“Devi guardare su “Nuvola” per vedere se il professore ha caricato i compiti per casa e poi guardiamo anche i voti che hai ottenuto sulle ultime verifiche…”
Ai giorni nostri, queste frasi sono parte del quotidiano di mamme e nonne, di alunni e studenti e per chi come me, è dell’altro secolo, sono difficili da capire. Eppure la pandemia ha abituato tutti, docenti e ragazzi, a usare questo mezzo diventato indispensabile, in ogni occasione. Tutto on-line, niente di cartaceo da poter toccare con mano...
Trovare una pagella dell’anno scolastico 1922/23, scritta a mano, quasi ricamata con pennino e inchiostro, firmata dal maestro e dal papà dell’alunno, si può definire una cosa eccezionale!
Prendere in mano un documento simile, non può che emozionare: leggere e scorgere i voti di ogni bimestre con la firma del maestro Giuseppe Nicolussi e a fianco quella di Giulio Giacomelli, papà dell’alunno, è senza dubbio una cosa rara.
Immagino l’orgoglio di questo papà nel vedere i bei voti del figlio e la contentezza dell’alunno per averli ottenuti. Sono passati 100 anni e, caso fortuito, quel pezzo di carta è ancora ben leggibile, ma si può solo immaginare la sua storia in quei cinque bimestri.
Oltre ai voti, spicca sul foglio la scritta trasversale “PROMOSSO”, come un timbro che fa vedere la soddisfazione di un insegnante, di aver avuto tra i banchi, uno scolaro meritevole.
Ho fatto vedere la PAGELLA ai miei nipoti, leggendo le materie con i voti e cercando di far capire la fortuna di poter conoscere qualcosa del loro bisnonno. Mi rendo conto che sono cose “d’altri tempi”, ma io, prendendo in mano quel foglio, provo un sentimento di lode, di stima e di rispetto per le tre persone che compaiono nel documento, per questi sentimenti, ho sempre tenuto caro quello che ho trovato della famiglia Giacomelli. Non so se altri, dopo di me faranno lo stesso, io lo spero, ma se non fosse così, vorrei che i semplici documenti che sono arrivati da un secolo fa, trovino posto in qualche museo per essere a disposizione di chi li vorrà ammirare: anche questo è storia, è ricordare e conoscere.
Lucia Marangoni Damari
Le pagelle di quelli che nacquero qualche decennio prima in Val d'Astico si trovano ancora?
RispondiEliminaLa guerra che seguì ha distrutto molti di questi documenti: la Val d'Astico era zona di confine e di guerra.
Quando mio padre andò in pensione gli chiesero il "diploma" delle scuole elementari.
L’archivio della vecchia scuola elementare di Casotto, che era una scuola austro-ungarica, era stato distrutto. Dunque, impossibile fornire la pagella. Che fare?
Gli chiesero di rifare l'esame finale della scuola elementare a 65 anni, altrimenti la pensione non l'avrebbe avuta.
Mio padre s’avviò in città per l'esame e quando tornò gli chiesi: "Com'è andata?".
Rispose: "L'ho superato l'esame".
"Cosa ti hanno chiesto in matematica?"
"Calcolare il volume di un cono."
"Sapevi la formula?"
"Beh, sapevo come calcolarlo".
"E in storia, cosa ti hanno chiesto?"
"La prima guerra mondiale. Per me rispondere a questa domanda era facile, in quanto a quella guerra ci ho partecipato su due fronti e sono stato prigioniero per più di due anni!"
Bellissima idea Lucia, così i documenti troverebbero luce, e si potrebbe conoscere un po' di storia della valle
RispondiEliminaMi sono dimenticata di scrivere... durante il 30 aprile 1945, a Pedescala sono state bruciate molte case, per questo i documenti sono andati persi. Nella casa in piazza,dove viveva la famiglia Giacomelli, in una stanza a parte, in una cassa di legno c'erano carte e documenti. Per un caso fortuito, quella stanza non ha bruciato e il contenuto della cassa è rimasto integro. Prossimamente pubblicherò anche altri attestati che si sono salvati. Lucia
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