La Lavandaia
In riva ad un fiumiciattolo o china sul lavatoio sopra un mastello di legno, la LAVANDAIA è sicuramente una delle più classiche statuine che possiamo trovare nei presepi, e compare come personaggio già nelle antiche raffigurazioni della Natività.
Il suo ruolo, in effetti, è di primaria importanza, sovrapponendosi a quello della levatrice (che si vede, a volte, inginocchiata accanto a Maria), in quanto dedita a lavare i panni che sono serviti a far nascere Gesù. Panni rigorosamente bianchi, secondo la tradizione. Per sottolineare la purezza di questo grande evento.
Il significato profondo della lavandaia è legato, infatti, al simbolismo dell’acqua: elemento primordiale che purifica, di cui sono composte tutte le creature e che, metaforicamente, toglie dal mondo ogni “macchia” restituendo il Bene all’umanità. Numerosi sono, infatti, i riti liturgici che utilizzano l’acqua come simbolo di purificazione: primo fra tutti, il Battesimo.
Se posizionata in riva al fiume, inoltre, la lavandaia risulta complementare al pescatore, con il quale condivide il ritorno alle origini dell’uomo, quando ancora si viveva a stretto contatto con gli elementi naturali.
Eppure, osservando attentamente la statuina della lavandaia rappresentata nella tradizione del presepe napoletano e giunta sino a noi, capita di coglierne un vago senso di allegria e un’aria quasi sbarazzina. È una sensazione che deriva principalmente dai colori sgargianti dei vestiti, a volte arricchiti da pizzi e merletti. Di norma il corpetto è rosso e la gonna blu, ma i due colori possono essere invertiti e, comunque, sono quasi sempre a tinte contrastanti tra loro.
Quale significato dare?
Se, come già osservato, vediamo nel presepe uno spaccato della società rurale di qualche secolo fa, possiamo immaginare che al suo interno vi fossero, anche tra le persone più umili, dei ranghi sociali e un’aspirazione diffusa a migliorare la propria condizione. Per quanto dedita a un lavoro faticoso, si è immaginato che la lavandaia di professione, nel lavare i panni altrui dalla mattina alla sera, vagheggiasse di indossarli un giorno, pure lei. Non potendo realizzare questo sogno, avrebbe almeno abbellito con tessuti colorati e qualche merletto il suo semplice abito di taglio contadino.
Questa analisi sociologica mi ha molto incuriosita e, devo dire, anche divertita! Sicuramente si allontana da quella religiosa fatta all’inizio, ma ci fa comprendere come il presepe, in quanto rappresentazione che scavalca i secoli, abbia in sé molte sfaccettature e sia oggetto di studio anche da parte del mondo laico, che vi vede un condensato storico che parla del nostro folclore e di come siamo stati nei tempi passati.
Paola Toldo Slaviero
Giulio
RispondiEliminaForse era meglio prima!!non so e sempre facile portare delle osservazioni,e quando sono fatte su quello che scrivo sono contento,e penso che e uguale per tutti quelli che partecipano mettendo dei post per informare per dividere delle conoscenze , la communicazione e l’essenza della vita. Molte cose a dire sul presepio e la sua importanza nella nostra societa. In Provence che e una meravigliosa regione della Francia del Sud i presepi sono fatti attorno i personaggi che li chiamano les Santons che a l’interno de presepio rappresentano la nativita,i re magi ,i pastori e tutta una serie di personaggi che rappresentano i mestieri locali sono fatti in terra cotta e molto colorati.Questo e per l’attualita ,pero ho osservato che da quando si e sospeso l’anonymato manca qualche cosa! i problemi in paese rimangono,anche se quello dell’aqua e in parte risolto per il momento, pero la cava,il pericolo della provinciale,le attivita intorno alla ferrata e la palestra di roccia,e non dimentico la zona sportiva con il suo muro e campo tennis.e il piu importante e un medico in paese promesso dai nostri amministratori. Tutto questo e l’affare dei cittadini. Certo che termino auguràndo a tutti i lettori e non lettori di Bronsescoverte delle buone feste