lunedì 4 febbraio 2019

Le belle notizie meritano risonanza

Bonus ai dipendenti per pagare le scuole ai figli. «Così evitiamo lo spopolamento del paese»

L’imprenditore Vinicio Bulla ha un’azienda a Caltrano, 2.500 abitanti ai piedi dell’Altopiano di Asiago. «Vedo tante carrozzelle e poche carrozzine con bimbi, voglio aiutare il territorio»

CALTRANO (Vicenza) I suoi risparmi personali «congelati» in banca per sette anni, per contribuire a pagare le scuole dei figli dei propri dipendenti, dal nido alla materna fino alla prima elementare, ben oltre il bonus bebè statale. Un «incoraggiamento ai miei dipendenti a mettere su famiglia o ad allargarla» spiega l’imprenditore Vinicio Bulla, ma anche un contributo al territorio, un piccolo Comune ai piedi dell’Altopiano di Asiago «dove c’è grande decadenza, dove vedo tante carrozzelle con gente della mia età ma ben poche carrozzine con bambini» racconta il fondatore della Rivit Spa. Perché senza bambini, senza le nuove generazioni, i paesi come Caltrano, 2.500 abitanti appena, dieci, massimo quindici nuovi nati all’anno, sono destinati a morire, e così forse anche le stesse attività produttive insediate, una volta rimaste senza manodopera locale.
Mai un giorno di cassa integrazione
Ancora nessuno gli ha chiesto perché quel corposo gruzzoletto racimolato in mezzo secolo non lo spenda per sé, per una vacanza a cinque stelle, quanto mai meritata alla soglia dei suoi ottant’anni, ma chi conosce Bulla non si stupisce affatto che pensi ai suoi collaboratori prima che a se stesso. Lui che ha fatto in modo che non avessero mai un giorno di cassa integrazione, nemmeno nei periodi in cui il calo delle commesse non lasciava altra scelta. Lui che ha declinato le diverse offerte di acquisto da parte di fondi esteri. Imprenditore vecchio stampo, il vicentino (di Schio) ha speso una vita per far crescere la propria azienda, la Rivit Spa di Caltrano - un grande stabilimento immerso nel verde - per farla diventare il colosso mondiale che oggi è, impegnata nella produzione di tubi in acciaio inox e leghe speciali di grandi dimensioni destinati per lo più a piattaforme petrolifere. E, instancabile, in sede anche di sabato pomeriggio, nemmeno agli sgoccioli della sua carriera – in azienda ci sono oggi i suoi tre figli - non smette di pensare a chi ha contribuito a fargli raggiungere questi risultati, e cioè i suoi, ad oggi, 150 dipendenti (in gran parte uomini) «che meritano di essere gratificati». Non senza trascurare però il futuro della popolazione locale e italiana, «destinata all’estinzione visto il declino demografico e le previsioni dell’Istat».
Il piano welfare
Proprio per questo Bulla ha messo a punto, con la consulenza di Confindustria Vicenza, un piano welfare – in vigore dal primo settembre 2018 fino al 31 agosto 2025 - senza precedenti, ben oltre il bonus bebè statale, oltre gli incentivi per ogni nuovo nato previsti per i propri dipendenti da un’altra realtà vicentina, la Brazzale Spa di Zanè. L’azienda di Caltrano elargirà fino a 550 euro netti al mese (6.600 euro massimo all’anno) per coprire le spese dell’asilo nido (comprese iscrizione e mensa) ai figli dei propri dipendenti e 250 euro al mese (3.000 massimo annui) per la retta della scuola materna. Rimborsi che, ogni dodici mesi, potrebbero arrivare a 200 mila euro complessivi, ma si spera che si vada anche oltre questa previsione, il che significherebbe ulteriori fiocchi rosa e blu. La prima coccarda rosa, la prima bimba a cui l’azienda rimborserà le spese della scuola, è già arrivata: Elena, nata il 23 dicembre. E’ prevista poi una tantum di 2mila euro per il secondo figlio, che sale a 3mila per i successivi.
I benefici
«Benefici che dureranno per sette anni: il progetto è consolidato e la cifra è a disposizione in banca esclusivamente per questo, sono i miei risparmi personali di 50-60 anni – assicura l’imprenditore – perché non voglio morire con i soldi in conto corrente, preferisco che restino all’azienda, soprattutto a chi produce, a chi lavora con me. Un progetto, questo, che la mia famiglia condivide». Bulla spiega che in azienda ora «si respira un’altra aria, mi salutano più volentieri: se non potevano avere figli per questioni economiche ora ci pensano, sono incoraggiati a farlo – sorride il 79enne -. Certo, non sarò io a risolvere il problema nazionale del calo delle natalità ma voglio dare un segno, sperando che anche altri imprenditori possano replicare l’iniziativa». Che ha già portato a qualche risultato: «Le domande di lavoro sono raddoppiate, a contattarci sono persone del posto, e visto che il lavoro va bene e ci sono prospettive di assunzioni ne terremo conto». E coi nuovi operai chissà, potrebbero arrivare anche altri bebè.

3 commenti:

  1. Ecco le persone che meritano visibilità e considerazioneBravo all'infinito!!!!!!!!!

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    1. Peccato che sono pochi questi imprenditori!

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  2. VINICIO BULLA; mai conosciuto ne sentito nominare prima ma viste le sue iniziative "PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA" SUBITO!!!!!

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