Ad un certo punto bisognava per forza
vuotare il sacco.
Uno dei temi che hanno caratterizzato l’incontro
del 1° febbraio nella città della Quercia fra la Giunta Fugatti e
il comune di Rovereto, sui principali temi del momento, non poteva
ovviamente che essere quello del prolungamento a nord
dell’Autostrada. Partita vinta per Fugatti che ha potuto
manifestare quel pensiero inequivocabile che colloca inesorabilmente
sul filo di lana il brillante ideale del governatore del Veneto.
“Noi – ha detto – riteniamo che
l’uscita a Rovereto sud sia la più utile al Trentino, per ragioni
di viabilità e di carattere economico e turistico. Naturalmente
questo si deve tradurre in un progetto di massima con le relative
valutazioni di sostenibilità tecnica ed ambientale. Appena avremo
sul tavolo un progetto faremo le opportune considerazioni e
decideremo sentendo anche i territori interessati. Attualmente,
dunque, tutti i rilievi critici, ovviamente legittimi, sono
prematuri”, ha aggiunto il presidente. (La Voce del Trentino,
1.02.2019).
Ecco il “sì” di Fugatti
all’autostrada tanto auspicata anche dal Trentino, ecco però anche
l’emergere dal panorama un argomento di primaria importanza, cioè
quello di escludere dal gioco una delle due parti. “Appena
avremo... faremo le opportune considerazioni e decideremo sentendo
anche i territori interessati.” Come dire: “Mettiamo un po’ in
pace i comuni come Besenello, Valli del Pasubio, Posina ecc., che non
vedono di buon occhio l’opera, e poi decideremo noi, senz’alcuna
interferenza esterna”.
Aria amara di tempesta per il Veneto, che
manco si sente vocatum in jus.
Ecco affossata una speranza e bruciato
il tavolino attorno cui discutere!
Per Zaia vorrebbe dire uscire da
uno stallo di acerba opposizione per entrare in un punto morto
peggiore di prima. Per la Lega interregionale, una impensabile e
cruenta war in house!
Tuttavia, pur di fronte allo storico
“Frangar, non flectar” (mi spezzerò, ma non mi piegherò),
arride una speranza: fra un mese, nuovo incontro che non potrà
prescindere dal tema.
Fosse almeno quello paritetico.
Domenico
Giacon
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