sabato 22 gennaio 2022

MIX: di tutto un po'...



Chi ha vissuto nelle vecchie case di un tempo, dove il riscaldamento non esisteva se non nella cucina, si ricorderà certamente dei risvegli, la mattina, in quella luce scialba che filtrava dai fiori di gelo sui vetri della finestra.

Vetri arabescati dal ghiaccio, che formava fantastici disegni di fiori e foglie che noi guardavamo meravigliati e poi fuori dappertutto, da tetti, alberi, rocce, colavano candelotti di ghiaccio, a volte lunghissimi, a cui noi bambini spezzavamo la punta e la succhiavamo per il gusto di sentire il brivido del gelo!



"Ognuno ha bisogno del ricordo del proprio fuoco." ( Elias Canetti)

Il fuoco è da sempre il simbolo della rinascita e del rinnovamento della vita. Il fuoco nella casa rappresentava la presenza della divinità: l'assenza di fuoco equivaleva a disgrazia e morte.
Controllare il fuoco allo scopo di produrre luce e calore è stata una delle prime grandi conoscenze apprese dal genere umano, e molto probabilmente quella più utile nella lotta per la sopravvivenza dei primi ominidi.
Il focolare, oltre che scaldare e far cuocere i cibi, ha avuto il grande potere di accomunare le persone, sia in famiglia che in seno alle comunità. Nel Medio Evo la popolazione si contava in base ai fuochi: il sistema dei fuochi si basava sulla coincidenza tra focolare e nucleo familiare, le numerazioni per "fuochi" erano veri e propri censimenti, in cui la popolazione non era computata per anime, ma per focolari, ossia per famiglie, ed erano effettuate esclusivamente a scopo fiscale.
Questa analogia non era semplicemente metaforica, ma era fondata sulla concreta necessità di utilizzare il fuoco per il riscaldamento e la cottura dei cibi, cui veniva dunque destinato un apposito spazio: un fuoco, un’abitazione, una famiglia.
(da: la campagna appena ieri)

Nessun commento:

Posta un commento

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...