che si sanno il giorno prima, ma confidiamo nel futuro… Lucia
RispondiEliminaMi associo e condivido pienamente le condiderazioni di Carla e Lucia. Come mai la popolazione tutta non è stata fatta partecipe di questo avvenimento? Dimenticanza? Poca sensibilità? Ricordo ai responsabili che la popolazione è sempre stata ed é molto sensibile a tutto ciò che riguarda la nostra emigrazione nel mondo, dimostrata anche dalla grande partecipazione all'annuale festa dell'emigrante. Confesso che ci sono stata male a non sapere nulla e con me anche molti altri concittadini. Spero anch'io nel prossimo futuro...patrizia
RispondiEliminaInvito cortesemente il Sindaco e altri “interessati”a riferire su queste pagine in merito al mancato coinvolgimento del paese all’evento. Visto che quando si vuole si sa che il blog esiste e se ne fa uso in maniera diretta.
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