Quando il circo arrivò in città, in tanti andarono a vedere le bestie esotiche, specie gli elefanti, che non avevano mai visto dal vivo. Assiepati dietro alle transenne, si davano però meraviglia che questi bestioni fossero vincolati solo da una piccola corda legata ad una gamba e fissata ad un altrettanto misero picchetto di legno piantato a terra. Non c'erano gabbie né catene, ma gli elefanti stavano lì buoni e non accennavano minimamente a divincolarsi o a scappare, pur se avrebbero potuto strappare la corda o divellere il picchetto senza particolare sforzo.
Finché il più intraprendente degli spettatori non chiama l'inserviente, che nel recinto si apprestava a dar da mangiare agli animali, chiedendogli la ragione di questa stranezza.
Védelo Sior, gli risponde l’uomo del circo, appoggiandosi al manico della forca, quando gli elefanti sono giovani e piccoli, noi li leghiamo con la cordicella a quel picchetto, che tanto non hanno ancora la forza per strapparlo e non riescono a liberarsi. Quando poi crescono, questi bestioni restano condizionati da questo limite e non tentano più di liberarsi, per cui non è necessario adeguare i vincoli alla loro stazza.
Alle volte, cari miei, credere di farcela è il primo passo per riuscire a farcela davvero!
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