domenica 12 gennaio 2020

La campana più antica del Veneto



Tra le abitazioni della contrada, un tempo chiamata Traversagno e successivamente Piazza-Campana, allineato lungo la via che sale verso Asiago, s’innalza un piccolo campanile simile ad una torre di avvistamento strategico sulle valli sottostanti. 
La semplice costruzione di pianta quadrata, le cui fondamenta s’affondano lungo il sentiero che scende alle località Prepiana e Gaspari, in parte è compresa nel muraglione di sostegno della via superiore. L’ingresso è rivolto ad ovest. Quattro aperture arcuate delimitano la cella campanaria: il tettuccio a spioventi è sormontato da una croce in ferro battuto. Rimane ignorata la data di costruzione del caratteristico campanile, ma essa risale sicuramente a molti secoli fa. Nel 1776, per iniziativa degli abitanti, nel campanile fu posto un orologio con il quadrante disegnato sulla facciata nord. Dai registri contabili del Comune risulta che, il 9 novembre di quell’anno, furono “dati per carità al colonello del Traversagno per pagare l’orologio posto sopra il campanile Troni 66". Un quadrante scolpito su marmo locale sostituisce ora quello antico. Per la storia di Lusiana questo piccolo campanile rappresenta una delle pagine più interessanti. Nella sua cella infatti custodisce un raro cimelio: la campana più antica del Veneto e una delle più antiche d’Italia. Di forma allungata, essa misura in altezza cm 55 con l’apertura della base di cm 48 e presenta le caratteristiche delle prime campane ideate dal vescovo S. Paolino di Nola e dette per questo “nolane”.
Anche la provenienza di questa campana, fusa nel 1388, rimane oscura e riesce pure impossibile arguire se quel Michele o quel Nicolò, i cui nomi compaiono sul sacro bronzo, ne siano stati i fonditori o gli offerenti. Una leggenda popolare narra che essa è stata rinvenuta sul Corgnon tra le rovine della chiesetta costruita lassù in onore di S. Marco Evangelista.
Veneto a 360°

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