lunedì 25 febbraio 2019

Recinti mentali



Gianni Spagnolo © 190201

Guardando un po' in giro, è interessante osservare come gli uomini si rapportino fra loro e con il loro ambiente. Mi chiedo, ad esempio, quale nesso ci sia fra la gestione dello spazio e gli schemi mentali di chi lo abita. 
Si sa che ciascuno di noi ha una sua aurea esclusiva e flessibile di privacy, ovvero la bolla di rispetto intorno al proprio corpo all’interno della quale scatta il fastidio per intrusioni non cercate. Poi viene la casa, il clan, il paese, ecc., che sono nostre estensioni. Vediamo dunque un po’ come sono costruite le nostre case, che rappresentano l’ultima ridotta del nostro potere esclusivo e cosa potrebbero rivelarci del nostro modo di pensare.

Da noi l'abitazione ideale dev’essere assolutamente singola, isolata, cioè priva di murature comuni con i vicini su tutti i quattro lati e necessariamente recintata da muri, siepi, e cancellate il più evidenti e opache possibile: è il nostro fortino! Il nostro territorio esclusivo è marcato come quello delle tigri, solo che per noi non sarebbe sufficiente pisciottare qua e là, per cui dobbiamo erigere barriere. 
Chi non può permettersi di distanziare la casa su tutti i lati, s’ingegna a trovare compromessi che salvino l’inderogabile assunto. Non solo nessuno deve poter avvicinarsi, ma spesso neppure riuscire a sbirciare dentro la nostra proprietà.  Quand’anche il giardino fosse ridotto ai cinque metri canonici, lo spazio per una robusta recinzione lo si troverà sempre. 
Qualcosa di simile, addirittura con le reti elettrificate ad alta tensione, l’ho visto da qualche parte in Sudamerica e in Asia, in paesi dove la sicurezza, causa il terrorismo o la criminalità, è certamente precaria, ma qui da noi che senso ha?  Da cosa ci stiamo difendendo, che tanto sappiamo benissimo che non sono certo le nostre difese statiche a tenere alla larga eventuali malintenzionati? Forse dall'occhio scrutatore dei vicini? Forse per la scusa del cane?
Nulla a che vedere con le case con recinzioni assenti o appena accennate che si vedono in altre parti d'Europa o negli States, dove le abitazioni risaltano graziosamente non essendo circondate ed appesantite da muraglie o improbabili barriere vegetali. 
Se avessimo case diroccate e giardini invasi dai rovi, la cosa potrebbe essere un pudico espediente, ma noi spendiamo l’iraddidio per abbellire le nostre case e i nostri giardini, e allora, ancora, che senso ha? Sembra che vogliamo nasconderci, ritirarci nella nostra casetta come le chiocciole e chiudere anche le aperture con la bava; nessuno deve sapere che siamo lì. 

Mi chiedo quanto più belli, ariosi e accoglienti sarebbero i nostri paesi e le nostre città se fossero ridotte all’essenziale tutte quelle limitazioni confinarie che disturbano e distolgono la vista. Non è che insistiamo pervicacemente con un limite mentale nostro? Una inutile e dannosa piccineria del nostro individualismo?
Eppure, a ben pensarci, siamo la nazione del Leopardi, che ha poetato di interminati spazi e sovrumani silenzi di là dalle siepi. Ma forse lo stiamo interpretando alla rovescia.
Nemo poeta in patria sua!



2 commenti:

  1. Certo, sarebbero più belle le case senza recinti, siepi, steccati, reti, muri di cinta, divisori vari. Uno spettacolo anche per il panorama. E i primi a rallegrarsi saranno i ladri.
    Anonimo

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  2. Mi ricordo di aver assistito qualche anno fa ad un dibattimento in tribunale riguardo l’intrusione di una persona in un giardino attraverso il cancello involontariamente lasciato aperto. Mille discussioni ...mi era scappato dentro il cane...credevo l’avessero lasciato aperto per me...c’era scritto vietato entrare ma non nella mia lingua...mi stavano aggredendo è solo varcando il cancello pensavo di trovare rifugio...la signora mi aveva chiesto di entrare...volevo riportare il pallone dei bimbi che era uscito in strada...e via di questo passo. Morale del giudice: hai messo il cancello ed allora tienilo chiuso, è che caz...devo chiudertelo io !! Si é vero le case americane son bellissime con lo steccato in legno alto un metro, il porticato con la sedia a dondolo.... magari un po’ meno quando il proprietario non ti porta in tribunale ma con il fucile a pompa ti porta in obitorio!!!

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