Ogni
persona, con le sue esperienze di vita dovute a situazioni,
circostanze e accadimenti, costruisce e porta con sé un bagaglio di
ricordi unici e preziosi che può mettere a conoscenza di famigliari
e amici, attraverso racconti orali, scritti e fotografie. Da sempre
la memoria di tanti fatti è stata trasmessa oralmente e spesso tanto
è andato perduto per sempre.
Dopo
più di settanta anni dal terribile eccidio di Pedescala, Forni e
Setteca', poche persone ancora in vita e la generazione che è venuta
dopo, ricorda, conosce e ancora con tanto rispetto, parla di quello
che ha vissuto o è stato raccontato. Tutto questo sempre in punta di
piedi, per paura di entrare in un terreno tanto sacro, quanto
delicato e fragile, quasi con timore di addentrarsi troppo nel dolore
dell'altro. Serve sempre tempo per elaborare, a volte nemmeno una
vita basta… ma bisogna che i tempi siano maturi per determinate
scelte: le intuizioni e le proposte, spesso, possono venire da
persone che non vivono nei nostri paesi, ma che hanno acquisito un
loro bagaglio di memoria trasmesso dai famigliari.
È
il caso dell’architetto Domenico Molo, che ha origini a Pedescala e
che si è accorto, dopo aver perso la nonna, fonte di tanti racconti e
aver preso coscienza che la mamma ammalata non avrebbe continuato
quella memoria, ha iniziato a pensare, a condividere, a fare ricerche
perché tutti i ricordi legati a un fatto tragico, non andassero
perduti tra la polvere del tempo, ma potessero diventare realtà da
toccare con mano. Ci si rende conto che i giovani studiano
giustamente la storia sui libri, ma poco conoscono di storie
importanti di cui la nostra terra è intrisa, quindi sull’esempio
di altre realtà simili, fare una “casa della memoria” che
diventi traccia, ricordo e testimonianza e che intenda trasformare in
presente continuo un accadimento passato, dove immagini, filmati,
oggetti e percorsi siano storia per il futuro, è senza ombra di
dubbio un pensiero che guarda al domani per non dimenticare ieri e
che fa di ognuno, una generazione vitale.
Sabato 26 gennaio 2019, si è tenuta al “Portego de Campesan” sede della Pro Loco di Pedescala, un incontro pubblico di riflessione per una nuova passione civile: riflettere sul bisogno di custodire la memoria, perché la faticosa esperienza vissuta, possa diventare monito per la pace e la concordia.
Il “paesano” Domenico Molo, ha ampliamente portato a conoscenza esempi di musei della memoria realizzati in altri paesi, molto più piccoli dei nostri, dove persone hanno voluto e concretizzato l’idea di un ambiente dove custodire un pezzo della loro storia. I fatti successi a Pedescala nelle due guerre e in particolare nell'eccidio del 1945, è ben documentato e con l’appoggio delle persone dei paesi interessati, è possibile fare memoria e avere nuove prospettive per il futuro.
Sabato 26 gennaio 2019, si è tenuta al “Portego de Campesan” sede della Pro Loco di Pedescala, un incontro pubblico di riflessione per una nuova passione civile: riflettere sul bisogno di custodire la memoria, perché la faticosa esperienza vissuta, possa diventare monito per la pace e la concordia.
Il “paesano” Domenico Molo, ha ampliamente portato a conoscenza esempi di musei della memoria realizzati in altri paesi, molto più piccoli dei nostri, dove persone hanno voluto e concretizzato l’idea di un ambiente dove custodire un pezzo della loro storia. I fatti successi a Pedescala nelle due guerre e in particolare nell'eccidio del 1945, è ben documentato e con l’appoggio delle persone dei paesi interessati, è possibile fare memoria e avere nuove prospettive per il futuro.
Presente
e viva all’incontro una lampada simbolo di questa proposta: la vita
porta con sé tante crepe e ferite, ma se alimentiamo dentro di noi
la luce della speranza, tra quelle crepe potrà sempre trasparire
luce, calore e vita. Un primo passo è stato fatto, ora non ci resta
che continuare a meditare, a interessarci, a vedere oltre la
disperazione, il dolore e la tragedia che ci ha toccato, un modo per
rendere omaggio a tutte le persone che hanno perso la vita: ricordare
è dare a ognuno il giusto posto e il dovuto onore.
Lucia Marangoni
Perfettamente d'accordo, un'iniziativa lodevole.
RispondiEliminaE quale sarebbe la realizzazione pratica della cosa?
RispondiEliminaall'anonimo delle 15:02, in pratica il l'iniziativa ha come scopo la realizzazione di una casa della memoria, dove conservare e far conoscere foto, luoghi,documenti e altro delle due guerre. Ma per questo risultato finale, la strada è lunga, grazie. Lucia
RispondiEliminaGrazie Lucia per le spiegazioni, confido nell'aiuto di tutti, sarebbe una gran bella cosa
RispondiEliminaE la locazione?
RispondiEliminaCi sono varie idee, bisognerà decidere
RispondiEliminaquali?
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