Sul
davanzale della finestra della vecchia casa, un ciclamino piantato in
un vaso, faceva bella mostra di sé. Le persone che passavano sulla
stradina del “Lavandìn”, proprio sotto quella finestra, lodavano
la bellezza di quei fiori e loro, vantandosi, stavano ritti e fieri
come dei soldati.
D’estate
c’erano i gerani che con i loro colori ravvivavano la casa, ma
d’inverno, le tinte dei ciclamini, davano un tocco di calore agli
abitanti della casa mentre fuori tutto era ricoperto dalla brina che
solo le poche ore di sole riuscivano a sciogliere.
I
giorni iniziavano ad accorciarsi e il buio della sera intristiva i
fiori di quel vaso: sapevano che la stagione fredda era lunga e così
cercavano riparo stringendosi l’uno all’altro.
Una
sera sul davanzale accadde qualcosa d'inaspettato: vicino al vaso
venne posizionato un recipiente di vetro con disegnata una brillante
fatina accompagnata da una farfalla, mentre al suo interno venne
accesa una candela. La fiamma, ardendo e muovendosi, provocava una
specie di movimento della fatina che, insieme alla farfalla, pareva
stessero danzando. Vedendo quel dolce movimento, quel delicato
volteggiare, tutti gli steli dei ciclamini sussultarono e avrebbero
desiderato avvicinarsi per salutare la piccola fata, che con
leggerezza continuava la sua danza. Sapevano che se si fossero
chinati, il loro lungo stelo si sarebbe spezzato e quindi per loro
sarebbe stata la fine. La brezza leggera della sera li faceva
oscillare e quello era il loro modo per dire grazie per la compagnia
inaspettata che avevano avuto. La candela stava per finire, quando la
fiamma si sarebbe spenta, la fatina e la farfalla avrebbero terminato
la loro dolce danza. Uno dei ciclamini si fece coraggio e, senza
pensare alle conseguenze, abbassò lo stelo fino a toccare il piccolo
essere.
Accompagnandola
nei movimenti, posò un leggero bacio e si appoggiò al recipiente…
La piccola fata, sorpresa da quel gradito omaggio, regalò al
ciclamino la sua ultima danza e, mentre la luna salutava
quell’insolita scena, danzarono insieme fino al momento in cui la
fiamma si spense. Si addormentarono i ciclamini e al mattino dopo
si svegliarono stupiti. Videro il loro compagno con lo stelo vicino
alla fata, così ricordarono la magia di una fredda notte d’inverno
dove, sulla finestra della vecchia casa, era accaduto qualcosa di
straordinario!
Lucia Marangoni
(Damari)
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