di Anna Milanese - web
Ho imparato che nessun posto è troppo lontano per chi vuole starti accanto.
Che casa è ovunque dove sono le persone che ami.
Che altre volte casa è dove impari a stare da sola.
Ho imparato che riusciamo a provare molta più paura di quella che pensiamo di poter sostenere.
Che mentre la mente trema il corpo reagisce. E salva.
Ho imparato che un abbraccio cura quasi tutte le ferite, tranne quelle di un abbraccio in particolare che non c’è più. Quelle non passano. Il tempo le cura, ma non cancella. Diventano cicatrici di cui ti ricorderai per sempre, una volta finito il dolore.
Ho imparato che dire la verità rende liberi, e spesso soli. Che non tutti sono disposti ad ascoltare. E che ascoltare non sempre significa capire.
Ho imparato che si può lasciare chi si ama, che fa male, ma che si sopravvive.
E poi si torna a vivere.
Non si dimentica. Mai.
Ma si può ricominciare.
Ho imparato che la vera gratitudine è un regalo tanto prezioso, quanto raro. E che quando c’è interesse, la gratitudine è solo un comodo atteggiamento di convenienza.
Ho imparato che l’amicizia è un bene fragilissimo.
Perché noi siamo fragili.
E rompiamo le cose che amiamo come rompiamo noi stessi. Ed è difficile restare vicini. Ma a volte accade.
E quando accade è un miracolo.
E anche se abbiamo fatto del nostro meglio, non dipende da noi. Se dipendesse da noi sarebbe già finito tutto da un pezzo.
Ho imparato che coinvolgersi è facile, restare coinvolti meno.
Ho imparato che due occhi possono farti innamorare in un attimo e che in quell’attimo è tutto possibile e ci si sente invincibili.
Poi ho imparato che invece siamo umani, fin troppo umani, e che per continuare a vedere la bellezza in quegli occhi devi continuare a cercarli.
Altrimenti, per quanto belli, li scorderai.
Ho imparato che la bellezza è l’unica cosa che ci salva, ma bisogna averne cura. Altrimenti si sgretola, si perde, dimentica di farsi vedere.
E noi ci dimentichiamo di lei.
E ci convinciamo che non esiste più. Che tutto è niente. Che siamo destinati al mediocre, al piccolo e all’insoddisfazione eterna.
Ma non è vero. Perché la bellezza esiste e perché siamo ancora capaci di grandi sentimenti.
Ma dobbiamo avere coraggio. Tanto coraggio.
E non arrenderci all’incessante galoppare di chi ci vuole tristi, arresi e soli.
Ho imparato che la vita è un soffio.
Che va via e che nasce senza preavviso.
Che emoziona. Che fa piangere, di gioia e di dolore.
Ho imparato che non ho ancora imparato niente e che c’è ancora tanta, tantissima, strada da fare.
Per scoprire, provare, sbagliare.
E per imparare altre mille cose che tanto alla fine, sicuramente, scorderò.
Per fortuna le scorderò.
E ricomincerò, ancora una volta, di nuovo, fino alla fine.
No, non siamo tutti amici.
No, non basta aver passato una serata insieme per chiamarmi amica.
No, amico non è un modo di dire.
È una parola che porta con sé un mondo di emozioni, promesse e intimità.
Non puoi chiamarmi amico e non guardarmi negli occhi.
Non puoi chiamarmi amico e non dirmi la verità.
Non puoi chiamarmi amico e celare, evadere, passare oltre.
Non puoi chiamarmi amico se conosci le cose importanti per me e scegli di ignorarle perché ti fa fatica.
Non puoi chiamarmi amico se ti ricordi di me solo quando ti conviene.
Non siamo tutti amici.
Non sono tua amica se ci facciamo una foto insieme.
Non sono tua amica se ti sorrido.
Non sono tua amica se ci prendiamo un caffè.
Sono tuo amica se mi confido.
Se ti ascolto, se non mi distraggo, io che mi distraggo sempre.
Sono tua amica se evito i consigli stupidi.
Le frasi fatte. Le soluzioni a portata di mano.
Se so ascoltarti e semplicemente stare.
Anche in silenzio, che a volte serve.
Sono tua amica se conosco le parti più remote e assurde di te e le amo, le amo quanto amo le parti più remote e assurde di me.
Sono tua amica se insieme sappiamo ridere fino alle lacrime.
Sono tua amica se so chiederti scusa guardandoti negli occhi.
Se so dirti sinceramente che mi dispiace, che ho sbagliato. E che insieme possiamo ricominciare. Non una, ma mille volte.
Perché non sei amica se non sbagli mai, ma se hai voglia di ripartire sempre.
E infine sono tua amica se per te riesco a fare una chiamata, perché io odio chiamare le persone.
Mi sembra sempre di disturbarle.
Un'amica invece non si disturba, mai.
Sei mia amica se posso dirti che ti voglio bene. Conoscendo il significato più puro del termine e credendoci.
E se tu puoi fare lo stesso con me...
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